Una strenna preziosa per Natale il libro di Roberta Cordani “La bellezza di Milano. Cinquanta personaggi raccontano un loro luogo del cuore”
Tra i tanti libri che negli anni ho avuto tra le mani e che raccontano Milano, la Grande Milano, non può mancare d’aggiungervi oggi appena fresco di stampa “La bellezza di Milano”, un libro super in tutti i
sensi, super nei saggi dei cinquanta personaggi che mettono a fuoco il loro luogo del cuore, super nelle iconografie che raccontano questi luoghi, super nel modo di raccontare la città; è da questo attaccamento alla città capoluogo lombardo, Milano, che geografia e sentimento trovano una costante d’avvio. Il volume “La bellezza di Milano”, pubblicato da Celip e curato da Roberta Cordani, scrittrice di chiara fama, che raccoglie i luoghi del cuore di cinquanta personaggi legati alla città, milanesi e non, movimenta pagine che nelle paro
le introduttive di Ferruccio De Bortoli, sono “un diario collettivo, ma soprattutto un quaderno amoroso”. La città lombarda, la grande Milano, la Milano industriale e post-industriale ha specie nell’ultimo secolo segnato e disegnato luoghi sacri e laici, personaggi celebri, architetture preziose di storia, indirizzi, aneddoti e ricordi personali; tutto ciò e molto altro invitano a passeggiare nella città, a perdersi
per le strade di Milano e a viaggiare nel tempo, tra trattorie, cabaret, caffè e locande, navigli scomparsi, corse di cavalli e persino il leggendario concerto dei Beatles. Un libro speciale che racconta Milano sempre nuova e sempre da scoprire, diversa ogni volta che la si attraversa, e diversa grazie alla voce di cinquanta personaggi che partendo dai loro luoghi del cuore ne incorniciano frequentazioni e particolarità. E proprio attraverso ricordi, emozioni, descrizioni, passeggiate curiose e suggestive fotografie si compone un viaggio nell’arte, nella storia e nella memoria, accompagnati da guide da studiosi, scrittori, giornalisti, direttori di musei e di istituzioni cittadine, scienziati, imprenditori, artisti e protagonisti dello spettacolo. Un sorprendente itinerario come mai ve lo sareste immaginato volto a farvi rivivere la bellezza della città conosciuta o da scoprire, quella di oggi e soprattutto quella di ieri. Più autori e che firme, più anime, più
intellettuali, vi sapranno coinvolgere dalle periferie al cuore della città. Ad aprire questo viaggio è Roberta Cordani, guida illustre e che di passeggiate nell’arte e nella storia milanese – penna e macchina fotografica alla mano – è una vera intenditrice; che dopo aver colto anche la “Milano dall’alto” e aver esplorato la “Milano in tram”, riattraversa ora la città accompagnata da direttori di musei, personaggi dello spettacolo e della cultura, scrittori e fotografi. “I luoghi inquadrati sono molto diversi tra loro, come le voci che ricompongono questa idea di bellezza” racconta Roberta Cordani. Tra le firme Claudio Abbado, a seguire tra i racconti c’è l’ex sindaco Gabriele Albertini, che mette a fuoco la cripta della basilica di Sant’Ambrogio; Lella Costa spazia sulla via Solferino degli anni Settanta, oggi “un po’ più defilata, un po’ più autentica, un po’ meno glam”; il fumettista Mauro Boselli volge il proprio sguardo alla Basilica di San Maurizio al Monastero Maggiore, scoperta attraverso una rassegna di musica classica destinata a sostenere il restauro degli affreschi. Marco Magnifico, presidente del FAI, incornicia tra i luoghi del cuore il Teatro alla Scala e la basilica di
Sant’Ambrogio, mentre il Duomo appare quasi “snaturato” da una nuova illuminazione forzata.
Domenico Piraina, direttore di Palazzo Reale, ci racconta le sale della Reggia napoleonica, mettendo a fuoco un paziente lavoro di ricerca riportando arredi e opere originali, dal centrotavola del banchetto di incoronazione di Napoleone a un busto di Canova. Carlo Franza racconta il Bar Giamaica, la Brera degli anni Cinquanta-Sessanta e soprattutto l’intitolazione del Vicolo Piero Manzoni artista concettuale di chiara fama; Walter Veltroni che sceglie come luogo del cuore l’Anteo, frutto di una stagione di sogni e militanza culturale, quando tre ragazzi decisero di trasformare una vecchia sala in un luogo dove tutte le arti potessero abitare insieme e dove le persone potessero fermarsi a respirare aria di bellezza condivisa, meglio un pezzo di storia milanese che intrecciava politica, cinema, memoria collettiva e un’idea di comunità culturale. Per Roberto Arsuffi, Santa Maria delle Grazie è un luogo che “parla al cuore prima ancora che agli occhi”, mettendo a fuoco il gotico lombardo di Guiniforte Solari e la forza rinascimentale del tiburio di Bramante. Claudio Nelli volge sguardo e parola a una delle icone dello skyline milanese, vale a dire la Torre Velasca, frutto
del miracolo economico, costruita in soli due anni – tra il 1956 e il 1958 – da un gruppo di progettisti, lo studio BBPR, che aveva vissuto sulla pelle la guerra e la Resistenza. Amalia Ercoli Finzi, prima ingegnera
aeronautica d’Italia, ci conduce fino all’Osservatorio Astronomico e alla cupola di Schiaparelli dalla quale lo stesso osservò Marte, e “dove Milano scopriva il cielo… e i marziani”. Luciana Lamorgese racconta il fascino discreto dei cortili milanesi; Anna Corradini Porta apre addirittura sul quartiere San Siro, mentre Francesca Tasso ci lascia scoprire le sale meno note del Castello Sforzesco e Giovanna Mori il cortile più piccolo del Castello. Il Naviglio Martesana è percorso in bicicletta dall’attore Claudio Bisio. Il direttore della fotografia Luca Bigazzi accende un faro sull’ “astratta bellezza della città”, riandando a un a Milano scomparsa, vale a dire le ciminiere che sorgevano in via Giuseppe Ferrari, vicino alla stazione Garibaldi, fonte di suggestione per il cinema milanese che stava prendendo forma con lui e il compagno di
liceo Silvio Soldini. Cochi Ponzoni ci fa riammirare la quattrocentesca Cascina Boscaiola. Ma della Milano bella c’è anche il Centro dell’Incisione, c’è l’Università Statale avvolta dal design, c’è il padiglione d’arte della Fondazione Rovati. Fino a una foto di Mario De Biasi (presente nel libro anche con il suo infinito archivio, curato scientificamente dalla figlia Silvia), foto cara alla scrittrice Roberta Cordani, dove affonda le ginocchia nella neve in compagnia di sua sorella Elisabetta, un’uscita in città tra le guglie del Duomo imbiancate, esattamente nel gennaio da record di quarant’anni fa. Ecco, tra queste pagine del libro, mille sorprese, mille bellezze, mille Milano di una Milano che sorprende, una città che è ancora “una città che sale” come titola un’opera capolavoro futurista di Umberto Boccioni.
Carlo Franza
