Milano. L’arte italiana spiegata da giovani immigrati. E i nostri laureati in lettere sono in lista d’attesa.
E’ di questi giorni la notizia che molti laureati in lettere e in beni culturali– e non solo- in cerca di lavoro sono a Brescia, esattamente in Franciacorta, per la prossima vendemmia, assunti al prezzo di 7 euro all’ora. D’altronde non trovano altro. E con tutti i beni artistici che ci sono in città, a Milano e nei musei avrebbero potuto per l’estate accogliere turisti e visitatori se solo il Comune diretto dal Sindaco Pisapia avesse pensato a una organizzazione anche temporanea adatta a ciò. Invece a Milano alcuni giovani immigrati – molti minorenni- , facenti parte del Ctp di Rozzano, hanno già dato avvio all’insolita esperienza di guida artistica, perché coinvolti nel progetto “Ci vediamo alla Gam”. Dove Gam sta per Galleria d’Arte Moderna alla Villa Reale di Via Palestro, e dunque sedicenni e diciassettenni extracomunitari (provenienti dal Togo, Albania, Ecuador, Pakistan, Marocco, Egitto e Cina) spiegheranno i capolavori dell’ ‘800 agli italiani. Questo avviene due volte a settimana, lunedì e giovedì, da luglio fino al 30 agosto, dalle 15 alle 18. Bel rispetto per la nostra cultura, per l’arte, per i beni culturali e per ciò che dovrebbe essere il volàno della nostra economia. Per curiosità ho voluto presenziare a queste lezioni di “melting art”. Preferisco tacere. Mohammed Naim, 17 anni, marocchino, spiega “La Stazione Centrale” di Angelo Morbelli; Haseeb Muhammad, 16 anni, spiega con tanto di cartellino appeso al collo “Romanza sul Ticino” dello scapigliato Federico Faruffini; Radmila Yanachkova,19 anni, bulgara, tenta di spiegare a una coppia, lui italiano e lei francese, “L’incendio del villaggio” di Domenico Induno, tra i pittori più noti dell”800 lombardo. Non ho molta voglia di commentare ciò, ogni commento va da sé. E soprattutto ognuno deve fare il suo lavoro. Questi giovani devono studiare, tanto, tanto, tanto, poi –e solo poi- potranno fare anche le guide turistiche e artistiche. Perchè sentir dire da Jonathan 17 anni del Salvador, dinanzi al dipinto “Sotto il pergolato” di Boccioni , che “ è estate, i colori sono allegri e sul tavolino c’è un mandolino perchè a Napoli c’è sempre qualcuno che suona vicino ai tavoli” , è troppo. Lo dico da storico dell’arte. Ma l’Assessore alla Cultura di Milano, dov’è ? E’ forse già in ferie ? Avrebbe potuto il nostro sindaco di Milano per un’operazione di questo genere attingere a tanti nostri laureati a spasso, e mandare questi giovani in colonia al mare, in Liguria.
Carlo Franza