Il miracolo delle forme di Gianni Bucher Schenker in mostra da Frisà Bistrot a Milano, nuovo “Capolinea” della città fra cibo, musica e cultura
La mostra dal titolo “IL MIRACOLO DELLE FORME” dell’artista Gianni Bucher Schenker che rientra in un progetto artistico internazionale, “CAPOLINEA FRISA’ “, ideato e diretto dal Prof. Carlo Franza (Storico dell’Arte Moderna e
Contemporanea e Critico de IL Giornale fondato da Indro Montanelli) per FRISA’ BISTRO’, location internazionalmente nota, che focalizza l’attenzione su talune figure in progress della nuova stagione artistica europea. L’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza, illustre Storico dell’Arte di piano internazionale, che firma anche il testo, riunisce un certo numero di opere che compongono una vera e propria installazione, capace di campionare il percorso singolare di questo illustre artista italiano. All’inaugurazione una prolusione del Prof. Carlo Franza, curatore della mostra, unitamente alla partecipazione di intellettuali italiani e stranieri e di numerosi collezionisti. Si brinda con vini pugliesi. Nel corso della serata inaugurale dall’amicizia tra Emanuela Nava e i Sanzamamu, il duo con Antonio Testa alle percussioni etniche e Valentin Mufila alla chitarra e voce, è nato un matto, appassionante e irresistibile reading dadaista, che mescola, tra un brano e l’altro di musica africana, alcune parole. E, partendo dalla loro origine etimologica, ne racconta, in brevi frasi, la potenza poetica. La musica è tratta dall’album il faut vivre https://antonio-testa.bandcamp.com/album/il-faut-vivre. Le parole: dal libro “82 parole per cambiare il mondo” (Piemme). Antonio Testa è un musicista, percussionista, musicoterapeuta, compositore, produttore. Miscela il suono di strumenti etnici tradizionali con la musica ambient. Valentin Mufila, pluripremiato musicista congolese, cantante, compositore, collabora con Zucchero e con altri artisti internazionali. Emanuela Nava è una scrittrice e sceneggiatrice. Ha pubblicato numerosi libri per bambini e ragazzi. Ama le parole e ama molto l’Africa. Anche le parole come i baobab hanno le loro radici.
Frisà Bistrò di Paride Sansò, Via Alserio 3- Milano: cucina salentina, poesia, musica e arte. Jazz, swing, afro, reggae con Alda Merini sempre nel cuore.
Scrive Carlo Franza: “Una vita per l’arte, una vita dedita alla scultura, in uno studio alla periferia di Milano che lo ha visto giornalmente alle prese con materiali diversi, dal bronzo alla terracotta, al legno, legni scelti con cura, a modellare, limare, togliere e aggiungere, per portarsi verso la sobrietà assoluta, l’arte dello scultore dell’oggi, che elimina quanto già operato da altri, in quanto bisogna togliere dalla propria vita tutto quello che è inutile, superfluo e dannoso, per poter coltivare quello che è utile, essenziale e benefico per il ben vivere. La sobrietà fa suo il compito dello scultore, togliere per generare bellezza. E’ così che Gianni Bucher Schenker ha raggiunto un traguardo oggi ineguagliabile, con tappe che lo hanno segnato e altre che ancora concorreranno a ingigantire il suo curriculum. Forme raggiunte come per miracolo, ovvero il miracolo delle forme. E i risultati del suo lavoro lo hanno condotto a vedersi assegnare da una giuria internazionale e qualificatissima presieduta dal Prof. Carlo Franza il Gran Prix Absolute per la scultura nel Premium International Florence Seven
Stars 2025 sulla Gran Terrazza del Plus Florence a Firenze; questa la motivazione della giuria: “La scultura di Gianni Bucher Schenker lo ha imposto tra più significativi artisti europei, e le diverse fasi del suo lavoro sono apparse ai più come la declinazione della coralità e del vivere, campionando diverse materie trattate, dal legno al bronzo, dal marmo alla terracotta, in un tripudio di mostre in più parti d’Italia e d’Europa. Un lavorìo il suo che non poteva non attirare l’attenzione di una critica magistrale e un sorvegliato interesse di mercato. Per tutto ciò e per quanto ancora potrà raggiungere a Gianni Bucher Schenker questo premio internazionale nella sua più alta testimonianza”. Ora Bucher è in mostra con una serie di sculture e studi preparatori nella mostra “Il miracolo delle forme” che si tiene da Frisà Bistrò. Sculture verticali e orizzontali, figure che colloquiano fra loro, vivono la vita, l’esistenza la storia, il tempo e il presente. “Non è il tempo che passa, siamo noi che ce ne andiamo” così asseriva Luis de Gòngora. Il tempo. Non c’è nulla di così quotidiano e di così difficile da capire. Cos’è esattamente? Sant’Agostino, a una domanda del genere, rispondeva: “Se nessuno me lo domanda, lo so. Se voglio spiegarlo a chi me lo domanda, non lo so più”. Il tempo è qualcosa di realmente esistente? È lineare? Circolare? Irreversibile? Soggettivo? L’immagine dominante (di origine aristotelica, ma confermata da Newton) raffigura il tempo come una retta infinita sulla quale scorre un punto, l’attimo presente, che avanza a velocità costante separan
do in modo irreversibile passato e futuro. Ma è davvero così? E veniamo all’artista in mostra che indaga, segna e scolpisce il tempo, la storia, la vita, l’esistenza. Gianni Bucher Schenker è uno scultore prezioso e geniale, che punta da sempre all’essenziale. Le sue figure vivono il tempo, la vita, le relazioni, i rapporti con gli altri. Genialità, maestria, scoperta plastica delle forme, spesso fantastiche e costruttive – dopo l’iniziale approdo alla figuralità e alla medaglistica – pregne di ricerca e individualità sperimentale che lasciano leggere, fra luci e colorazioni naturali legate alla materia, elementi scultorei che si precisano nei climi di una poetica di libertà; e di una dimensione formale preminente dove l’armonia titanica delle sue plastiche pure si muovono attraverso una geometria che nei segni scavati e vigorosi della concavità/convessità hanno trovato un inventore illuminato.
Gianni Bucher Schenker nasce a Milano nel 1947. Frequenta la Scuola Superiore d’Arte applicata annessa al Castello Sforzesco di Milano dal 1964 al 1970, e a Brera, corsi di nudo. Nel 1969 inizia l’attività di medaglista e scultore e parallelamente anche ad esporre. All’Arengario di Milano partecipa, nel ’71, ad una collettiva di grafica che lo fa notare e lo porta ad avere diverse opere in due musei nazionali. Presto iniziano anche le mostre personali ed alcune biennali. A Lugano, nel ’98, espone presso l’UBS e da Paolo Poma a Morcote. Espone in Francia e in Giappone. Nuovamente in Francia, a Montauban viene invitato due volte per l’Incontro Europeo di Scultura. In Germania, a Passau viene invitato ad esporre sul tema “Il Volto di Cristo”. Per i 50 anni di attività organizza un’antologica presso lo Spazio Heart di Vimercate, (MB) titolata “Un Uomo Libero”, a cura di C. Bartolena. E’ in questi anni che conosce il Prof. Carlo Franza, il quale con tre personali lo porta a Firenze e Berlino, poi a Milano presso la Fondazione ATM; poi a Venezia con “Disseminazioni Monumentali” in occasione della Biennale 2022 e nuovamente a Milano presso Milano PerCorsi, con un’altra personale. Al Broletto di Novara, espone con altri cinque artisti e a seguire la personale al Castello Visconteo Sforzesco. Nel 2023 a Milano è invitato dal Prof. Carlo Franza prima presso lo Studio Bolzani nella mostra “Album. Omaggio a Giorgio Soavi” e a Roma nella Rassegna “Album” presso il Circolo Esteri della Farnesina. Sue opere si possono ammirare in una ventina di musei e fondazioni: Casa Museo Remo Brindisi – Lido di Spina; Museo Dantesco – Ravenna; Fondazione Kanagawa – Yokohama; Museo dell’Arte Italiana del ‘900 – Durazzo; Museo d’Arte delle generazioni Italiane del ‘900 – Pieve di Cento; Museo Arte e Spiritualità – Centro Studi Paolo VI – Brescia; Collezioni dei Musei Vaticani; Royal Collection – Buckingham Palace – Londra; Fondazione ATM – Milano; Unione dei Consoli d’Italia – Venezia; Scuola Civica di Musica Claudio Abbado – Milano; Circolo degli Esteri della Farnesina – Roma; Tre Musei in Macedonia del Nord, Polonia e Romania. Hanno scritto: S. Bartolena, R. Brindisi, S. Brondoni, G. Di Genova, Carlo Franza, D. Manzella, F. Motolese, M. Ortmeier, M. Scudiero, O. Villatora ed altri. Nel 2025 una serie di opere scelte per la mostra dal titolo “Il miracolo delle forme” da Frisà Bistrot a Milano, presentata dal Prof. Carlo Franza.
Carlo Franza


