La recente mostra al Plus Florence di Firenze dal titolo “Impronte adimensionali”, chiarisce il lungo percorso iniziato fin dagli anni Ottanta del Novecento che Tony Tedesco (Milano 1952) ha avviato proprio nel quartiere di Brera, anzi meglio dire nello storico Bar Giamaica,  e lì da me presentato allora come uno dei giovani artisti in crescita nell’universo artistico contemporaneo. Da allora, per l’appunto, Tony Tedesco ha portato avanti capitoli diversi del suo lavoro, certo con materiali diversi,  anche se tutto avvitato attorno all’adimensionalità, vale a dire a quello sfuggire il perimetro, il recinto, il territorio, per guardare all’infinito, all’aperto, allo spazialismo. […]