12Feb 17
L’Olocausto dei Cristiani. Il Cristianesimo è la religione più perseguitata al mondo.
Papa Francesco da Roma parla di “terza guerra mondiale a pezzetti”, sarebbe ancor meglio dicesse che il Cristianesimo è la religione più perseguitata al mondo. E sarebbe ancor più preciso dire che c’è in atto un Olocausto a pezzetti. Notizie e conferme in tal senso ci vengono dal Center for Study of Global Christianity fondato alla fine degli anni Cinquanta presso il Gordon-Conwell Theological Seminary di Hamilton, nel Massachussetts. Basti pensare che il rapporto si sofferma sui dodici mesi trascorsi del 2016 con la quota annua rispettata, ossia di 90 mila battezzati uccisi a causa della loro fede, al ritmo di uno ogni 5, 8 minuti. Si sa che il 70% di questi martiri contemporanei sono morti in Africa, il resto in Medio Oriente e nelle stragi che ogni giorno si compiono in Asia e in altre parti del globo. Ed è sempre il “Center” a documentarci che il numero dei cristiani martirizzati nel decennio 2005-2015 supera abbondantemente le 900 mila persone. Quanto accade oggi fra Iraq, Siria ed Egitto
dimostrano che tale Olocausto a pezzetti è in crescita per cui il cristianesimo è la religione più perseguitata al mondo. E badate bene che alle Nazioni Unite abbiamo ben 196 Paesi, e meraviglia ancor più che ben 102 -la metà di questi è a maggioranza islamica- impediscono in modo più o meno violento ai cristiani di praticare liberamente la loro fede. “Open Doors International” ha messo in piedi una classifica, eccola: al primo posto nella persecuzione c’è la Corea del Nord con il suo brutale comunismo e l’ateismo di stato, al quindicesimo l’induista India, al diciassettesimo il buddista Vietnam, al diciottesimo il Kenya, e infine l’Etiopia che è al ventiduesimo posto. Ma non tralasciamo l’Arabia Saudita, l’Iran, l’Irak, il Qatar, il Pakistan, la Somalia, il Sudan, la Cina ecc. E dire che i cristiani, specie quelli del Medio Oriente, urlano e segnalano il loro dramma ai governi di mezzo mondo, compreso il Vaticano con la sua CEI tutta italiana (vedi il Card. Bagnasco e Mons. Galantino). Ma l’Occidente, il Vaticano, l’Europa tutta, presa dai migranti e dalla loro accoglienza, che presto diverrà un cappio troppo pesante per le intere popolazioni, non varano affatto strategie per fermare queste sofferenze e queste nuove crocifissioni.
Carlo Franza
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