La Sharia è già in Italia. Va messa al bando con una legge. E’ contro la Costituzione e il diritto italiano.
Sono ancora tutti lì i soloni della politica, ad iniziare da Renzi fino alla Boldrini, a battersi il petto perché il nostro giornale ha dato ai lettori il “Mein Kampf”, il breviario di Hitler. Certi signori politici non amano leggere, io per la verità quel breviario l’ho letto più volte così come più volte ho letto “il diario di Anna Frank”. Eppoi il nostro direttore Sallusti ne ha ben spiegato l’intento, nonostante da più parti si sianostracciate le vesti. C’è di più. Si spaventano che quel libro circoli in Italia. Non sanno che quel libro circola in Germania da tutte le parti, lo si è visto con più frequenza – anzi l’ho potuto constatare perché spesso sono a Berlino- specie in quest’ultimo biennio. Un motivo ci sarà. Lascio a loro l’analisi sociologica, se ne sono in grado.
Ma al di là di questa povera vicenda nostrana, la orrenda e terrificante strage di Orlando negli Stati Uniti mi conferma mille dubbi sui migranti, sull’Islam e sulla sua integrazione. Applaudono i jihadisti con la loro sharia. Ora la Sharia è già in Italia. L’ultimo numero di Micromega (in edicola) ne approfondisce la questione se taluni volessero approfondire.
Parto dal filosofo tedesco Peter Sloterdijk il quale ha osservato che “ la Sharia è un ostacolo al modus vivendi della società civile”, manifestando inoltre una vivace preoccupazione che una “legge religiosa” possa ledere la Costituzione. E’ inutile che Renzi corra a voler cambiare la nostra ILLUSTRE Costituzione Italiana, e spinga per il si, perché non c’è né affatto bisogno. Noi, come milioni di italiani, siamo per il NO. La nostra Costituzione è un muro sicuro contro ogni velleitaria egemonia islamica. Anzi si faccia presto una legge che metta al bando la Sharia, o un futuro partito islamico.
Il Brexit inglese va in questo senso, l’Inghilterra non ne vuol sapere di questa politica sub sahariana dell’Europa. E fa bene, perché i politici europei di oggi hanno tradito i Padri Costituenti dell’Europa del secondo dopoguerra. Nel paesaggio politico tedesco il nuovo partito-movimento “Alternative fur Deutschland” con il suo leader Frauke Petry ha approvato il nuovo programma in cui si legge, fra l’altro, la frase lapidaria “L’Islam non fa parte della Germania”. Troppo lassismo in tal senso s’è lasciato sviluppare in tutta Europa, compresa l’Italia, dove ci sono addirittura sacche di territorio invase da islamici e dove già esiste, applicata, la sharia. La Lilli Gruber ha detto in TV che in una moschea romana circola un libretto dove gli imam insegnano come battere le donne. Meraviglia che nessun magistrato romano ne abbia chiesto il sequestro e abbia iniziato indagini. Sapete come viene applicata la Sharia? Con divorzi, matrimoni forzati, eredità, ripudi, affidamento dei figli, donne frustate, ecc.ecc.; è sul terreno del diritto di famiglia che in tutta Europa sta pericolosamente crescendo un vero e proprio sistema giudiziario parallelo, indipendente e indifferente rispetto a quello vigente, a cui i membri della comunità musulmana si rivolgono. Veri e propri ‘tribunali’, talvolta persino riconosciuti formalmente sotto la forma dell’arbitrato, che applicano nel cuore dell’Europa i precetti della sharia, vale a dire la legge islamica. Nonostante già nel 2001 la Corte europea per i diritti dell’uomo l’abbia dichiarata incompatibile con una democrazia liberale.
Ora è bene dirselo a chiare lettere e in tutte le lingue possibili, che l’integrazione così concepita non è un modello politico per le nuove generazioni, va puntato l’indice di tutti i mali del nostro tempo qui in Europa proprio sul binomio “integrazione e islam”.
Ci fa aprire bene gli occhi -anzi sbarrati- persino un giovane politologo e storico tedesco-egiziano Hamed Abd El-Samad, 42 anni, nato al Cairo, il quale punta il dito contro “l’ambivalenza”( CHE VUOL DIRE DOPPIA FACCIA) di molti giovani immigrati in Europa; questi profughi -dice -da una parte vogliono la libertà, ma hanno poi un’educazione conservatrice e islamica, e cioè guardano all’Europa ma ne disprezzano i valori. Abd El Samad figlio di un imam sunnita non è nuovo a tesi estreme e controverse sul fondamentalismo, espresse anche da poco nel suo illuminante saggio dal titolo “Il fascismo islamico”, tanto da esser stato oggetto di una fatwa dell’università Al-Azhar del Cairo che lo condanna a morte. E’ stato condannato a morte dal gruppo terrorista egiziano Al-Jamaa Al-Islamiya. In Germania, dove abita dal 1995, vive sotto scorta. Nonostante le minacce, non manca di divulgare le sue idee, di accusare e in una intervista con “l’Espresso”ha detto : “L’islam moderato non esiste. Dai tempi di Maometto l’islamista aspira alla teocrazia, lo Stato con Dio come sovrano. Dobbiamo vigilare affinché la cultura islamo-fascista non pervada la società europea”. Con la Sharia vogliono riportare l’orologio del mondo al VII secolo, ai tempi di Maometto.
Ecco perché non ho dubbi, e sto dalla parte non solo di Abd El- Samad ma di tutti gli Abd El-Samad del mondo islamico perché solo grazie a loro noi tutti potremo ancora pensare, ragionare, sorridere e sentirci liberi. Sì, liberi.
Carlo Franza