Altolà di Firenze a Jan Fabre. L’artista tedesco dissemina vermi e animali morti nella culla del Rinascimento Italiano.
Vento forza 12. Tempesta su Firenze e sul sindaco Nardella. La scatena la presenza dell’artista Jan Fabre( notizia ripresa http://www.ilcovile.it)con la mostra inaugurata in tre siti (Piazza della Signoria, Palazzo Vecchio e Forte di Belvedere) e la performance nella notte tra venerdì 22 e sabato 23 aprile 2016. La performance ripresa dalle telecamere ha simulato il movimento di un verme di fronte ai grandi capolavori in Piazza della Signoria. Performance disgustosa che dice tutto e niente, pietosa e impietosa fra le opere dei grandi del Rinascimento. E come storico presente all’evento ho trovato questa “trovata” di Fabre un qualcosa di già superato, un po’ retrò, e legata ancora agli schemi dell’arte degli anni Settanta del Novecento. L’artista di Anversa, classe 1968, conosciuto internazionalmente e ormai bersaglio degli animalisti di tutto il mondo, ha offerto ancora una volta la schiena al tiro a segno dei contestatori. L’attesa mostra-evento fiorentina , dal titolo “Spiritual Guards” aperta fino al 2 ottobre tra Palazzo Vecchio e Piazza della Signoria, mentre il 14 maggio si aprirà la sezione del Forte Belvedere, lascia vedere delle installazioni che, credetemi, già a uno storico come il sottoscritto proiettato e di molto sul contemporaneo, lasciano e dicono essere un insulto alla vita e alla stessa storia di Firenze. Ecco un Mappamondo realizzato da Fabre con veri scarabei -animale magico e sacro per gli egizi- ; eppoi un cranio umano (rivestito anch’esso di scarabei) che addenta uno scoiattolo impagliato. Gli animalisti nella petizione inviata al Sindaco Nardella e condivisibile sulla piattaforma change.org hanno scritto: “Inammissibile che una città come Firenze abbia dato una piazza famosa in tutto il mondo per esporre Fabre artista noto per le violenze sugli animali utilizzati durante i suoi spettacoli”. Per la verità il Sindaco di Firenze Nardella i clamori negativi se li va proprio a cercare, così era stato già per Jeff Koons, per le installazioni effimere e criticatissime. E Fabre aveva già nel 2010 a Firenze scatenato la furia degli animalisti che avevano impiantato picchetti davanti alla stazione Leopolda dove era in corso una sua performance per contestare l’uso di cadaveri animali. Le sculture “Searching for Utopia”, colossale, collocata al centro di Piazza della Signoria, e “The man who measures the clouds”, disposta sull’Arengario di Palazzo Vecchio, tra le copie del David di Michelangelo e della Giuditta di Donatello, sono destinate ad una permanenza temporanea, sebbene – è stato detto- “altre possibilità di incontro, anche in forma permanente, tra la città e l’arte contemporanea sono in fase di valutazione”. Fabre già pensa di poter vendere alla città di Firenze queste opere monumentali. -Voglio dare un consiglio al Sindaco: non si avventuri in simili sventure con i soldi pubblici che sarebbero in tal modo male impiegati.- E’ così che tra i manufatti e gli affreschi della sede comunale fiorentina sono state disposte 7 sculture, la maggior parte delle quali presenta un rivestimento fatto di scarabei dal carapace cangiante. Nella città di Firenze, carica di valori classici, e culla dell’arte e della lingua italiana, le opere di Fabre mortificano la città, non sono affatto segno di immaginazione e bellezza.
CarloFranza