PREMIO. TŌKYŌ>ROMA PAROLE IN TRANSITO 2024日伊ことばの架け橋賞. Un riconoscimento assegnato alla letteratura giapponese contemporanea tradotta in italiano

Terzina finalista.

> “Cronache dalla terza pagina” di Kakuta Mitsuyo, tradotto da Roberta Lo Cascio, Atmosphere Libri Casa Editrice (Asiasphere)

> “Una serata tra amici a Jimbōchō” di Yagisawa Satoshi, tradotto da Gala Maria Follaco, Feltrinelli Editore
> “Dendera” di Satō Yūya, tradotto da Bruno Forzan, Rizzoli Editore

Il Premio, giunto alla terza edizione, ha come madrina la Sottosegretaria agli Esteri Onorevole Maria Tripodi ed ha ottenuto il patrocinio dell’ hashtag#UNESCO, del hashtag#MinisterodegliEsteri, del hashtag#MinisterodellaCultura, dell’Ambasciata d’Italia a Tokyo, dell’Ambasciata del Giappone in Italia e l’appoggio dell’Istituto Giapponese di Cultura, del hashtag#CentroperillibroelaLettura, e della hashtag#Toyota.

TŌKYŌ>ROMA. PAROLE IN TRANSITO istituito nel 2022 dal presidente della Fondazione Italia Giappone, Ambasciatore Umberto Vattani, è un riconoscimento unico nel suo genere perché non premia solo l’autore o l’autrice di un romanzo, ma anche il traduttore, traduttrice. Questo al fine di mettere in evidenza e dare il giusto rilievo al ruolo fondamentale della professione del tradurre. Si pone inoltre l’obiettivo di collaborare alla diffusione della letteratura giapponese contemporanea in Italia. I vincitori e le vincitrici vengono selezionati sia per la qualità del racconto, sia valutando che la traduzione trasmetta a chi legge le stesse emozioni del testo originale.

La Giuria. È composta da accademici ed esperti di entrambi i Paesi e presieduta dall’Ambasciatore Umberto Vattani. Comprende, Tetsuro Akanegakubo, Direttore Generale dell’AGIS – Associazione Giapponese per l’Istruzione scolastica – e giornalista; Luisa Bienati, Docente all’Università Ca’ Foscari Venezia; Gianluca Coci, Docente all’Università di Torino, traduttore; Silvana De Maio, Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo; Matilde Mastrangelo, Docente alla Sapienza Università di Roma; Junichi Oue, Docente all’Università di Napoli “L’Orientale”; Fabiola Palmeri, scrittrice e giornalista; Paolo Puddinu, già Professore all’Università di Sassari; Ikuko Sagiyama, Docente all’Università di Firenze; Enrico Vanzina, regista, scrittore e giornalista; Stefania Viti, scrittrice e giornalista.

La cerimonia di premiazione per l’edizione 2024 si è tenuta  sabato 7 dicembre a Roma, nell’ambito della manifestazione hashtag#PiùLibriPiùLiberi nello Spazio Cepell, presso il Centro Congressi La NUVOLA.

 

Il Premio letterario TŌKYŌ> ROMA. PAROLE IN TRANSITO 2024 日伊ことばの架け橋
assegnato a SATŌ YŪYA e BRUNO FORZAN, che ha magistralmente tradotto il romanzo dello scrittore giapponese, intitolato DENDERA, edito da Rizzoli.

DENDERA. Brillante, umanissimo, realista, carico di tradizioni e moralità, questo e molto altro mostra questo romanzo da leggere assolutamente.

Il romanzo di Satō Yūya, brillante quanto complesso, narra con ritmo incalzante una storia di donne che sfidano l’ingiustizia sociale, pur coscienti di dover affrontare un sentiero difficile, irto di ostacoli materiali e morali. Pubblicato in Giappone nel 2009 dalla casa editrice Shinchōsha, è stato trasposto nel 2011 in un film diretto da Tengan Daisuke. In un villaggio imprecisato di un tempo non dichiarato, vige l’antica tradizione di condurre in montagna gli anziani e le anziane per l’ultima salita, al fine di non pesare sulla comunità dei giovani. Kayu Saitō è una donna di settant’anni che si appresta alla salita, intenzionata a morire perché così era la regola a cui obbedire. Indossa un semplice yukata bianco e una volta arrivata in cima prega di passare presto oltre, in quel mitico luogo di cui aveva sentito parlare fin da piccola. Si sveglierà invece a “Dendera” un villaggio segreto dove vive un gruppo di donne scampate al destino e intenzionate a non morire prima del tempo. E qui inizia un’avventura fatta di alleanze e tradimenti, di lotta per la sopravvivenza, e di confronto con un’orsa affamata quanto potente. Questo lo scenario in cui l’autore ha posto i suoi personaggi, correlato da una narrazione piena di fascino che fa battere forte il cuore. Leggere “Dendera” equivale a vivere una storia immersa in un tempo indefinito, che tuttavia si rivolge con sorprendente intensità al presente, facendoci interrogare su una parte della vita da vivere pienamente.
Satō Yūya è uno scrittore giapponese nato nel 1980 della Prefettura di Hokkaido. Ha vinto il 21° Premio Mephisto per il romanzo “Flicker Style” e il 20° Premio Yukio Mishima per “1000 Novels e Backbeard”. Le sue opere sono state tradotte in inglese, cinese, coreano e italiano.
Bruno Forzan è laureato in Lingua e letteratura giapponese all’Università Ca’ Foscari, si è inoltre specializzato in letteratura contemporanea presso l’università Rikkyō di Tōkyō. Ha collaborato per lungo tempo con la televisione di stato giapponese NHK come consulente e coordinatore dei programmi culturali prodotti in Italia e in Europa. Ha svolto in parallelo attività di traduttore, dedicandovisi in modo esclusivo negli ultimi anni. Ha presentato in Italia alcune delle voci più interessanti della letteratura contemporanea giapponese, come Murakami Ryū, Fujino Chiya, Isaka Kōtarō, Onda Riku, Yuzuki Asako e Tsujimura Mizuki.

Carlo Franza

 

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