gianni-coppola-fotografo-400x225Tema forte, tema raggelante, tema di amore e odio, tema politico, tema economico, tema sociologico, tema filosofico, tema religioso, tema artistico, ecc. Aver pensato a una mostra con tale tema è stato coraggioso, oltrechè funzionale al pensiero e alla storia.  Il Muro, oggetto culturale, archetipo e superficie, è al centro della nuova mostra “the WALL” firmata da con-fine Art srl, allestita a Bologna e visitabile fino al 6 maggio 2018. Se70547-the_Wall_Fontanague Bologna Experience e Dalì Experience, proseguendo un percorso che ha inaugurato un nuovo concetto di mostra: il fruitore è libero di esplorare attivamente uno spazio moltiplicato da soluzioni tecnologiche e creative. Tre progetti che hanno reso lo storico Palazzo Belloni un luogo liminale, dove si incontrano linguaggi ed esperienze. 016-mur-jetaime-paris-editorial-use-only-bisual-studio

Il concept. “The WALL” propone un viaggio attorno e dentro al Muro, superandone la staticità bidimensionale per condurci in un percorso tra la storia, l’arte e la multimedialità.
Parte dal simbolo stesso dell’incomunicabilità e dell’esclusione, e ne fa il protagonista di un’operazione culturale disvelatrice, che apre molteplici prospettive. Il Muro è un archetipo che accompagna l’uomo fin dai suoi primi passi. E’ verto un elemento quotidiano da cui siamo attorniati nelle nostre case, nelle nostre città, nei nostri sguardi, e aggiungo nelle nostre relazioni. C_4_articolo_2138434__ImageGallery__imageGalleryItem_1_imageSiamo talmente abituati ad esso che non ci suscita domande se non quando sale alla ribalta per qualche suo uso specifico. Ma il Muro è denso di storia, di significati, ci accompagna, ci protegge, ci nasconde, ci parla. Ci invita a seguirlo, a sbatterci contro, a superarlo. Di Mura sono fatte le nostre abitazioni, le fortificazioni, i templi, i monumenti, i cimiteri. Sui Muri si scrive, si comunica, si fa pubblicità, si realizzano opere d’arte. E non è poco. Ma il Muro è civiltà. Quando una qualsiasi superficie diventa Muro, vuol dire che assume un significato, non è più solo una materia inerte, è diventata un oggetto culturale, un qualcosa che definisce e delimita. 42-33000239.900x600
Nella mostra in questione il visitatore – non più spettatore inerte – è lasciato libero di esplorare attivamente le installazioni multimediali, in uno spazio moltiplicato da soluzioni tecnologiche e creative.
Il percorso. La pluralità dei punti di vista evocati è sintetizzata in una mappa concettuale consegnata all’entrata, non una “spmuro-berlinoiegazione”, ma piuttosto una chiave di lettura che diventa consultabile interagendo con light box presenti in ogni sala. La mostra è un invito a scoprire il muro psicologico (isolamento, incomunicabilità), il muro pubblico (la pubblicità. Le bacheche virtuali e non), il muro funzionale (pareti, case, cinte e chiostri), il muro sociale (il tema dell’esclusione, del ghetto, dell’accessibilità), il muro politico (la segregazione, i confini, ma anche la privacy), il muro espressivo (murales, graffiti e street art), e il muro della memoria (lapidi, monumenti, cippi e memoriali). Ognuna di queste dimensioni è esplorata attraverso installazioni interattive, realizzate appositamente per la mostra, e con opere d’arte a tema, realizzate da artisti di diverse epoche, da Piranesi a Pomodoro, da Fontana a Christo, dai Pink Floyd alla giovane artista giapponese Hitomi Sato. Vi assicuro che  dopo aver visto la mostra il mio pensiero è andato al profondo romanzo “Il Muro” del filosofo francese Jean Paul Sartre, letto durante gli anni della mia giovinezza.

Il concorso. In concomitanza con la mostra, con-fine Art ha lanciato un concorso internazionale di progettazione con CODE – Competitions for Designers. Un concorso di idee che inviterà creativi di tutto il mondo a reinterpretare il concetto di muro in chiave artistico-espositiva, facendone il perno di un’opera – oggetto, installazione, modello, land-art – dall’interpretazione aperta. In giuria, personalità d’eccezione del mondo del design e delle arti visive quali, fra gli altri, Arnaldo Pomodoro, Edoardo Tresoldi, Massimo Iosa Ghini, TAMassociati, Franco Purini.

Carlo Franza

 

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