Vandalizzata la mela-scultura di Pistoletto a Milano
Eppoi si dice delle periferie, luogo di abbandono e di perdizione. Ormai Milano è diventata con la Giunta Pisapia tutta una periferia. Vandalizzata la mela-scultura che Michelangelo Pistoletto, artista di fama mondiale, aveva donato alla città. Segue di poco quello che è capitato all’opera di Anish Kapoor nel Parco della Reggia di Versailles a Parigi.
L’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno ha reso noto questa mattina il danneggiamento della “Mela Reintegrata” di Michelangelo Pistoletto, opera che era stata donata dall’artista e dal Fondo Ambiente Italiano alla città di Milano lo scorso 3 maggio in occasione dell’inaugurazione di Expo. La grande mela verde, una struttura metallica ricoperta di erba, campeggiava di fronte al Duomo prima di essere spostata a Parco Sempione in attesa di una collocazione definitiva. L’artista aveva chiesto che l’opera venisse messa in via permanente in Piazza Duca d’Aosta, di fronte all’entrata principale di Stazione Centrale, desiderio al quale il Comune aveva dato parere tecnico favorevole ma che si era scontrato con il diniego da parte del Consiglio di zona 2. Secondo quest’ultimo infatti la mela è troppo grande e ostruirebbe la visuale dell’imponente stazione vista da Via Pisani, un panorama molto caro tanto ai milanesi quanto ai turisti. L’opera, il cui titolo per esteso è “Il Terzo Paradiso. La mela reintegrata”, rappresenta il famoso frutto del peccato originale in cui però l’artista ha “ricucito” il morso incriminato, simboleggiando il ricongiungimento del genere umano con il Paradiso ormai perduto, una nuova era di equilibrio tra il mondo artificiale, dell’uomo, e il mondo naturale. L’assessore Del Corno, oltre a condannare con forza l’atto vandalico, ha ribadito l’intenzione di andare avanti con il progetto di rendere la città un luogo a misura d’arte. Parole, certo, come quelle che sanno dire in ogni occasione certi politici. Sta di fatto che la città di Milano sta ormai da anni vivendo un lenta agonia, dalla sicurezza all’economia, compreso l’arte.
Carlo Franza