In concomitanza con la 60a Esposizione Internazionale d’Arte – Biennale di Venezia, l’artista austriaco Erwin Wurm presenta le sue opere nel Salone Sansoviniano della Biblioteca Nazionale Marciana di Piazza San Marco, a Venezia, a

26.09.2024 – Biblioteca Marciana Venezia – Opening mostra Erwin Wurm “Deep”. © Michele Agostinis

cui si accede attraverso il Museo Correr.

In effetti per Wurm si tratta di un ritorno in Laguna: già due anni fa era stato protagonista della mostra “Avatars” nella stessa prestigiosa sede veneziana; inoltre già nel 2011, e poi ancora nel 2017, aveva partecipato rispettivamente alla 54a e alla 57a edizione della Biennale d’arte di Venezia.

Adesso è tempo di una nuova avventura veneziana per l’artista di Bruck an der Mur che torna nella prestigiosa Biblioteca Nazionale Marciana con una mostra personale dal titolo “DEEP” visitabile fino al 24 novembre 2024 .

Stavolta Wurm propone una selezione di opere scultoree poste in dialogo emozionale con le pitture di Tiziano, Tintoretto, Veronese e di altri maestri del Rinascimento veneto che impreziosiscono il salone.

Quindi per due mesi, nella Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, si potranno ammirare 15 sculture di Erwin Wurm, sette delle quali – di dimensioni maggiori – saranno collocate nel suggestivo salone monumentale, mentre le restanti otto – in vetro e di dimensioni più contenute – troveranno spazio nel vestibolo d’accesso alla grande sala.

La mostra è organizzata dall’Association for Art in Public e sostenuta da Berengo Studio; inoltre fa parte del progetto espositivo “At Home Abroad”, articolato in una serie di mostre personali di importanti artisti contemporanei nel Salone Sansoviniano della biblioteca veneziana, tra cui Bernar Venet e Jiri Georg Dokoupil che, in linea con il tema della 60ª Biennale d’Arte, Stranieri Ovunque, dallo scorso mese di giugno stanno esplorando artisticamente i temi dell’estraneità e dell’estero.

Il progetto artistico è stato avviato e realizzato dall’organizzatore della mostra, Dirk Geuer, in collaborazione con il Ministero della Cultura.

     «A mio avviso – dice Geuer, mettere insieme un artista contemporaneo di così elevato livello con i grandi pittori del Rinascimento, parallelamente alla Biennale Arte 2024, crea un dialogo entusiasmante che può essere realizzato solo da un’arte di alta qualità, i cui artisti si incontrano su un piano di parità».

Da parte sua Stefano Trovato, Direttore della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, aggiunge: «Statue e Venezia, statue e la Marciana: una storia di statue in movimento per tutto il Mediterraneo, come i Tetrarchi a guardia del Tesoro di San Marco, o lo Statuario Pubblico della Serenissima, che la munificenza dei Grimani portò nell’atrio della Libreria Sansoviniana. Ora la Marciana, in concomitanza con la Biennale d’Arte, rinnova questo rapporto ospitando statue di Erwin Wurm, artista che opera tra l’Austria, il Mediterraneo e il nuovo mondo».

 

Erwin Wurm è il rappresentante di maggior successo internazionale dell’arte contemporanea austriaca. La sua opera stratificata comprende quasi tutti i generi e spazia dalla scultura materiale all’action art, dal video alla fotografia, dalla pittura al disegno e al libro d’artista.

Nonostante l’eclettismo, al centro del suo lavoro artistico c’è l’intensa inquietudine per il mezzo scultoreo. Fin dai tempi dello studio, Wurm ha costantemente

analizzato il genere, i concetti e le convenzioni a esso associati, dissolvendo i suoi confini spaziali e temporali e sviluppando costantemente nuovi mezzi espressivi, innovativi e altamente indipendenti.

«Il mio lavoro è un commento sulla nostra società – afferma l’Artista -. Utilizzo l’angolazione dell’assurdo e del paradosso per affrontare le preoccupazioni del nostro mondo».

Con le sue One Minute Sculptures – in cui persone in pose insolite, a volte innaturali, interagiscono con oggetti quotidiani diventando così parte dell’opera d’arte – Erwin Wurm ha arricchito il mondo dell’arte negli anni Novanta del Novecento e ha ampliato il concetto di scultura includendo aspetti interattivi, sociali e temporali.

Molti dei suoi motivi, che siano cetriolini, salsicce viennesi o oggetti quotidiani alienati come le Fat Cars e le Melting Houses, sono diventati icone dell’arte contemporanea e hanno assicurato all’artista un posto permanente nella storia dell’arte.

Nel suo lavoro artistico, Erwin Wurm si concentra principalmente sugli oggetti che caratterizzano la nostra vita quotidiana. È particolarmente interessato agli oggetti che usiamo per identificarci, siano essi status symbol piccolo-borghesi o oggetti apparentemente banali come l’abbigliamento, che esplora artisticamente dalla fine degli anni Ottanta.  E non a caso, per avere una rapida idea della tematica, l’Artista ha deciso di collocare in otto vetrine del Salone monumentale della biblioteca veneziana, altrettanti indumenti che fanno da “cornice” alle sue opere e rendono più facile il confronto.

L’abbigliamento modella, definisce e plasma il corpo, ma fornisce anche informazioni sullo status e sullo stile; e infatti le opere di questo complesso tematico costituiscono il fulcro della mostra nelle magnifiche sale di Piazza San Marco, un tempo create principalmente proprio come status symbol.

Provenienti da diverse serie di lavori, tra cui Substitutes, Neuroses e Box People e oggetti antropomorfizzati su gambe, le opere esposte costituiscono uno spaccato rappresentativo dell’esplorazione della seconda pelle da parte dell’artista e allo stesso tempo mostrano il variegato approccio di Wurm al vuoto e al volume, ma anche alla rappresentazione e all’astrazione: «Ho voluto creare una figura in cui non si può vedere un essere umano – aggiunge l’Artista -, ma avere l’idea di una persona».

Allo stesso tempo, queste opere pongono domande esistenziali sui nostri valori, sul precario equilibrio tra resistenza e conformità e sulla rilevanza personale e sociale delle decisioni quotidiane.

In definitiva, quindi, le sculture di Erwin Wurm invitano chi le ammira a riflettere su se stesso.

Infine, un altro punto focale della presentazione è costituito da affascinanti sculture in vetro che riproducono i motivi iconici di Wurm, come la Fat Car o la Melting House, in un materiale diverso che oscilla tra presenza e assenza, visibilità e invisibilità, mostrando così una nuova variazione nel gioco di Wurm con la superficie e il volume.

 

L’Artista. Il pluripremiato artista austriaco Erwin Wurm è nato nel 1954. Dal 1974 al 1977 ha studiato storia dell’arte e lingua e letteratura tedesca all’Università di Graz e dal 1977 al 1979 arte ed educazione artistica all’Università Mozarteum di Salisburgo. Dal 1979 al 1982 ha frequentato l’Università di Arti Applicate e l’Accademia di Belle Arti. Dal 2002 al 2006 ha insegnato presso l’Istituto di Studi Artistici e Culturali/Educazione Artistica e dal 2007 al 2010 presso l’Istituto di Belle Arti e Media Arts dell’Università di Arti Applicate di Vienna.

Le straordinarie opere di Erwin Wurm sono da tempo oggetto di mostre personali in vari musei internazionali. I più rinomati musei e collezioni di tutto il mondo possiedono e presentano le sue opere, tra cui la National Gallery of Victoria a Melbourne, l’Österreichische Galerie Belvedere a Vienna, il Centre Pompidou a Parigi, il Museum Ludwig a Colonia, il Kunsthaus Zürich e il Solomon R. Guggenheim Museum che ha sede a New York.

Nel 2017 è stato scelto per rappresentare il suo paese, l’Austria, durante la 57a Biennale di Venezia, dove ha presentato le sue performative One Minute Sculptures al Padiglione Austriaco. Una caratteristica sorprendente è stato il monumento ambulante di fronte al padiglione: un enorme camion capovolto.

Lo stesso era accaduto sei anni prima, alla 54a Biennale Arte del 2011, quando presentò Narrow House, un modello della casa dei suoi genitori ridotto a un sesto delle sue dimensioni lungo l’asse longitudinale.

Da segnalare che dallo scorso 13 settembre 2024, all’Albertina Modern di Vienna, è inoltre visitabile una grande retrospettiva dell’artista, realizzata in occasione del suo 70° compleanno. Erwin Wurm vive e lavora in Vienna.

 

Carlo Franza

 

 

Tag: , , , , ,