Domenico David. Una mostra a Milano consacra l’artista dei paesaggi che sono pareti di luce e colore.
Sostenuto dalla galleria di punta, milanese, Antonio Battaglia, l’artista Domenico David docente all’Accademia di Belle Arti di Brera, vede le sue opere esposte in uno spazio alternativo -situazione che si muove da qualche tempo anche in Italia- ovvero presso lo show-room Overlite (parte del Gruppo Rossini) in via Feltre 32 a Milano. La mostra ha per titolo “Domenico David. La luce si fa pittura. E la pittura si fa luce”. E si rimane sorpresi non poco per i paesaggi di David, pareti di colore, capacità assoluta di dominare lo spazio del racconto e della rappresentazione. E’ un nuovo modo di lavorare con caratteri informali, dettati da una strenua ripresa di un movimento che pure ebbe gloriosa accensione negli anni tra il Cinquanta e il Sessanta. Ma David oggi vi ritorna in modo ancor più impattivo per via della materia e del colore che sorprendono chi guarda i lavori, in quanto essi stessi sorgente di luce.
Le opere già di per sé luminose e cariche di vibranti toni sono illuminate da Erco azienda leader nella progettazione illuminotecnica degli spazi espositivi e delle opere d’arte (esempi importanti tra gli altri sono il Duomo di Milano, la Pinacoteca di Brera e le Gallerie d’Italia di Piazza della Scala), creando così un dialogo sul ruolo della luce e lo scambio tra l’arte figurativa e l’illuminotecnica. Da un lato vive la luce artificiale in pittura con il ciclo di opere intitolate “A basso voltaggio” dove la luce diventa determinante nella rivelazione di tutte le forme, in arte come nella vita quotidiana; dall’altro l’adeguata illuminazione delle opere del pittore, a cura di Erco, fa risaltare sorprendentemente i colori e i giochi d’ombra presenti nelle tele, permettendo di godere e carpire al meglio la poetica artistica di David. Ed è così che la luce si fa pittura e la pittura si fa luce.
Carlo Franza