L’Occidente di Daniele Capezzone. Una sorta di bibbia storica e politica che affonda nei drammi del nostro tempo.
Daniele Capezzone non è solo giornalista, è anche saggista, e vi assicuro di bravura eccelsa. L’ho notato negli anni con l’uscita dei suoi diversi libri e saggi, penso a “Brexit. La sfida. Il ritorno delle nazioni e della questione tedesca” del 2027, a “Bomba a orologeria. L’autunno rovente della politica italiana” del 2022, “E basta co ‘sto fascismo” del 2023; testi solidi, preziosi, lungimiranti, storici, capaci di spaziare in una cultura ad ampio raggio, e soprattutto capaci di intercettare problemi e situazioni del nostro tempo che pone all’attenzione di tutti.
Domenica 29 settembre 2024 alle ore 18.00 la Sala Blu del Teatro Franco Parenti di Milano (via Pier Lombardo 14) ospita la presentazione del libro Occidente noi e loro (contro la resa a dittatori e islamisti) di Daniele Capezzone. Insieme all’autore intervengono Alessandro Sallusti, direttore responsabile del Giornale, e Mario Sechi, direttore responsabile di Libero; modera Davide Riccardo Romano, direttore del Museo della Brigata Ebraica di Milano; con i saluti di Rav Alfonso Arbib, Rabbino Capo della Comunità Ebraica Milano.
“Occidente noi e loro” è un saggio provocatorio contro i nemici della libertà, i commentatori terzomondisti, i cripto-antisemiti, gli hater dell’Occidente, i guru e i paraguru progressisti saldamente ancorati a quell’Occidente che infangano ogni giorno. Mentre si continua a combattere in Israele e in Ucraina, il libro riporta alle origini dell’atlantismo e dell’amore per la – seppur imperfetta – democrazia.
Ingresso con biglietto di cortesia a 5 euro; per ulteriori informazioni contattare la biglietteria del Teatro Parenti telefonando al numero 02 59995206.
Ecco cosa scrive in “Occidente”: “Da anni, una folta e agguerrita schiera di politici e commentatori spara a palle incatenate contro il nostro Occidente. Chissà perché, però, questi signori stentano a trasferirsi a Pechino-Mosca-Teheran: molto meglio restare qui, nei loro confortevoli salotti di Roma-Parigi-Berlino-New York, per spiegarci che la nostra metà del mondo fa schifo, è colpevole di vecchie e nuove atrocità, ed è moralmente responsabile di tutti i mali del pianeta. Intendiamoci: i nostri Paesi sono pieni di guai e di difetti, ci fanno disperare ogni giorno, occorre lottare senza sosta per cambiarli. Ma come si fa ad avere un solo istante di esitazione nella scelta del modello di riferimento? Di qua, c’è un mix di democrazia politica e libero mercato: combinazione discutibile e imperfetta quanto si vuole, ma è il modo meno violento di organizzare i rapporti civili e sociali che gli esseri umani abbiano saputo inventare. Di là, invece, nei presunti “paradisi” anti-occidentali, cosa c’è? Autocrazie, oppressione, fondamentalismo religioso, molto spesso accoppiati a una vita più povera e alla persecuzione di dissidenti e oppositori. È lì che ci si vorrebbe portare?” Daniele Capezzone, in un saggio agile e provocatorio, polemizza contro i nemici della libertà, i commentatori terzomondisti, i cripto-antisemiti, gli haters dell’Occidente, i guru e i paraguru progressisti, prende di petto le proteste e le polemiche di questi mesi e cerca di scuotere chi rischia di cadere vittima di argomenti tanto suggestivi quanto infondati.
Carlo Franza