Schermata_2018_05_25_alle_18.33.45_16401Sto seguendo da qualche tempo una serie di artisti europei che lavorano sullo spazio, sugli universi. Ne ho rinSchermata_2018_05_25_alle_18.33.41_16311tracciati anche in Italia. Fra questi l’altoatesino Roberto Pan. Cosmic Latte è il colore che rappresenta l’universo, teorizzato dagli studiosi esaminando la luce emessa dalle galassie: un rosa molto tenue, tendente al bianco, che ricorda proprio la schiuma dell’acqua in ebollizione. E’ la sfumatura che percepiamo osservando ad occhio nudo tutte le stelle dell’universo assieme e che in se stesso cela un’infinita serie di colori, dal violaSchermata_2018_05_25_alle_18.33.04_15841 al verde, dal rosso al giallo, passando per il blu.  “Cosmic Latte”  – che a mio avviso richiama anche la Via Lattea- è il titolo scelto da Robert Pan, artista altoatesino dalle esperienze internazionali, per la sua mostra personale  in corso  negli spazi della galleria Lorenzelli Arte a Milano in Corso Buenos Aires 2 .  L’esposizione,  presenta circa trenta opere di medio e grande formato, la maggior parte delle quali è stata realizzata appositamente per l’occasione, oltre ad alcuni lavori, anch’essi di grandi dimensioni, che fanno parte della produzione più recente di Pan.
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Robert Pan da anni compie un intenso lavoro di ricerca e sperimentazione utilizzando la resina come materia prima delle sue opere. Questo materiale, lavorato con varie tecniche, gli consente di porre al centro delle sue indagini artistiche il valore del colore e della luce, creando opere più simili a oggetti dalla forza vibrante che a tele che impongono la loro presenza nello spazio, da osservare frontalmente quanto lateralmente. L’artista altoatesino plasma in un primo momento i suoi lavori attraverso la sovrapposizione di strati, l’accumulazione di resine e pigmenti.Schermata_2018_05_25_alle_18.33.25_16021 Il procedimento di addizione è poi seguito da uno di sottrazione, che rende il suo operato più simile a quello di uno scultore che a quello di un pittore: seguendo il metodo michelangiolesco di lavorazione dei blocchi di marmo, l’artista “vede” l’immagine imprigionata nelle materia e la libera “per via di togliere”. Gli scalpelli che incidono il marmo sono qui sostituiti da acidi che scavano e bruciano la resina, svelando infine forme e colori sommersi. Schermata_2018_05_25_alle_18.33.34_16141

“Si tratta, per l’artista, di un percorso di scoperte e rivelazioni -afferma Ivan Quaroni, curatore della mostra- che riguarda non solo il linguaggio formale, la tecnica o la comprensione dei materiali, dei Schermata_2018_05_25_alle_18.33.37_16221pigmenti, degli strumenti dell’opera, ma anche, e forse soprattutto, la natura stessa dell’individuo e i suoi rapporti con l’universo circostante”. L’universo, evocato dal titolo della mostra, è un elemento centrale nella ricerca artistica di Robert Pan, che in esso trova il mezzo preferenziale per sondare e indagare l’uomo, la sua natura e il suo animo, pur parlando un linguaggio formale astratto. Le sue opere sono mappe cosmiche che si caricano di una valenza umana, emanano un calore percepibile e riconoscibile, ben distante dal freddo siderale delle galassie.

Robert Pan nasce a Bolzano nel 1969, dal 1987 al 1991 studia all’Accademia di Belle Arti di Urbino per poi trasferirsi a Parigi per un soggiorno-studio della durata di un anno. Al soggiorno parigino segue un anno (1992-1993) di permanenza a Londra. Dal 1993 al 1995 vive e lavora a New York e in seguito si stabilisce nuovamente a Bolzano, dove attualmente vive ed opera. Robert Pan partecipa a numerose esposizioni, personali e collettive, di livello internazionale e le sue opere sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private.

Carlo Franza

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