Una quadreria di gatti in mostra all‘Archive Of American Arts,Washington D.C.
Prima dell’era dei media, anzi prima dell’era di internet i gatti sono stati “preda” dell’interesse di scrittori, poeti e pittori. “Il gatto è l’animale al quale il Creatore ha dato l’occhio più acuto, la pelliccia più soffice, le narici più sommamente delicate, un orecchio mobile, una zampa senza eguali e un artiglio ricurvo preso in prestito dal ramo della rosa”, così ebbe a dire la scrittrice Colette. Numerosi gli artisti contemporanei amanti dei gatti, potrei dire centinaia, da Dalì a Matisse, da Picasso a Ai weiwei. Anche nei tempi nostri la vita dei gatti rimbalza sui social network, in rete troviamo video interessantissimi, visualizzazioni di youtube che ne spettacolarizzano i diversi tipi. Ora, allo Smithsonian, l’istituto di istruzione e ricerca finanziato dal governo degli Stati Uniti che gestisce 19 musei su tutto il territorio statunitense con una collezione di 142 milioni di pezzi, hanno preso questa considerazione molto sul serio, visto che ha appena inaugurato “Before Internet Cats”, dedicata ai gatti di tutti i colori e di tutte le forme, rappresentati prima dell’Avvento del Web.
La mostra, allestita nella sede dell’Archive Of American Arts, Washington D.C, presenta 60 opere sul tema dei gatti, scelte dall’imponente collezione dell’archivio, e realizzate anche da artisti di chiara fama come Frank Stella, Jasper Johns, Jay DeFeo e Miné Okubo. Accanto alle opere troviamo anche shopper di Felix the Cat, francobolli pelosi e statuette un po’ kitsch, cose che certamente faranno piacere agli gli amanti del predatore più tenero che ama soprattutto farsi coccolare. E proprio perchè l’iniziativa vuol mettere in luce gli animali nell’arte, accanto alla quadreria dei felini c’è anche quella dedicata all’altro migliore amico dell’uomo, il cane.
Carlo Franza