Il Ministro per i Beni Culturali Bray finanzia in modo partigiano la Puglia
Una doccia di moneta sonante arrivata sulla Puglia per Ferragosto 2013, ben 113 milioni di euro su 372 milioni arrivati in Italia tramite i Fondi Europei Poin(Programma operativo interregionale) e Pac (Piano di azione e Coesione).Ebbene questi 372 milioni di euro sono destinati a quattro regioni del Sud(Puglia-113, Campania-88,Sicilia-135, e Calabria-35). Lo ha deciso il Ministro per i Beni Culturali il salentino Massimo Bray che incurante dei grandi complessi culturali
italiani abbandonati e in sfacelo, ad iniziare da Pompei, o addirittura dati in prestito a società straniere come il Palazzo della Civiltà all’Eur a Roma ,finanzia siti minori come il Castello di Ugento con 6 milioni di euro, il Convitto Palmieri di Lecce gestito dall’ assessora di sinistra Simona Manca con 8 milioni di euro e via andare. Pensate che per il museo civico “Pietro Cavoti”di Galatina nel leccese (museo sconosciuto ai più) Bray ha destinato 500 mila euro; sarà forse un ringraziamento per i voti che la cittadina ha portato all’onorevole leccese, amicissimo di D’Alema che a Gallipoli ha la sua centrale di comando. Bell’uso dei soldi pubblici, i siti più significativi italiani languono e Bray spreca soldi nella sua regione, la quale ha già aperto i cantieri . Ma da qui a un anno saprò dirvi se e quanti siti saranno stati ultimati nel restauro e messi in sicurezza; sicuramente pochi e molti risulteranno poi bloccati per fondi finiti e in attesa di ulteriori sovvenzioni europee. Così come ha fatto Niki Vendola che ha finanziato con 250.000 euro i lavori per la Tomba di Don Tonino Bello nel cimitero di Alessano sempre nel leccese, ed oggi tutto è bloccato per fondi ultimati. Come dire, iniziamo e poi si vedrà; e non si pensa mai di progettare solo e solamente in funzione del capitale destinato. Una volta c’era la Cassa del Mezzogiorno che divorava milioni di miliardi, oggi la Comunità Europea finanzia ma lo Stato e i suoi burocrati non destinano prioritariamente i fondi a beni ben più nobili e ben più significativi dal punto di vista storico. E’ così che diventano prioritari per finanziamenti sedi come il Parco rupestre Lama d’Antico di Savelletri a Fasano in provincia di Brindisi mentre il Foro Romano che porta a Roma milioni di turisti da tutto il mondo è in condizioni attuali pietose.
Carlo Franza