Verbovisualità. Tra parola e immagine. Opere dalla Collezione Anna Spagna Bellora in mostra a Siracusa.
L’esperienza della Poesia visiva è stata uno dei capitoli fondanti dell’arte del secondo Novecento. A Milano poi un gallerista di significativo spessore come Gianfranco Bellora, figura illuminante sia per la proposizione di artisti di tale ambito sia per la veicolazione e il mercato di questi, ha giocato un ruolo fondamentale in anni storici. Io stesso che l’ho conosciuto, gli sono stato vicino e tra l’altro ebbi modo di presentare in catalogo l’artista Giorgio Milani nel 1991 nello Studio Bellora prima della chiusura, ritrovo a stento le parole per significare tale personalità e quella forza propulsiva che ebbe nel misurare la sua galleria a suon di nomi. Certamente dopo la scomparsa lasciò una collezione invidiabile, oggi gestita dalla moglie Anna Spagna Bellora, anch’essa artista di chiara fama, la quale qualche anno fa donò al Comune di Milano un certo numero di opere che andarono al Museo del Novecento. Ora Anna Spagna ha portato nella Galleria Civica Arte Contemporanea Montevergini di Siracusa la mostra “Verbovisualità. Tra parola e immagine. Opere dalla Collezione Anna Spagna Bellora”. Gli artisti presentati operano per l’appunto intorno ad una dimensione dell’arte che ha per oggetto il rapporto fra immagine, testo e media. Una riflessione che continua a riproporsi oggi, soprattutto per quanto riguarda l’antropologia dell’immagine in rapporto alla scrittura, alla verbalità e alla parola. Particolare attenzione viene rivolta ai lavori degli anni Sessanta–Settanta, che rappresentano l’origine storica di questa tendenza dell’arte, di cui la collezione Spagna Bellora custodisce opere di grande rilevanza. Dalle presenze della “Poesia Visiva” italiana e internazionale l’esposizione si allarga a testimoniare gli sviluppi ulteriori di un atteggiamento creativo dai molteplici risvolti. La mostra, voluta da Anna Spagna a Siracusa in ragione delle sue origine siciliane, costituisce una ulteriore presentazione delle relazioni tra parola e immagine all’interno di una collezione che deriva dall’attività di Gianfranco Bellora, che con lo Studio Santandrea e con il Centro Culturale d’Arte Bellora tra gli anni Sessanta e Ottanta ha dedicato numerose iniziative espositive a questi autori e a questo contesto. Opere della collezione e materiali dell’archivio sono infatti stati recentemente donati ed esposti, come già dicevo, al MART di Rovereto e al Museo del Novecento di Milano. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Mimesis, che documenta l’evento espositivo, attraverso la pubblicazione delle opere, con il testo di Francesco Tedeschi, oltre ad essere arricchito da interventi di numerosi degli artisti in mostra. Fra gli artisti in mostra Vincenzo Accame, Alain Arias Misson, Mirella Bentivoglio, Jean François Bory, Ugo Carrega, Henri Chopin, Roberto Comini, Francesco Correggia, Fernando De Filippi, Paul De Vree, Gianfranco Farioli, Emilio Isgrò, Ivens Machado, Elio Marchegiani, Stelio Maria Martini, Lucia Marcucci, Umberto Mariani, Eugenio Miccini, Giorgio Milani, Magdalo Mussio, Luciano Ori, Lamberto Pignotti, Sarenco, Anna Spagna, Adriano Spatola, Bernar Venet. Un panorama di rilevanza internazionale che fa il punto su un capitolo dell’arte non ancora pienamente studiato e che ha spesso interessato il sottoscritto anche con una serie di pubblicazioni.
Carlo Franza