La Fondazione Palazzo Strozzi e il Museo di San Marco  presentano  fino al 25 gennaio 2026 Beato Angelico”, straordinaria mostra dedicata a Fra Giovanni da Fiesole, artista simbolo dell’arte del Quattrocento a Firenze.

L’esposizione, co-organizzata insieme alla Direzione regionale Musei nazionali Toscana del Ministero della Cultura, celebra a Firenze uno dei padri dell’arte del Rinascimento in un percorso che, tra le due sedi di Palazzo Strozzi e del Museo di San Marco, affronta la produzione, lo sviluppo e l’influenza dell’arte di Beato Angelico in dialogo con pittori come Lorenzo Monaco, MasaccioFilippo Lippi, ma anche scultori quali Lorenzo GhibertiMichelozzo e Luca della Robbia. È da settant’anni esatti, e precisamente dalla storica monografica del 1955, che Firenze non dedica una grande mostra al maestro rinascimentale. Ma l’attesa è premiata: frutto di quattro anni di lavoro, l’esposizione in arrivo riunirà capolavori da prestigiosi musei e collezioni private di tutto il mondo, oltre che da chiese e istituzioni del territorio, per offrire una ricognizione a tutto tondo sull’arte del frate pittore. Partendo dall’eredità tardo gotica, Beato Angelico è noto per aver traghettato la pittura fiorentina e italiana nell’era del Rinascimento, segnalandosi per l’innovativo impiego della prospettiva e per l’uso senza precedenti della luce nel definire il rapporto tra le figure e lo spazio circostante. L’occasione della mostra ha permesso di restaurare numerosi capolavori grazie a un’articolata campagna di interventi e di riunire per la prima volta pale d’altare di uno dei principali maestri dell’arte italiana di tutti i tempi, disperse da oltre duecento anni. Frutto di oltre quattro anni di lavoro, il progetto ha reso possibile un’operazione di eccezionale valore scientifico e culturale, riunendo dipinti, disegni, sculture e miniature provenienti da prestigiosi musei, biblioteche e collezioni italiane e internazionali, ma anche da numerose chiese e istituzioni territoriali di grande valore storico e culturale.

Celebre per un linguaggio artistico che, partendo dall’eredità tardogotica utilizza i principi della nascente arte rinascimentale, Beato Angelico (1395 circa – 1455) ha creato opere famose per la maestria nella prospettiva e l’uso della luce nel rapporto tra figurazione e spazio. La mostra permette di esplorare la qualità assoluta di questo artista come mai in precedenza, facendo emergere la capacità di innovazione artistica in relazione a un profondo senso religioso, fondato su una meditazione sul sacro in connessione con l’umano. Testimoni di questa storia straordinaria ecco dipinti, disegni, sculture, miniature, in un percorso reso ancora più prezioso da capolavori restaurati per l’occasione, opere disperse da tempo e pale d’altare ricomposte per la prima volta dopo centinaia di anni. Tra i restauri eccellenti spicca quello della Deposizione di Santa Trinità   conservata proprio al Museo di San Marco, con cui Beato Angelico rivoluzionò il modello della pala d’altare medievale per dar vita a uno spazio unico, dall’impatto coinvolgente e teatrale. Un progetto senza precedenti per valore scientifico e culturale, frutto della collaborazione tra Fondazione Palazzo Strozzi, Ministero della Cultura – Direzione regionale Musei nazionali Toscana e Museo di San Marco, che offrirà l’occasione di apprezzare la pittura di Fra Angelico come mai prima.

A cura di Carl Brandon Strehlke, Curatore emerito del Philadelphia Museum of Art, Beato Angelico rappresenta la prima grande mostra a Firenze dedicata all’artista dopo settant’anni, andando a creare un dialogo unico tra istituzioni e territorio nella collaborazione tra la Fondazione Palazzo Strozzi, la Direzione regionale Musei nazionali Toscana e il Museo di San Marco, la cui sezione sarà co-curata da Stefano Casciu (Direttore regionale Musei nazionali Toscana – MiC) e Angelo Tartuferi (già Direttore del Museo di San Marco).

Carlo Franza

 

 

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