Lucio del Pezzo l’archeologo del Duemila. Una mostra a Milano ripercorre la storia del suo lavoro, dagli assemblage alle disseminazioni.
La mostra personale di Lucio Del Pezzo dal titolo “Ritorno al futuro”, che Arte 92 a Milano presenta con un cospicuo corpus di opere, lascia vedere le tappe della produzione dell’artista italiano, napoletano di origine ma milanese di adozione, -sarà bene ricordarlo per aver fatto parte del famosissimo “gruppo ‘58”- ; opere che vanno da alcuni rarissimi e fondamentali lavori storici degli anni ‘50 (Sole Giallo, 1958 e Frattura geologica, 1959) agli anni Sessanta in cui il linguaggio di Del Pezzo diviene particolarissimo, attuando una riflessione sui concetti di “assemblage” e di “ready-made” (Composizione, 1960 e Racconto Meccanico, 1961, Piccola Torre, 1963 e Flipper, 1967) sino al repertorio più noto dei “Casellari” e all’ultima produzione (Piccola mensola, Disseminazioni). In mostra non passano inosservate anche una notevole e pregevole raccolta di chine.
L’esposizione ripercorre dunque la congruenza di un’esperienza pittorica che nasce nel dopoguerra e prosegue con un personale e sociale percorso di categorizzazione di simboli e oggetti.
Considerato a tutti gli effetti un grande maestro del pop europeo, Del Pezzo pur con talune suggestioni e argomentazioni dada e surrealiste, organizza i suoi reperti in una dimensione architettonica, ordinata e metafisica, da archeologo, legando con il filo di un automatico immaginario le assonanze visive e la possibile convergenza di epoche e culture diverse, una sorta di sillabario borghese che ritrasmette una nuova lingua del mondo. Ecco che questo iter espositivo mostra tutta l’attualità senza tempo del suo linguaggio, perche raccoglie come una sorta di modernariato tutto il contenuto di epoche con simboli, scritture, oggetti-design, e mille altre cose, e svelando in opere completamente inedite una ricchezza e una vivacità del tutto impensata.
Da archeologo del nostro tempo raccoglie, assembla, ordina, aggrega e funzionalizza; non è poco. Lucio Del Pezzo dissemina passato, presente e futuro; anzi scrive la storia con materiali e colori.
Carlo Franza