Storia e immagini postmodern nelle fotografie di Paolo Ventura
La Galleria MARCOROSSI artecontemporanea presenta per la prima volta, contemporaneamente nelle Gallerie di Milano e Verona, il lavoro di Paolo Ventura, un artista che si è imposto all’attenzione internazionale grazie alle sue fotografie di mondi ricostruiti, talvolta un po’ malinconici o ironici, ai quali egli dà una nuova vita. Ne è venuto fuori uno spaccato di storia contemporanea vicina e lontana che delinea nettamente lo straniamento dell’uomo d’oggi, spaesato, depresso, frastornato da una vita che non gli appartiene più. Partendo dalla pubblicazione An Invented World di Danilo Montanari, editore a Ravenna, pubblicata in occasione della mostra “Il teatro della memoria”, esposta nel marzo 2013 al FAR di Rimini, e curata da G.Foschi, Paolo Ventura ci accompagna nel suo mondo, con una mostra che, attraverso una selezione accuratissima di opere, ci racconta le sue ricerche artistiche dal 2005 a oggi. Simili a teatrini, dove si aggirano personaggi solitari, misteriosi, forsanche depressi, in un tempo come sospeso, difficilmente identificabile, le sue opere trasportano gli spettatori in un universo onirico, con atmosfere irreali e al contempo familiari. Definire Paolo Ventura semplicemente fotografo, infatti, è sicuramente riduttivo, si tratta in realtà di un inventore di sogni, di un cantastorie che con un lavoro artigianale certosino costruisce dei teatrini, dei diorami di cui dipinge i fondali, e dove tutti i particolari dall’abbigliamento agli oggetti sono frutto di una ricerca meticolosa, stringente, inventariale che lascia trasparire una cultura sociologica non comune; nascono così le sequenze di immagini che una volta fotografate costituiscono il racconto. In mostra saranno esposte alcune delle sue ricerche più recenti e significative, “Lo zuavo scomparso” (2012), viaggio poetico in una Roma trasfigurata e metafisica, esposto al Macro di Roma nel 2012; “L’Automa” (2011), fiaba malinconica dove si narra la storia di un vecchio che, nel ghetto ebraico di Venezia, costruisce un automa durante i tristi anni dell’ultima guerra; “Winter Stories” (2007-09), raffigurazione affascinata del mondo del circo, dove giocolieri, mangiafuoco, clown, domatori, equilibristi paiono riprendere vita, come per un omaggio a Federico Fellini, e “In tempo di Guerra” (2006). Per avvicinare il pubblico all’universo fantastico di questo artista –fotografo, narratore e pittore – verranno inoltre esposte scenografie e costumi da lui creati per realizzare le sue immagini. Paolo Ventura è nato a Milano nel 1968, ha vissuto per molti anni a New York, da poco è tornato a vivere in Italia. Il suo lavoro è stato esposto in musei e gallerie private di tutto il mondo. Le sue fotografie fanno parte di collezioni importanti, fra cui il Museum of fine Arts di Boston, la Library of Congress di Washington, la Maison Europeenne de la Photographie di Parigi e il MACRO di Roma. E’ così che Ventura si fa ancora una volta poeta di immagini neorealiste dove lascia giocare lo sguardo tra l’impressione e la documentazione da una parte e lo straniamento, lo stupore e lo sniffamento della luce che serpeggia fra cose e persone quasi addormentando il mondo ritratto.
Carlo Franza