Giorgio de Chirico, eccellenza italiana, in una mostra a Londra di grande suggestione. Con lui rivive il mito, il mistero e la scultura metafisica.
Grande personalità quella di Giorgio de Chirico (Volo-Grecia 1888 – Roma 1978) che a Parigi con Apollinaire, Jacobs e Picasso ha vissuto la svolta avanguardista, e poi a Monaco il vagheggiamento dell’antichità ellenica e una certa influenza filosofica attinta nelle opere di Nietzsche e soprattutto in quell’Ecce Homo, dove era stata evocata l’intensa suggestione delle città italiane nella luce silente dei pomeriggi autunnali. A Londra l’opera visionaria di Giorgio de Chirico (1888-1978) è in mostra alla Estorick Collection of Modern Italian Art con il titolo“GIORGIO DE CHIRICO. Myth and Mystery”. L’inquietante immaginario “metafisico” di De Chirico con le sue prospettive illogiche, i manichini incombenti e le giustapposizioni di oggetti bizzarri che hanno anticipato il fascino del surrealismo di molti anni.
Le architetture di Milano, Torino e Firenze hanno portato alla svolta metafisica, con dipinti carichi di mistero, architetture inabitabili, prospettive esasperate, e luce astratta che proietta ombre lunghe in diagonale. Anche se più noto come pittore, De Chirico è stato sempre affascinato dalla scultura. Statue fissate in piazze deserte della città diventano un elemento chiave della sua iconografia dal 1909 in poi, e verso la fine del 1930 l’artista ha cominciato a sperimentare con la scultura, creando versioni in terracotta delle figure enigmatiche che a lungo avevano popolato i suoi dipinti. In queste opere, che riflettono il fascino duraturo dell’arte di De Chirico, personaggi della mitologia come Ettore e Andromaca assumono le sembianze di manichini-sarti o automi finemente costruiti. Nel corso del 1960 de Chirico ha prodotto versioni in bronzo di tali opere, e successivamente ha iniziato a creare multipli, spesso con finiture in oro o argento altamente lucidato. La mostra di Londra alla Estorick Collection of Modern Italian Art, si concentra su questi pezzi in particolare, ed espone anche una serie di disegni e dipinti su temi correlati. Mostra,dunque, di grande interesse, di grande fascino che presenta capolavori assoluti di uno dei grandi dell’arte del Novecento che è stato capace di legare passato e presente, il tempo e la storia, la filosofia e il mistero, l’estasi e la poesia, l’architettura e lo spazio, e leggere finanche l’ignoto.
Carlo Franza