I Tarocchi di Elisabetta Sperandio.
L’astrologia (parola derivante dal greco “astron”, stelle, e “logos”, studio) è un insieme di concetti, teorie e metodologie fondate sul convincimento che la posizione degli astri possa condizionare gli eventi terrestri.
L’astrologia moderna si basa su tre tradizioni preminenti: quella “Indiana”, o Vedica, quella “Cinese” e quella “Occidentale”. L’astrologia occidentale nasce in Mesopotamia quasi cinque millenni fa e arriva a noi attraverso le culture egiziana, greca (dove diventa un sistema compiuto proprio grazie a Tolomeo) e romana.
È un’astrologia di tipo oroscopico, sicchè per interpretare una personalità o un avvenimento in un dato istante, l’astrologia occidentale analizza la posizione degli astri del sistema solare (a ognuno dei quali è dato un significato peculiare), in quell’istante, in relazione allo Zodiaco. Lo Zodiaco rappresenta la fascia delle costellazioni divisa in dodici aree (o “segni zodiacali”), a ognuna delle quali viene, a sua volta, attribuito un significato specifico.
I Tarocchi traggono la loro origine secoli fa e sono anch’essi legati anche ad una tradizione esoterica, in relazione a un’immagine che il destino stesso ci fornisce. I tarocchi sono un mazzo di carte da gioco, generalmente composto da 78 carte utilizzate per giochi di presa, la cui origine risale alla metà del XV nell’Italia Settentrionale, probabilmente a Ferrara, Bologna o Milano. Si diffusero in varie parti d’Europa e raggiunsero il periodo di maggior diffusione a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo, dopodiché il loro uso è andato calando. A partire dalla fine del XVIII i tarocchi furono associati alla cabala e ad altre tradizioni mistiche. Lo sviluppo di queste teorie fu avviata dal massone francese Antoine Court de Gèbelin, che senza alcuna base storica fece risalire i tarocchi all’ Antico Egitto, poi ebbero nuovo impulso nella metà dell’ ‘800 con l’occultista Eliphas Leve che ne indicò la loro origine nella Cabala Ebraica.
A interpretare i tarocchi nel modo corretto se ne possono trarre consigli, avvertimenti e indicazioni preziosi. Le 78 carte sono suddivise in Arcani Minori e Trionfi o Arcani Maggiori, ossia 22 carte rappresentanti ruoli sociali, virtù e concetti filosofici e religiosi. Si interrogano i tarocchi ponendo un solo quesito chiaro su un argomento. Si mischiano gli arcani e si scelgono 5 carte.
La scatola dei tarocchi dipinti da Elisabetta Sperandio è accompagnata da un opuscolo in cui la simbologia di essi e la loro interpretazione è affidata a uno storico del settore, ovvero Nicola Paredi (con lo pseudonimo di Nico Rota).
Artista di grande esperienza, artefice di svariate tecniche artistiche, Elisabetta Sperandio vive oggi il clima più favorevole all’accoglienza del suo lavoro. Il clima simbolico attraversa le sue carte e i suoi dipinti, si offre come un ricamo e una sintesi di eccellenza, rompe gli innesti della razionalità e si porta verso l’immaginifico, l’orientalismo, l’incantamento di paesaggi, lacerti e tracce, diamanti di colore che affinano le sue proposte. Tra i cicli del suo lavoro troviamo soli, lune, mandala, orientalismi, giapponesismi, giardini, e mille altri rimandi a mondi e occasioni vissute dall’artista, e tutto diventa come una sorta di liberazione, di abbandono, di energia creativa. Ed è proprio quell’energia salvifica a segnare la migliore produzione, in cui il segno, forte, deciso ed emozionale rende visibili dimensioni segrete, giochi combinatori, quel versante informale e gestuale che l’ha resa artista di spessore.
Elisabetta Sperandio è nata a Milano dove vive e lavora. E’ diplomata al liceo artistico e all’Accademia di Belle Arti di Brera con Mauro Reggiani e Domenico Purificato. Dal 1967 al 1973 soggiorni e periodi di studi in Austria e Germania conseguendo il Deutsche Sprachdiplom presso il Goethe Institut / Maximilian Universitat di Monaco (Baviera). Ha frequentato corsi di tecniche dell’incisione alla Sommerakademie di Salisburgo, i corsi di calcografia e di litografia all’Istituto d’Arte di Urbino e corsi di tecniche sperimentali Goetz presso la Scuola Internazionale di Grafica a Venezia, dove è stata anche assistente di Riccardo Licata al III corso speciale per artisti. Ha frequentato corsi di pittura con Pierre Potet all’Accademie d’Eté a Nizza. Nel 1974 è stata invitata quale rappresentante italiana per la grafica alla Biennale delle Livings Arts a Johannesburg ed è stata segnalata da Everardo della Noce sul Bolaffi n11 catalogo della Grafica Italiana. Ha soggiornato dall’ 81 al ’90 nel sudest asiatico in particolare a Manila (Filippine). Ha realizzato grandi pannelli murali per la Wurzburger Dolmetscherschule (Wuerzburg) in Germania e sue opere si trovano in arredi di negozi ed alberghi a Tripoli (Libia) e in Saudi Arabia, dato il suo linguaggio non strettamente figurale. Ha collaborato per diversi anni come grafica alla collana scientifica della casa editrice “Vita e Pensiero” (Università Cattolica di Milano). Titolare di discipline artistiche per oltre vent’anni, si è occupata anche di design ed arredamento. Ha esposto con mostre personali nelle principali città italiane ed estere (Trieste, Trento, Como, Venezia, Milano, Brescia, Bologna, Pavia, Bergamo, Vienna, Berlino,Amburgo, Dusseldorf, ecc. ). Nel 2015 il Prof. Carlo Franza la invita a tenere una sua personale dal titolo “Geografie quotidiane” al Plus Berlin di Berlino nel Progetto “Strade d’Europa”, e ancora una personale dal titolo “L’eros della bellezza”” nel Progetto “Scenari” al Plus Florence di Firenze.
Carlo Franza