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Bufera a Londra il 7 luglio. E non poca paura. Anche perché lo stato di assedio che circola ormai in Europa rende tutti elettrici, e a ben ricordare a Londra il 7 luglio non è poi una data come tante (lo stesso giorno del 2005 furono colpiti, in una serie di attentati, diverse stazioni della metropolitana e bus). Ormai i nervi dell’Occidente sono a fior di pelle.E che sia stata una protesta o meno contro la sponsorizzazione della BP al National Portrait Award inglese poco importa, perché vedere quattro uomini mascherati che tentano di portarsi via un’opera (la tela di Frank Oriti, Clarity, 2014 – nella foto sopra) da una parete della galleria, ha scatenato il panico con un parapiglia di oltre cento visitatori scappati terrorizzati. “La National Portrait Gallery” ha poi confermato che la polizia è stata chiamata in galleria alle 15,33 e quattro uomini sono stati arrestati. “Nessuno dei suoi visitatori o del personale è stato fisicamente ferito e nulla è stato rubato o vandalizzato”, recita una nota del museo in seguito all’accaduto. C’era persino chi gridava: “L’Isis è qui”.L’interpretazione della “rapina bufala” come atto di protesta contro la compagnia petrolifera, dopo la manifestazione che per 25 ore nelle scorse settimane aveva visto gli attivisti scrivere sul pavimento della Turbine Hall della Tate Modern è stata data dal quotidiano Evening Standard.Eppure nessun gruppo di attivisti legati alle recenti proteste, tra cui Liberate Tate, hanno rivendicato la propria responsabilità. Sta di fatto che qualunque sia stato il motivo di una simile scenata messa in atto, è stato tutto decisamente eccessivo.

Carlo Franza

 

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