Roma nell’Ottocento. Antiche memorie nella città eterna e nella sua campagna, in mostra alla Galleria Berardi di Roma.
Di grande interesse storico la mostra che in questi giorni la Galleria Berardi di Roma ha messo in piedi con capolavori che vanno sotto il titolo di “Roma nell’Ottocento. Antiche memorie nella città eterna e nella sua campagna”, aperta fino al 13 gennaio. A motivo della politica culturale che si annoda al Grand Tour in atto sin dall’inizio per portarsi poi sino alla fine del Settecento Roma e i suoi dintorni vennero esplorati palmo a palmo da una vasta schiera di pittori di rilievo, per lo più stranieri. La motivazione va ricercata nella “densità di memoria” che sopravviveva nella città eterna e nella sua campagna, unico luogo dove il paesaggio “può essere trattato grandiosamente [ … ] per la qualità degli Arbori sempre verdi, per la bellezza del cielo, per la maestà delle antiche rovine, che formano e nobilitano i punti di vista” (G. Tambroni 1814), alimentando di fatto l’immaginazione dei pittori. La mostra attuale esplora appunto queste “antiche memorie” raffigurate dai pittori dell’ottocento lungo il loro girovagare in cerca di ispirazione per Roma e i suoi dintorni. Tra gli autori presentati notevole la presenza di stranieri: il pittore svizzero Franz Knebel, l’olandese Carel Max Quaedvlieg, il tedesco Carl Wuttke, l’inglese Arthur John Strutt, il francese Jean Joseph Xavier Bidauld, il danese Frederik Christian Lund e il polacco Henrik Cieszcowski, mentre tra gli italiani ricordiamo Pietro Pio Joris e Francesco Raffaele Santoro,Sassi e Vincenzo Giovannini. Il paesaggio inedito di Hermann Corrodi dal titolo “Sosta a Porta Furba con Roma sullo sfondo” rappresenta un’importante addenda al suo catalogo. Firmato e datato 1870, il dipinto che raffigura una veduta di Roma con l’acquedotto Claudio è caratterizzato da una tecnica pittorica pastosa e immediata, dalla vivace tavolozza. Questo stile è tipico del primo periodo corrodiano ed è dipendente in toto dalla tecnica di Achille Vertunni.
Ora una mostra così è veramente sorprendente, perchè ricrea atmosfere, costumanze, paesaggi e storia dell’Ottocento, specie in un periodo quale il nostro che sia negli studi, nella letteratura artistica, che nel mercato attualizza in modo estremamente vivace riscoperte, ma anche interesse e collezionismo.
Carlo Franza