Il libro di Ibn Warraq “Why the West is best”( Perché l’Occidente è migliore dell’islam) fa il giro del mondo. L’acclamato autore scrive un’apologia dell’Occidente demolendo il Corano e l’Islam.
E’ vero, in Occidente arrivano milioni di immigrati, rischiando anche la vita. Lo vediamo tutti i giorni, e gli arrivi sulle coste italiane sono ormai insostenibili. Chiediamoci perchè queste persone non arrivano in Arabia Saudita, in Iran, in Indonesia e in Pakistan. Da questa considerazione parte lo scrittore Ibn Warraq che io considero il Voltaire dell’Islam e osserva : “ Scappano da regimi teocratici per cercare libertà e tolleranza in Occidente, dove la vita è un libro aperto”.
Warraq che oggi vive protetto da quando ha scritto “Perché non sono musulmano” ha dedicato tutta la sua vita allo studio critico del Corano e dell’islam. E’ stato lui l’ autore di “Why I am not a muslim”, scritto dopo l’affaire Rushdie lo scrittore dei “Versi satanici”(1988) che provocò proteste da parte dei musulmani in diversi paesi, infatti contro di lui partì la fatwa di assassinio lanciata da Komeini capo supremo dell’Iran nel 1989.
Ora Warraq è tornato con un libro di battaglia che ha un titolo inquietante da una parte e coraggiosissimo dall’altra , è “Why the West is best” che vuol dire “ Perché l’Occidente è migliore dell’islam”. Lo chiamano lo “Spinoza islamico”, io aggiungo “ è il nuovo Voltaire del terzo millennio”. E’ nato nel 1946 a Rajkot (India) e la sua formazione all’Università di Edinburgo avviene con il grande interprete dell’islam ovvero il Prof. Montgomery Watt. Ha confessato di aver scritto questa apologia dell’Occidente per “rispondere a una visione dominante relativista e orientalista dei nostri rapporti con il mondo islamico”.
C’ è assoluto bisogno di scorrere le pagine del libro per cogliere pensieri inauditi che dovrebbe smuovere tanti filosofi e politici italiani, senza tralasciare vescovi, cardinali e Papa in carica. “Vita, libertà e ricerca della felicità: queste parole succinte definiscono la superiorità della civiltà occidentale”, dice Ibn Warraq, capofila della nuova generazione di critici americani dell’islam (Ayaan Hirsi Ali lo chiama “nostro maestro” e Christopher Hitchens ebbe a definire “Why I am not a muslim” “il mio libro preferito sull’islam”). E ancora, ascoltate: “Il primato dell’Occidente non è soltanto economico, ma anche scientifico e culturale. Una cultura che ha prodotto Mozart e Beethoven, Wagner e Schubert, Raffaello e Michelangelo, non ha bisogno di lezioni da società che segregano le donne, le mutilano e le fanno sposare contro la loro volontà, gettano loro l’acido in faccia e condannano a morte le adultere”. Lezione forte, chiara, essenziale, mirata.
La sua penna è una spada, quella che i cristiani d’Occidente dovrebbero riprendere in mano e sollevarla contro chi attenta alla nostra cultura. Proseguo ancora citando passi che ogni sera – ve lo confesso- leggo prima di dormire. La chiave del libro di Ibn Warraq è nell’ironia: “La satira ha un posto centrale nella tradizione occidentale e deriva dall’antichità classica. L’umorismo è un ingrediente indispensabile della nostra cultura. Può assumere la forma dell’autocritica, che è una virtù dell’Occidente. E anche come valvola di sfogo sociale, perché ci consente di ridere delle fobie altrui. Come ha detto Matthew Arnold, gran parte della letteratura occidentale dai greci a oggi può essere vista come una forma di critica della vita. Questa vena satirica va indietro fino alle commedie di Aristofane e agli esametri di Lucilio, e su fino a Orazio, le novelle picaresche di Petronio, le invettive di Seneca, Giovenale e Luciano. Senza questa ironia, i musulmani sono invece sempre pronti all’offensiva. Hanno persino inventato un diritto: il diritto di non essere offesi. Persino l’Unione europea sembra determinata a non permettere alcuna ironia sull’islam promulgando leggi che mettono a tacere la critica e i vignettisti quando trattano di islam. Il fondamentalista islamico con le sue certezze assassine non può sostenere lo sguardo ironico. Odia essere criticato e deriso, uccide coloro che pensa abbiano insultato il Profeta. L’ayatollah Khomeini una volta ha detto che non si scherza nell’islam. Società che non tollerano l’ironia sono destinate al fallimento”.
E pensate alla Sharia e a quanto divieti vivono in essa, come la proibizione dell’alcol: “Il piacere civilizzante dell’alcol è parte della nostra civiltà, mentre ogni liberal sa che puoi essere punito per bere del vino in Pakistan”. E adesso ascoltate bene, e maggiormente ascoltare quel che ancora dice IbnWarraq. Concetti chiave che sono dell’Europa. Sostiene IbnWarraq che l’Occidente non nasca con l’illuminismo francese, ma dall’interazione di Roma, Atene e Gerusalemme: “La superiorità occidentale nasce da queste tre città. I greci ci hanno dato la città e la cittadinanza, la democrazia e la libertà, la scienza e il razionalismo. I romani hanno sistematizzato la legge, la proprietà privata e la responsabilità individuale. Il giudeo-cristianesimo ci ha dato la coscienza, la giustizia e il tempo lineare, consentendo il progresso. L’etica ebraica ha rigettato il male”. Warraq demolisce il relativismo che stringe in una morsa l’Europa tutta e tutto l’Occidente cristiano: “Certi intellettuali e accademici hanno indebolito l’Occidente inculcando il relativismo morale, il postmodernismo e il multiculturalismo, consumati dal senso di colpa per il passato coloniale. E i liberal d’Occidente hanno scelto l’appeasement e l’autocensura. Basta pensare all’abbandono della libertà nel caso Salman Rushdie. O a come negli anni recenti l’Arabia saudita e altri paesi islamici abbiano stabilito cattedre in prestigiose università occidentali. Lo studio critico del Corano è stato così scoraggiato e ci sono studiosi che hanno perso le proprie cattedre per non aver insegnato l’islam approvato dai sauditi”. Nel libro Ibn Warraq dà anche un giudizio su quelle che furono chiamate primavere arabe: “Andrebbe rinominate le primavere dei Fratelli musulmani. Gli islamisti hanno nutrito il senso di colpa di giornalisti occidentali come Thomas Friedman nascondendo molto bene il loro vero scopo: imporre la sharia e uno stato teocratico”.
Libro orologio, libro bomba, libro chiave, libro antislamico, libro critico, libro esaudiente, libro bibbia per i cristiani e non, libro liberal; libro che incornicia la superiorità dell’Occidente, la cultura occidentale, il diritto occidentale, la vita occidentale. Non fatevene scappare la lettura.
Carlo Franza