Ingrid Floss e il potere rigenerativo del colore. La mostra alla ABC-ARTE ONE OF di Milano
ABC-ARTE presenta Chromatic Renaissance, la nuova mostra personale dell’artista tedesca Ingrid Floss, inaugurata giovedì 27 novembre 2025 nella sede milanese della galleria, ABC-ARTE ONE OF, in via Santa Croce 21 a Milano. Con
questa mostra, Floss approfondisce la sua indagine sulla relazione tra intuizione e controllo, equilibrio e trasformazione. Le sue opere, dense di materia e attraversate da campi di colore vibranti, nascono da un processo pittorico che alterna gesti impulsivi e momenti di riflessione, in cui l’artista ricerca un’armonia tra energia e calma, caos e ordine.
Chromatic Renaissance è un viaggio nel potere rigenerativo del colore, inteso come forza spirituale e vitale. Nelle tele di Floss, le stratificazioni cromatiche si trasformano in spazi interiori dove la luce sembra emergere dall’interno, suggerendo un dialogo continuo tra visibile e invisibile.
Il titolo della mostra trae ispirazione da un progetto musicale dedicato ai compositori rinascimentali italiani, recentemente pubblicato dall’etichetta Winter & Winter di Monaco, che presenta un dipinto di Floss in copertina. Come nella musica, anche nella sua pittura ogni tono diventa una voce, ogni luce una risonanza.
Scrive nel testo in catalogo Julia Berghoff: “A prima vista, i dipinti di Ingrid Floss possono apparire caotici, forse persino travolgenti, a causa del flusso immediato di stimoli che emanano. Sono
deliberatamente tutt’altro che compiacenti e non si sottomettono al loro ambiente. Tuttavia, le opere di Floss sono determinate da un profondo senso dell’ordine. Esse si rivelano accuratamente bilanciate, sia dal punto di vista cromatico che compositivo. Ogni minimo elemento in questi complessi sistemi è necessario per mantenere la fragile armonia dell’immagine. Per quanto possano sembrare impulsive, esse sono in realtà frutto di una guida attenta e controllata, e questo conferisce ai dipinti una tensione particolare.
Campiture di colore dinamiche e gestuali si sovrappongono o scorrono l’una intorno all’altra come in una griglia organica. Tuttavia, qui non si tratta di precisione o di superfici nettamente delimitate. Ciò che conta è piuttosto l’interazione tra i
colori e la loro espansione nello spazio del quadro. Si notano continuamente parentele cromatiche, come i contrasti complementari di giallo e blu o di rosso e verde. La dimensione, ad esempio, di un accento giallo dipende fortemente dal suo contesto e dai suoi “vicini”. Esiste un polo opposto equilibrante sull’altro lato dell’immagine? O come cambia il peso visivo se un accento verde viene collocato immediatamente accanto? Comincia cosı̀ un gioco di incastri che si estende su tutta la superficie. Dopo ogni nuova campitura di colore, segue un’analisi di come l’immagine sia mutata e di cosa necessiti ora, dal punto di vista compositivo, per restare in equilibrio.
I colori grigio e bianco svolgono in questo processo un ruolo fondamentale. Essi alleggeriscono l’intenso intreccio cromatico e diventano cosı̀ elementi strutturali essenziali. Talvolta sono semplici accenti luminosi che emergono dal fondo della tela, altre volte vere e proprie formazioni nuvolose intorno alle quali altre “nuvole” di colore si spingono con forza per poi dissolversi di nuovo l’una nell’altra. In questo modo, le campiture di colore assumono improvvisamente una dimensione spaziale, persino corporea. Sono cariche di movimento ed energia. Le forme cromatiche si spingono fino ai margini del quadro, tanto che la superficie del supporto sembra quasi non bastare. Si intrecciano e si compenetrano, costrette in uno spazio ristretto come una miscela gassosa esplosiva.
Le opere di Floss vivono di tensione e, alla 7ine, reclamano il proprio spazio. Poiché non lo trovano all’interno, lo richiedono all’esterno. E come se un campo energetico invisibile imponesse loro una distanza di sicurezza. Anche l’osservatore può avvertire il desiderio di fare un passo indietro per concedere più spazio ai dipinti. Soprattutto i formati quadrati accentuano l’impressione di una tensione uniforme in tutte le direzioni. Il principio armonico del quadrato sostiene infine le opere nella loro sofisticata ricerca di equilibrio. Accanto ai formati quadrati, tuttavia, vi sono anche opere in formato orizzontale allungato, che ricordano il tipico panorama paesaggistico e aprono spazio alle associazioni. Si può pensare a processi naturali – erosione, condensazione, esplosione o crescita – ma i dipinti restano comunque astratti, autonomi e privi di qualsiasi riferimento oggettuale. Si negano consapevolmente a interpretazioni univoche…”
Carlo Franza
