Non passa inosservato questo libro dal titolo “I ragazzi di Via Rovello” di Gianni Cervetti, pubblicato da De Piante Editore (pp.170, brossura, 2024). Un libro che è un piccolo scrigno, in quanto custodisce i preziosi ricordi di chi ha dedicato gran parte della sua vita alla cultura e alla ricerca. Scritto con una lingua affascinante, che cattura, e maggiormente prezioso per i risvolti storici uniti a una passione che non può non riscaldare il lettore, e infondergli un credo di speranze e di aperture sul mondo che verrà. In copertina un bellissimo disegno di Ernesto Treccani. 

Questo libro si compone di diversi saggi accademici, divertissements, reminiscenze di letture e di esperienze personali che hanno formato, negli anni, Gianni Cervetti e la sua passione per la bibliofilia. L’eterna battaglia tra intelligenza e stupidità, il peccato del falso tra i canti dell’Inferno, gli enigmi racchiusi tra le mura degli antichi palazzi cretesi, il dolore della metropoli milanese al grido di “ridateci la politica!”, le astuzie di Machiavelli e le sue furbe reinterpretazioni, sono tra i temi che, insieme all’impegno politico e alle lezioni di vita, accompagnano il lettore a scoprire le atmosfere dell’Aldus Club e le discussioni dei suoi habitués.

Gianni Cervetti (Milano, 1933) è stato deputato ed esponente di primo piano del PCI. Laureato in Economia presso l’Università di Mosca, ha fatto parte per lungo tempo della direzione nazionale del suo partito, diventando quindi responsabile della sezione di organizzazione durante la segreteria di Enrico Berlinguer. In seguito, in qualità di esperto di questioni internazionali, è stato presidente del gruppo comunista al Parlamento europeo. Altrettanto intenso è stato il suo impegno culturale: ha pubblicato diversi libri, tra cui Compagno del secolo scorso (2016, Bompiani). L’interesse per l’editoria e i testi antichi lo ha portato a fondare insieme a Umberto Eco e Mario Scognamiglio l’Aldus Club, di cui è stato presidente.

Carlo Franza

 

 

 

 

 

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