Edoardo Tresoldi in Puglia ricostruisce con una installazione la Basilica Paleocristiana di Santa Maria di Siponto.
Evento esplosivo, l’artista costruisce là dove il tempo ha divorato ogni cosa, rintraccia civiltà e monumenti perduti. Un evento che ha dell’incredibile. Poi
si dice che in Italia non abbiamo grandi artisti. Eccone uno, e di che taglia! Ha una connotazione architettonica monumentale la grande opera scultorea ch
e Edoardo Tresoldi (classe 1987) ha concepito nel parco archeologico di Siponto (a Manfredonia, in provincia di Foggia). Un evento unico, eccezionale, stravolgente, storico, colto, fortemente creativo, è quanto è stato capace di mettere in piedi un giovane
artista scenografo e scultore con sette tonnellate di filo di ferro che
si sviluppano lungo 14 metri di altezza. Una scultura site-specific che parla da se, in quanto riscrive e rifà vivere la storia del passat
o, la storia di un monumento italiano, la Basilica paleocristiana di Santa Maria di Siponto in Puglia. Un’opera ( foto di Gi
acomo Pepe), realizzata con un investimento di 3,5 milioni di euro, di cui 900mila euro per la realizzazione dell’opera artistica, e che a detta dei curatori “rende unico l’intervento e definisce un nuovo landmark nel paesaggio pugliese; un originale connubio tra archeologia e arte contemporanea che restituisce la terza dimensione ad architetture ormai scomparse, integrandosi e fondendosi con l’ambiente circostante, a fini conservativi e divulgativi”. L’inaugurazione c’è stata sabato 12 marzo 2016. Attraverso un dialogo costante con gli archeologi, il giovane artista ha dato avvio a una ricostruzione in rete metallica del corpo longitudinale dell’ex basilica di Santa Maria. L’intervento è stato così “in grado di raccontare i volumi della preesistente basilica paleocristiana e al contempo di vivificare, attualizzandolo, il rapporto fra l’antico e il contemporaneo”, hanno spiegato i curatori del progetto. Promossa dal segretariato regionale del ministero dei Beni e delle attività culturali, in stretta collaborazione con la soprintendenza archeologica della Puglia, l’iniziativa mira alla valorizzazione del sito archeologico, che difatti “non ha fatto da sfondo o da semplice location per installazioni artistiche”, così come ha rimarcato il soprintendente Luigi La Rocca. Idea a dir poco geniale, per questa artista che si distacca dalla massa dei giovani artisti italiani per aver ideato un presente su basi del passato, siglando antico e contemporaneo, mettendo in piedi qualcosa di scenografico che va oltre certi filoni dell’arte che abbiamo già visto a livello mondiale.
Carlo Franza