Una mostra di “Fossili e Pietre” a Milano, porge ai visitatori l’anima e la bellezza del mondo.
La Galleria Gracis di Milano ha aperto la nuova stagione festeggiando un anno di attività nella nuova sede (Piazza Castello 16) con una mostra tesa ad esaltare la bellezza nella sua multiforme varietà, da quella naturale testimoniata dai reperti fossili e dalle gemme alle creazioni di alta gioielleria della maison Villa di Milano. E non è tutto qui perchè Gracis e Villa condividono una filosofia commerciale che parla il linguaggio della cultura, della tradizione ma anche della novità, manifesta per gli uni nella scelta e per gli altri nella creazione di oggetti – nel loro significato più ampio – che hanno come cifra stilistica l’appagamento personale e il piacere estetico.
Se questa visione della professionalità è una solida base da cui partire per costruire un’efficacecollaborazione, l’occasione per realizzarla è la collezione di fossili che Gracis espone a Milano ,ossia “Fossili e Pietre. Forme e colori”. Antichi resti e testimoni geologici che sono alcuni dei materiali meno consueti utilizzati da “Villa”(Via Manzoni 23) laddove, in totale rispetto di forme e colori, ispirano la creazione dei suoi gemelli da polso sempre nuovi, divertenti e fantasiosi per i quali sono conosciuti nel mondo. Curiosamente Villa e Gracis, come a dire gemelli Inghilterra, sono uniti da un sottilissimo filo, quello in filigrana d’oro che è conosciuto come il paio di gemelli più antico (IV – V secolo d.C.) e ritrovato nel 1992, guarda caso, nel Suffolk in Inghilterra.
Così nasce “Fossili e Pietre. Forme e Colori”, una mostra diversa, che sembra ammiccare al pubblico maschile ma che per forme inaspettate e innumerevoli sfumature di colori, gradazioni e iridescenze non può che attrarre anche l’occhio femminile. I fossili sono alcuni di quegli oggetti straordinari e singolari appartenenti al mondo naturale che erano stipati, diversamente non si può dire, nelle wunderkammertardo rinascimentali, e che divennero oggetto di un colto e raffinato collezionismo internazionale che ha camminato di pari
passo con l’evolversi del gusto e delle mode. Così oggi, anche estrapolati da raccolte più o meno tematiche i fossili vivono per la loro bellezza intrinseca ed estetica, paragonabili a oggetti di design capaci di attirare anche gli amanti della più pura modernità. I gemelli da polso sono piccole gioie eleganti, l’unico particolare che permette a un uomo di esprimere la propria personalità anche con un pizzico di ironia da quando, negli anni ’90, Marco e Filippo Villa ne hanno cambiato l’immagine, recuperandolo dalla tradizione per farlo rivivere in chiave dandy e sofisticata quale accessorio maschile per eccellenza.
Il metallo prezioso non è più il primo attore ma complemento a creazioni audacemente giocate in accostamenti di pietre dure e gemme preziose, perle, fossili e conchiglie rare per dar corpo a una infinita varietà di forme e soggetti, ognuno adatto a rappresentare perfettamente la personalità, i gusti, gli interessi e l’originalità di chi l’indossa. “Fossili e Pietre. Forme e Colori” è una mostra che parla il linguaggio delle pietre lungo un filo che si snoda tra magnifici geodi di dimensioni grandiose che racchiudono cristalli d’ametista del Brasile, o di quarzo citrino, contraltare dei piccoli e colorati geodi di corniola e calcedonio usati per altrettante coppie di gemelli. In mostra anche labradoriti del Madagascar dal riflesso metallico che invitano a indugiare sulle cangianti iridescenze che spesso racchiudono l’intero spettro cromatico, omologhe dei deliziosi piccoli meteoriti e delle irregolari pietre, di un nero quasi lavico, dei gemelli Smile. Non mancano legni fossili, marezzati in una varietà di luminosissimi toni ambrati come una sorprendente sezione d’araucaria che può essere facilmente accostata ai gemelli porcospino intagliati in resti di palma fossile. Poi diverse ammoniti perisphinctes del Madagascar dalla conchiglia lamellata a forma di spirale, alcune coppie, di piccolissime dimensioni sono diventate gemelli per l’ultima collezione di Villa; ancora le forme sinuose delle goniatiti del Marocco e i terribili denti di squalo Carcharodon Megalodon che assieme alla sagoma intrappolata nella roccia del pesce fossile Knightia Eocenia fanno sognare gli abissi esotici.
“Fossili e Pietre. Forme e Colori”, che investe la sfera del piacere e dell’appagamento personale -uno dei più grandi valori aggiunti di tutto quanto è arte – invita allo stupore e al diletto, porgendo così anima ed essenza del collezionare.
Carlo Franza