Il museo cdMaDFAsU5ciHhsYnZwUzYWBQrSb5fsneVzugk54EZkFabre di dh-qvR2MZVqoyvyVc4F10tGyZWwGmQcDlfqc7f0ThuEMontpellier-Mèditerranèe Metropole presenta “L’epoca d’oro della Pittura a Napoli, da Ribera a Giordano”, dal 20 giugno all’11 ottobre 2015.XCzzu5chudU57jmd8RHMzy84lSlD1APGGblJ0jjtSN0,H7QtBGOTwR7x7Kp9bRQ1DGXP5OorojUz_401yRxbEEwQuesta mostra propone un panorama completo su uno dei periodi più felici dell’arte italiana, quando, nel corso del XVIIesimo secolo, la pittura napoletana deteneva un ruolo centrale in Europa, sviluppandosi dal YS4UrZ6k_kZwwzHq2Ju2rXyrx4Wl6pbzl6WC-r5MmWUNaturalismo al Barocco. L’esposizione riunisce 84 opere maggiori, vqtSVGDigCjjotsaW6FsFbFzaXNeK5okEwXDLvg_goAprovenienti da prestigiosi musei francesi e stranieri – con un contributo eccezionale dei musei napoletani -, e permette di apprezzare uno dei più grandi geni del secolo, Jusepe de Ribera, soprannominato “lo Spagnoletto”.
Drammatizzazione della luce, concretezza dei personaggi, raffinatezza dei colori e illusionismo prospettico barocco sono elementi chiave di queste opere, i cui temi prendono ispirazione da soggetti sacri o mitologici, da scene della vita quotidiana, paesaggi, nature morte…
“L’epoca d’oro della Pittura a Napoli, da Ribera a Giordano” ha ricevuto il titolo di “mostra d’interesse nazionale” attribuito dal Ministero della Cultura e della Comunicazione francese.

3PxPT1igw5su8L75uJWCjPrvu0XirCXIuAizDAsBLgoDopo “Corpi e ombre: Caravaggio e il caravaggismo europeo”, una nuova mostra su una delle correnti artistiche più importanti del XVIIesimo lEtmIcXZcsLD7GgiYNbsEJ8RJB6lhDDaT6j8KzZT4Y8secolo.
kPwmvOzOpt-i5Yf-Y-gfPonkA,mcyxpnsCReAJ94zJlTNzmS4PVOJ-w6z5lD1TjFR-veQ,8CuvNhTGxK26t9XLK568aD_b_i2I0HycM8Cb_-HgQ9A,g5TRL2hzkd7PUCH3fnvNwBEBzEK5ad5cp-_D8Uw4vToIl musée Fabre replica col XVIIesimo secolo e prosegue la sua missione di valorizzazione presso il grande pubblico di una grande tappa della storia dell’arte, come di recente aveva fatto con “Corpi e ombre: Caravaggio e il caravaggismo europeo”. Per l’estate 2015, il suo direttore, Michel Hilaire,
sceglie come tema la città di Napoli, – che condivide con Montpellier uno stretto legame col Mediterraneo -, e vi consacra una grande mostra concepita in collaborazione con un eminente specialista del settore, Nicola Spinosa, e con due prestigiose istituzioni francesi : l’Institut National d’Histoire de l’Art (INHA) e l’Institut National du Patrimoine (INP). 5PHU-4FVzCLRNmIis98dLS0UTj--zurCBPIkTIm9WTs,PdUa3-cYnnbFYF6oK-6nHV1hg3fmQKWqBJDnUvfKM5kLa mostra mette in luce uno dei più importanti centri artistici europei durante il XVIIesimo secolo, Napoli, all’epoca una delle città più popolate e attive d’Europa, nonché capitale del Regno delle Due Sicilie governata da viceré spagnoli.oJ8nr1SvdB4DoG-77_2zxNYUAt8wHeADjhjNcbLNezU

L’epoca d’oro della pittura apoletana: dal Caravaggismo verso il Barocco. Dall’arrivo di Caravaggio nel 1606, di cui la mostra presenta lo  splendido San Giovanni Battista datato 1610, fino al trionfo di Solimena poco prima del 1700, la pittura napoletana si sviluppa da un tenebrismo caravaggesco verso il Classicismo e il colorismo, prima della grande virata barocca a partire dal 1660, all’insegna della sensualità e del movimento. Tutte le grandi figure della pittura napoletana del Seicento sono presenti, con delle opere celebri ma spesso inedite, dai naturalisti (Caracciolo, Vitale, Ribera…), ai maestri del colorismo (Stanzione, Di Lione, Cavallino…) fino ai grandi artisti barocchi della seconda metà del secolo (Giordano, Beinaschi, Solimena). La mostra si sofferma inoltre sui legami tra l’arte et la storia tormentata di Napoli, dall’eruzione del Vesuvio nel 1631 alla peste del 1656, passando per la rivolta di Masaniello nel 1647.

Carlo Franza

 

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