???????????????????????????????Dire stupenda, è poca cosa per questa mostra. Oltre cinquanta opere dalla Pinacoteca Nazionale di Siena con nove prestiti dai musei francesi. L’esposizione analizza il percorso dell’arte figurativa senese dall’iconografia bizantina all’avvento del ‘naturalismo’ rinascimentale. Siena, punto nodale della via Francigena, che dal settentrione (Bruxelles inclusa) portava attraverso Roma agli imbarchi pugliesi per la Terrasanta, elaborò e diffuse modi illustrativi nuovi che divennero familiari a tutte le scuole artistiche d’Europa. Grazie alla straordinaria qualità artistica delle opere esposte si intende riportare l’attenzione sul sistema simbolico che il Medioevo seppe ???????????????????????????????sviluppare e che, per almeno cinque secoli, ha fatto da base sovranazionale alla comunicazione non scritta. La selezione si caratterizza per la presenza di capolavori straordinari realizzati da maestri che ai loro tempi ebbero fama comparabile a quella di Raffaello o Michelangelo. Si scoprirà la tensione narrativa di Ugolino di Nerio, Pietro Lorenzetti e Taddeo di Bartolo, l’aulica fissità astratta di Dietisalvi di Speme, 1412685729067_Giovanni_di_Paolo,_Madonna_dellUmilta,_Pinacoteca_Nazionale_Siena_inv._206Guido da Siena, o del ‘Maestro di Badia a Isola’, ma anche la dolce capacità narrativa, quasi domestica, di Ambrogio Lorenzetti o Giovanni di Paolo, e ancora la capacità di comporre in modo sintetico ed efficace scene che facevano appello alla esperienza quotidiana dei più. Assolutamente irripetibile la presenza di un grande trittico ‘portatile’ posto da alcuni nel gruppo del ‘Maestro della Madonna Gondi’, ma che la critica ha assegnato, per l’altissima qualità, anche allo stesso Duccio di Boninsegna, sicuramente realizzato per il passaggio a Siena di Arrigo VII di Lussemburgo, ma mai consegnatogli per la morte del sovrano a pochi chilometri dalla città nel 1313. Magnifico il trittico di Angelo Puccinelli dedicato a San Michele, dove lo splendore della materia, dei colori e dei metalli, si unisce ad una superlativa capacità di restituzione monumentale delle figure che veramente paiono partecipare di una realtà paradisiaca ulteriore. Per chi gira in Francia, unisca il diletto della vacanza alla visione di questa mostra, ragguardevole, esemplare, testimoniale, unica.

Carlo Franza

 

 

 

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