Il fotografo Leland Bobbè immortala in fotografia alcune Drag Queen di New York. E’ una vera e propria provocazione sociale di questo geniaccio dello scatto che legge i grandi traumi del nostro tempo.
Nel mondo dell’arte si fa un gran parlare del fotografo newyorkese Leland Bobbè ancora poco conosciuto in Italia, se non dagli esperti del settore; un geniaccio dell’arte che io stesso ho avuto modo di conoscere, un artista del nostro tempo con trent’anni di esperienza alle spalle. D’altronde sono ormai tanti i capitoli del suo lucido lavoro, ma uno mi pare maggiormente in sintonia con il nostro tempo. Mi riferisco al photo project “Half-Drag … A Different Kind of Beauty”, incentrato sul tema del cambio di sesso, che ha portato all’artista numerosi premi e partecipazioni a mostre, suscitando curiosità e interesse nel pubblico. Una trasformazione che dura una notte o, a volte, giusto il tempo di un show. L’artista fotografo ha immortalato alcune Drag Queen di New York, mostrando contemporaneamente due facce della stessa medaglia, in scatti del tutto Photoshop free. I protagonisti, infatti, hanno posato per Bobbé, con il viso truccato solo per metà, dando vita a delle fotografie di grande impatto visivo e dal fascino magnetico. Vi racconto com’è nata questa sua scelta. Bobbè era a un industrial party quando vide una Drag Queen e pensò che sarebbe stato interessante farle uno scatto che rappresentasse il suo lato femminile e allo stesso tempo quello maschile. Pubblicò la foto su Facebook, iniziò a cercare tramite il social network altre modelle e con grande stupore quasi tutte aderirono al suo progetto. Contrariamente a quanto avrebbe pensato, il make-up ha richiesto più tempo degli shoot fotografici: circa 1.30-2 h di preparazione, nonostante dovessero truccare solo metà viso. “Una delle cose che mi ha colpito di più è che la maggior parte delle queens pensi alla loro parte Drag come ad un’altra persona con un nome diverso e, quasi sempre, quando si travestono vogliono che mi riferisca a loro come se fossero delle donne, non più degli uomini. La mia intenzione è quella di catturare nelle immagini questo dualismo in modo da esplorare la trasformazione da uomo a donna e rompere la barriera fisica che li divide. Con del trucco e una messa in piega questi uomini sono capaci di trasformare del tutto loro stessi e trovare il loro lato femminile, mostrando anche quello maschile” ha affermato Bobbè durante un’intervista. Le sue fotografie non si accontentano di riprendere il mondo, vanno oltre, colgono una parte dell’umanità e, soprattutto, catturano sensi e sensazioni nuove che solo un artista come lui è capace di raccontare dopo aver forzato ogni formalismo e ogni perbenismo. Come Andres Serrano, Leland Bobbè legge i grandi traumi e problemi impellenti del ventunesimo secolo, descrive cicli dell’esistenza umana, si addentra come un letterato decadentista nella psicologia e nell’interiorità dei soggetti colti che sono, allo stesso tempo, una vera e propria provocazione sociale, che vuol far riflettere sul binomio uomo/donna.
Carlo Franza