La moda si veste di arte. A Firenze, in più sedi, la prima mostra di valore che coniuga moda e cultura.
Ha per titolo “Tra arte e moda” l’esposizione in corso al Museo Salvatore Ferragamo– Firenze (Piazza Santa Trinità, 5r) aperta fino al 7 aprile 2017. Le altre sedi sono la Biblioteca Nazionale Centrale, le Gallerie degli Uffizi – Firenze, e il Museo del Tessuto – Prato.
Se la moda è arte? Certo che la moda è arte e gli artisti, specie quelli del novecento, hanno lavorato nel settore, mettendo in piedi opere di grande scientificità, creatività e valore. Ricordo un anticipo di questo in una bellissima mostra che ebbi già modo di vedere e recensire e che si tenne alla Galleria del Naviglio da Cardazzo a Milano in Via Manzoni negli anni Ottanta del novecento. Arte e moda hanno sempre dialogato e gli artisti hanno nei diversi settori collaborato definendo bene contaminazioni e sovrapposizioni. Basti pensare alle esperienze dei Preraffaelliti, a quelle del Futurismo, eppoi del Surrealismo e della Radical Fashion. Per la verità si erano già visto mostre in tal senso sia al museo Gallièra di Parigi che al Metropolitan di New York. Dispiace solo, e lo dico da storico dell’arte, che la mostra sia stata aperta a Firenze e non a Milano capitale della moda italiana.
Nella mostra si avverte e si focalizza l’attenzione sul lavoro di Salvatore Ferragamo, che certo è stato affascinato e ispirato nella sua creatività dalle avanguardie artistiche del Novecento; è certo ed è vivace l’interesse manifesto di molti artisti, con la riflessione su alcuni atelier degli anni Cinquanta e Sessanta, luogo di studio e d’incontri; poi naturali approfondimenti sulla nascita della cultura della celebrità, per proseguire con le sperimentazioni degli anni Novanta e arrivare a domandarsi se nell’industria culturale contemporanea si possa ancora parlare di due mondi distinti, o se invece siamo di fronte a un peculiare intreccio di ruoli.
La particolarità del piano espositivo sta nel fatto dell’articolazione in più sedi della mostra, e oltre al Museo Salvatore Ferragamo, promotore e organizzatore del progetto insieme alla Fondazione Ferragamo, ecco a Firenze la Biblioteca Nazionale Centrale, le Gallerie degli Uffizi (la Galleria d’arte moderna, la Galleria del Costume di Palazzo Pitti), il Museo Marino Marini e, a Prato, il Museo del Tessuto. Nella sala del Fiorino delle Gallerie degli Uffizi con “Ottocento alla moda” , i dipinti di Giovanni Boldini o di Tito Conti con gli abiti storici indossati dai manichini. Al Museo del Tessuto di Prato ecco i disegni di Giò Ponti o di Piero Dorazio innervati tra materia e tessuto. Alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze troviamo i “Periodici italiani nel Novecento” (15 ottobre 2016) per una storia della moda attraverso i giornali; bellissimi i disegni di Renè Gruau per la rivista Lidel che illustrano come fare una cuffia di panno. E infine al Museo del Tessuto di Prato ecco “Nostalgia del futuro nei tessuti del dopoguerra”; qui troviamo in panno di lana con ricamo a intarsio il “basco di Cavalese” disegnato da Fortunato Depero, o “la ragazza col limone” di Franco Gentilini, un foulard di cotone delle edizioni del Cavallino di Venezia. Ancora un foulard di Fontana, eppoi opere di Bice Lazzari, Marx Ernst, Marcello Dudovich, Ugo Mulas, e perfino un abito di Mila Schon ispirato a Lucio Fontana.
Carlo Franza