E’ una mimages (1)ostra che tocca il cuore e sommuove la fede. E’ carica di pietas cristiana l’esposizione che mostra il volto credente del Canton Ticino.  La mostra presenta una carrellata di sculture in legno provenienti da musei, chiese e monasteri del territorio ticinese, per il quale questi aimages (2)utentici capolavori sono stati concepiti e creati e dove sono stati oggetto di devozione e ammirazione per secoli. Si tratta di testimonianze di una tradizione artistica che raggiunse spesso vertici europei, opera degli stessi artisti attivi a Milano e nelle altre città dell’attuale Lombardia, ma anche nelle regioni oggi conosciute come Piemonte, Liguria, Romagna.images (4) Molto interessante anche la presenza nel Ticino, e quindi in mostra, di sculture di produzione tedesca, con spettacolari polittici scolpiti e dipinti. Negli anni intorno alla Riforma, infatti, molte chiese in area germanica vennero  spogliate degli arredi sacri, non sempre distrutti ma talvolta rivenduti a sud, in terra cattolica. Trentasette sculture  a tema religi0db1de2be923c3b4164afc35f61cb61a_Loso, tra Cristi in croce, Madonne con Bambino e Santi. È la prima volta che una rassegna offre un quadro di insieme su questo tema. L’esposizione, che ha implicato una serie di restauri eseguiti grazie all’importante collaborazione dell’Ufficio dei beni culturali del Cantone Ticino, segue un percorso cronologico, dal Medioevo al Settecento. In apertura, si possono ammirare esempi di scultura lignea medievale, dal XII secolo al Tardogotico. Si tratta di opere in cui il lavoro degli artisti dà conto di tradizioni e credenze con intensità commuovente. La successiva sezione, riservata alle opere del Rinascimento, è di grande interesse non solo per la qualità estetica delle opere, ma anche perché sono molte quelle inedite, o comunque mai esposte prima d’oimages (6)ra, e le nuove attribuzioni.images (7)Dalla parrocchiale di Sant’Ambrogio a Ponte Capriasca ecco la bellissima statua del Santo  realizzata ai primi anni del ‘500 dai fratelli De Donati  della scuola milanese. Bellissimo e commovente il Crocifisso che sta per esalare l’ultimo respiro,  del 1500 della Collegiata di San Vittore a Muralto; è forte, anzi crudo, il suo verismo con barba e capelli di crine. E ancora una “Pietà” ( proveniente dalla clausura delle benedettine  di Rancate, monastero fondato legnipreziosi-01-mr (1) nel 1490 dai canonici ordinari del Duomo di Milano; è questo il più antico monastero  ticinese) con Maria trafitta da  sette spade e in  grembo il figlio deposto; la Vergine  presenta un candido volto acceso da gote rosee e labbra rosso fuoco. Da Losone  è arrivato in mostra “San Giorgio e il drago” del 1470 circa. La mostra si completa con i due ampi capitoli dedicati al Seicento e al Settecento, quando le principali opere lignee presenti nel Ticino sono prodotti di importazione.legnipreziosi-05-mr Tra essi trovano posto sculture a tutto tondo, statue vestite, angeli reggicero,  busti, tabernacoli (il tabernacolo a tempietto che si trovava nel Convento dei Cappuccini  di Lugano – è il più antico convento dei Cappuccini in Svizzera ed è del 1535-  chiuso nel 2014) e il delizioso Presepio proveniente da Giornico. L’allestimento è  stato firmato dall’architetto Mario Botta, che ha studiato ogni dettaglio affinché il visitatore sia immerso in un’atmosfera suggestiva e solenne. Ma al di là di ciò, quel che più incanta è la fede del popolo ticinese che ha conservato i segni del suo credere, la cristianità tutta,  Cristo che nasce e muore, i Santi tutti e la Vergine con la sua   serenità e il suo dolore, santa e addolorata. Capolavori tutti che danno alla mostra una cornice unica, una storia irripetibile.

Carlo Franza

 

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