Da noi in Italia sono tutti già indaffarati per le elezioni politiche nazionali  e regionali. Apparizioni, spartizioni, parole alte, parole
basse, clima infuocato, primarie, secondarie, terziarie, quaternarie,
e via andare, sulla falsariga delle ere geologiche denominate per
l’appunto così, il resto è brutta copia della politica  italiana.
Partiti grandi e piccoli, volti nuovi e volti da rottamare, ma tutti
con programmi   incerti e non ancora definiti, e in fondo sono questi
gli indicatori che contano. Forse  covano anche  i “masanielli”,
mentre il tessuto della nazione e il popolo, in questo caso non bue,
ma stanco e sfibrato dalle tasse, attendono una guida illuminata per
essere traghettati fuori dalla palude. Nei programmi intercettati non
una parola sulla cultura e sull’arte. Tempi da carestia e di vacche
magre. E dire che se il centrodestra è sceso al 15% di gradimento e
forse meno,  contro il 38% che aveva, una grossa fetta è da
addebitare proprio alla mancanza di attenzione verso questo  ambito.
Sicuro. Non si dimentichi che l’Italia poggia sulla cultura e
sull’arte(compreso l’artigianato che è sempre stato il fiore
all’occhiello della nazione),è una nazione fondamentalmente
caratterizzata  dai beni culturali, di storia  artistica che
l’avvolge dall’antichità, sicchè anche l’arte e il turismo
culturale possono essere un traino forte per l’economia. Di più
occorre puntare sulla ricerca, e sulle università che devono
ritrovare l’eccellenza, visto che ormai nelle statistiche
internazionali i nostri atenei sono caduti proprio in basso. Bando
alle parole, solo fatti e fatti certi.

Poche considerazioni nate dopo aver letto le affermazioni di Vladimir Franz
rilasciate al Prague Post, visto che questo artista  è al quarto
posto nell’elenco dei papabili a Presidente della Repubblica ceca:
“La politica, i politici e lo Stato si sono allontanati troppo
dalla gente. I cittadini sono frustrati  e io temo che spinte
radicali possano prendere il sopravvento”.

Vladimir Franz è un  rispettabilissimo professore universitario ceco della Facoltà delle Belle Arti, un pittore di peso e anche talentuoso,con
la grande passione per la musica per cui è anche compositore. Ha una
laurea in giurisprudenza che ha tenuto nel cassetto per non aver mai
esercitato la professione forense a causa del regime comunista. E
questo gli fa onore. A  chiedergli  come mai è tutto tatuato
risponde che  i tatuaggi gli sono sempre piaciuti, fin da bambino, e
oggi ne è  fortemente intrigato perchè gli suggeriscono anche un
chè di mistero. Sta di fatto che il suo corpo è tatuato dalla testa
ai piedi,sorprende non poco, e la sua pelle colorata è di un fascino
incredibile. Sappiamo che il consenso popolare va al di là
dell’aspetto fisico tanto da aver già guadagnato novemila firme (ne
mancano ancora quarantunomila) , ma Franz  sente di   poter aver in
mano il paese e governare  e sconfiggere il presidente uscente Vaclav
Klaus. Si definisce “dotato di senso dell’umorismo e di un rapporto
speciale con la natura”.La sua politica è più che moderata, e il
suo programma è chiaro,  e cioè promuovere la tolleranza, i diritti
umani, la democrazia e incoraggiare la ricerca di fonti energetiche
alternative. Ha coniugato l’arte della politica e la politica
dell’arte.

Carlo Franza

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