Eugenia Serafini e i voli di giralune e gabbianelle al Plus Florence di Firenze. Una installazione sorprendente sulla Gran Terrazza Belvedere dello storico palazzo.
Come in una sorta di Paradiso terrestre le installazioni di Eugenia Serafini che avvolgono il Plus Florence di Firenze fino al 6 aprile 2018, fascinose e leggendarie, lasciano leggere il mistero della vita e del tempo. Una vita di mille colori e di mille forme che la Serafini ha costruito, sorprendendo tutti, in un cielo di voli, di simboli naturali, di lezioni sull’ambiente, di intrecci di giralune e gabbianelle. Stanze e dimore interne ed esterne tra nord e sud, tra est e ovest, ventilate dal movimenti di questi oggetti-soggetti che appaiono e scompaiono sollecitati da una vibrazione universale. Non è bastato il Terzo Paradiso di Pistoletto che pure è transitato da Firenze con una “chiave di volta”, la Serafini ha sorpreso di più, con queste installazioni, per via di una elementarietà che vive poco di celestiale e si misura maggiormente sul dato vitale e terrestre. Lo scenario della terrazza del Plus con questo volo di gabbianelle e lo spettacolo delle giralune che altro non sono che l’’alter ego dei girasoli costruiscono intanto un qui e un dove capace di generare una sorta di ricostruzione neofuturista dell’universo.
L’artista italiana che non è nuova per tali installazioni, fa scivolare sulla sua creatività la poesia dell’esistenza, fa emergere dall’impianto totale del suo fare lo sguardo miracolato delle sue scelte che si accertano ancor più oggi in dati che gli sovvengono dalla storicità e dalla contemplazione di un mondo che si va perdendo, o meglio di un mondo che ha perso la genitorialità di dare ai bambini la capacità di stupirsi dinanzi alle cose semplici e belle del creato. E, dunque, orchestrare soggetti, elementi, parti dell’universo tutto e dei regni animale, vegetale e minerale, ha comportato scelte domestiche, visibili, giornaliere, come retaggi di un clima new pop che incide e comunica, sottolinea e fa sgranare gli occhi, fa leggere colori e forme novelle. Un lavoro singolare, unico, sensazionale, creativo, storico, educativo, rigenerante, capace di divenire svolta per tutta l’arte contemporanea.
Carlo Franza