Senza-titolo-1963-590x417SONY DSCcastellani_enrico-tre_superfici~OM029300~11343_20151210_asta122_46                        Alla galleria Matteo Lampertico di Milano una mostra dedicata esclusivamente alle opere su carta di ENRICO CASTELLANI, campo della sua attività artistica che castellani_hrimages 3non è stato ancora indagato in modo esaustivo. In attesa che venga pubblicato il Catalogue Raisonnée delle opere su carta, che richiederà ancora alcuni anni di lavoro e che è attualmente in preparazione da parte dell’Archivio e della Fondazione Enrico Castellani, la mostra intende approfondire questo tema, cercando di far luce sulle tecniche e i materiali utilizzati dall’artista. Scopo dell’esposizione è inoltre evidenziare la qualità e l’interesse delle opere su carta, a lungo considerate secondarie rispetto a quelle su tela.
La rassegna presenta una selezione di lavori che attraversa tutto l’arco dell’attività di Enrico Castellani. Le prime opere esposte datano ancora agli anni Sessanta, castellani e capogrossiquando l’artista, a Milano, insieme a Piero Manzoni ha dato vita alla rivista “Azimuth” e alla Galleria Azimut, mentre le ultime sono eseguite negli anni Novanta e presentano una scelta di materiali completamente diversa. Il catalogo che accompagna l’esposizione permette di seguire l’evoluzione del percorso dell’artista e si configura come un primo, doveroso approfondimento sull’argomento.
Nelle opere degli anni Sessanta prevale un’organizzazione più complessa dello spazio, con un effetto “prospettico” che man mano viene abbandonato negli anni Settanta, quando Castellani predilige schemi più semplici e rigorosi, che non a caso trovano precise rispondenze nelle opere dei contemporanei esponenti del minimalismo. Tali esperienze raggiungono una definitiva soluzione nelle opere degli anni Ottanta e Novanta e coincidono con la preferenza per la carta lavorata a mano, il cui impasto è spesso concepito per l’occasione, dotata di una grana corposa e di porosità molto più accentuate rispetto a quelle delle carte industriali utilizzate in precedenza.
Proprio grazie a questi nuovi materiali le opere su carta assumono un effetto tridimensionale analogo a quello delle opere su tela, con cui condividono inoltre la medesima poetica di purezza e il medesimo rigore e minimalismo che campionano così non solo il pensiero laico dell’artista ma fanno proprio luce su una delle figure capitali dell’arte estroflessa nel mondo, con Bonalumi e Turi Simeti.

Carlo Franza

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