gil-george-fondazioneGilbert & George, sono una delle coppie più famose dell’arte del secondo Novecento, vivono a Spitalfields, nella zona est di Londra, fin dal 1969; ebbene questo territorio, questo quartiere, è stato lo scenario di ispirazione di alcune delle loro opere più famose. Basti pensare  che da quel lontano 1969, i due  per anni e anni hanno fatto colazione tutte le mattine nello stesso bar. Una coppia artistica, una coppia fuor dal comune. I famosissimi Gilbert & George,  ora stanno  progettando di dare un nuovo contributo alla zona trasformando  una tipica casa in una galleria non-profit con relativa  fondazione per le arti contemporanee.

Questa tipica casa,  è stata precedentemente  dimora privata e studio dell’artista Polly Hope, scomparsa nel 2013. Ora la coppia artistica  di Gilbert & George ha previsto la demolizione e ricostruzione di un laboratorio come spazio espositivo, la completa ristrutturazione dell’edificio principale e la creazione di un seminterrato. Per farne cosa? Ecco: “Un’istituzione che opera esclusivamente per il bene pubblico, con l’obiettivo di promuovere l’educazione del pubblico nelle arti, esponendo l’arte contemporanea a vantaggio sia della comunità locale sia dei visitatori internazionali”.

Il Guardian, quotidiano inglese, ha scritto che  tutto ciò  sarebbe già pianificato, con  due mostre l’anno, apertura su appuntamento dal Martedì alla Domenica, dalle 10 alle 17; numero di visitatori stimato a settimana, 200. Possibilità di due posti di lavoro a tempo pieno e diverse opportunità per il personale freelance o part-time.

Ecco cosa vuol dire mettere in piedi una fabbrica della cultura, e dare frutto alla creatività personale, a differenza di tanti artisti italiani che aspettano ancora il “mercante”,  e diventano vecchi senza  combinare  proprio nulla.

Un esempio da non trascurare.  Certo,  atto d’amore, passione, progetto della propria carriera artistica e del loro futuro,  anche riflettendo sulle parole  che  George, uno dei due, ebbe a dire: “ nulla accade nel mondo che non accada nell’East End di Londra”.  Motto per tutti gli artisti italiani, specie milanesi e romani, che potrebbero anche guardare non solo a Gilbert & George, ma anche  a  Damien Hirst e Thomas Schutte,  artisti imprenditori, -e che imprenditori- specie di sé stessi.

 Carlo Franza

 

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