vincenzo-de-lucaInizio in forse, tra mille incertezze, per De Luca presidente Regione Campania, a motivo della legge Severino che per imagesCAW0IKK5imagesCAKW8F17bay-of-naples-3589imagesCA1181UQuntitledBerlusconi si mise in atto subito, per altri neppure parlarne. Dalle interpretazioni un po’ azzardate della famigerata legge Severino, secondo il cui testo l’onorevole Vincenzo De Luca dovrebbe essere – condizionale e ipotesi per non dire varianti, quando si parla di una legge – sospeso dal nuovo incarico, dopo la condanna in primo grado per abuso d’ufficio. Ora, la sospensione è stata sospesa e il neopresidente della Regione Campania ha potuto muovere i primi passi, lasciando tutti sorpresi coloro che operano nell’ambiente culturale, nella regione che vanta beni culturali di rilievo.
Invece per questo settore nessuna incertezza, anzi massima sicurezza, seppure i programmi sono ancora aperti forsanche spaziando i primi passi sono stati tutt’altro che incerti, condotti tra Totò e John Wayne. Con idee chiare e chiarissime Vincenzo De Luca ha pensato bene di procedere a tappe forzate, rivelando- come ha fatto- nomi e incarichi della giunta prima dell’insediamento del consiglio regionale. Pertanto, il gruppo era così composto da Serena Angioli, assessore ai fondi europei, Lidia D’Alessio, al bilancio, Valeria Fascione, all’internazionalizzazione, Lucia Fortini, alla scuola e alle politiche sociali, Chiara Marciani, alla formazione, Sonia Palmieri, alle risorse umane, Amedeo Lepore, alle attività produttive. Attenzione, si tratta di una “pioggia rosa”, come da simpatica definizione sottolineata ad alta voce dal Presidente, che ha fortemente voluto (quasi) solo donne al suo fianco, ben visibili e in certi ruoli. Ma, ma, ma, manca il termine cultura, come se tale argomentazione che la Campania sia un territorio di incredibile spessore culturale, con un ramificato tessuto di attività legate al settore, con un sistema di nodi tra pubblico e privato intricato ma ancora vivo, con una densissima concentrazione di siti riconosciuti patrimonio dell’umanità dall’Unesco, fosse stata presa un po’ alla larga, d’altronde lo si era già capito in campagna elettorale, girandovi intorno con genuina soggezione, un po’ come Totò col colbacco di fronte all’alto vigile milanese. E’ pur vero che la maggior parte dei siti culturali presenti in regione ricadono sotto l’amministrazione statale non ciò non può essere usato come una scusante, una solita scrollatina di spalle, per rimanere in tema generale. Viceversa, ciò avrebbe dovuto far aprire maggiormente gli occhi del neopresidente con convinzioni e ambizioni collaborative di tutt’altra misura.
In effetti, va riconosciuto un grande impegno al novello Cesare originario di Ruvo Del Monte e oriundo salernitano, perché l’abluzione ha interessato una sola mano. Con l’altra, la parola cultura è stata tracciata, perché De Luca ha riservato a sé la delega alla Cultura, insieme a quelle di Trasporti, Agricoltura e Sanità (commissariata), prova provata dell’incredibile vastità di competenze e interessi. Manager di grande peso è parso subito essere, visto che il presidente enciclopedico ha nominato un consigliere all’organizzazione culturale, certo Sebastiano Maffettone, napoletano, laurea in Giurisprudenza e docente di Filosofia Politica alla LUISS Guido Carli, il quale ha fatto sapere che nominerà un consiglio di consiglieri che consiglieranno al consigliere cosa fare. Così il consigliere organizzatore sarà ogni mattina consigliato su cosa fare, su cosa mettere in piedi, e che fuochi di artificio sparare.

 

N.B. E intanto oggi cancelli chiusi a Pompei, visitatori in  tilt, la Campania pare in stato di calamità.

Carlo Franza

Tag: , , , , , ,