La fotografia di Cindy Sherman alle prese con la donna, l’io e il doppio
Tra le fotografe più intriganti del mondo Cindy Sherman (Glen Ridge- New Jersey 1954) cattura non pochi collezionisti e visitatori perchè offre sempre immagini legate al presente, e fotografa le emozioni, ritrae il corpo, racconta la donna con le sue follie, i capricci, i desideri, le vanità, le sofferenze, la donna prostrata, e persino quella possibile amante ideale. Fotografa la donna come pochi forse perchè ritrae anche se stessa e poi perché ne conosce tutte le trasformazioni e i cambiamenti. Di grande eccellenza la mostra che Merano negli spazi di Merano Arte le dedica con opere provenienti dalla collezione Verbund di Vienna, dopo che le sue immagini hanno conquistato prestigiosissimi musei dalla Tate di Londra alla Corcoran Gallery di Washington D.C. e al Metropolitan Museum di New York. Memorabile la retrospettiva ampia che nel 2012 si è potuta vedere al Museum of Modern Art di New York. Ecco ora da noi queste cinquanta opere giovanili dell’artista statunitense mai esposte in Italia , sono databili al periodo in cui la Sherman studiava allo State University College di Buffalo. Si notano riprese di stereotipi sociali e culturali di grande forza e persino diversi possibili “io” che possono coesistere in ognuno di noi. In realtà qui in Italia nella mostra di Merano si lasciano individuare tre tipi di opere. Anzitutto le foto “Untitled – Growing Up” scatti del ’75 tutti giocati sul ritratto e sulle modificazioni di esso nel tempo, trasformazioni da bambina a ragazza. Il secondo capitolo svela immagini con riprese del corpo dell’artista, e del suo coinvolgimento in ruoli e pose, ritagliando poi scatti fotografici con un processo definibile cut-out, ovvero di ritaglio del corpo e dei visi che danno origine ai “Doll Clothes”, sicchè i cut-out vengono sovrapposti e allineati. Il terzo capitolo in mostra lascia cogliere l’interiorità femminile. Non solo grande artista la Sherman perché coglie la donna contemporanea, ma ne svela da grande psicologa ruoli, bellezze, drammi e follie.
Carlo Franza