L’Islam iraniano vieta le strette di mano. All’artista iraniana Atena Farghadani pena aumentata per condotta indecente.
L’artista e attivista iraniana Atena Farghadani, condannata a 12 anni e 9 mesi di prigione per aver criticato le scelte del governo, si è vista aggravare la sua situazione. La donna artista nata nel 1987 era stata arrestata lo scorso luglio per una vignetta contro le limitazioni al controllo delle nascite imposte dalla repubblica islamica. Il disegno rappresentava i membri del governo come animali in giacca e cravatta intenti a votare, una provocazione difficilmente tollerabile dall’islam meno moderato.
Lo stesso che vorrebbe allungare la pena della giovane artista per aver stretto la mano del suo avvocato Mohammad Moghimi, andato a trovarla in carcere dopo il processo. “Relazione sessuale illegittima senza adulterio” e “condotta indecente” sono le nuove accuse sollevate contro Farghadani e Moghimi. E’ vergognoso che l’Islam vieti non solo baci ma anche abbracci e strette di mano. Altro che aperture all’Islam e accoglienze in Italia e in Europa( a proposito, sarà bene che vescovi e preti cattolici escano dalle loro parrocchie per andare a convertire gli islamici alla fede cristiana; oggi non c’è più bisogno, com’era una volta, di andare in Oriente e in Africa a fare i missionari). La vignettista rischia di dover scontare altri anni in prigione, che si andranno ad aggiungere a una cifra frutto di una sentenza impossibile da tollerare. Sarebbe ora che le cancellerie d’Europa e i ministri degli esteri protestino a gran voce contro questi sorprusi, veramentre intollerabili. Insulto al mondo, alle libertà e alle persone.
Carlo Franza