Gli universi di Robert Pan. Spettacolari mappe cosmiche dell’artista altoatesino in mostra alla Lorenzelli Arte a Milano.
Sto seguendo da qualche tempo una serie di artisti europei che lavorano sullo spazio, sugli universi. Ne ho rintracciati anche in Italia. Fra questi l’altoatesino Roberto Pan. Cosmic Latte è il colore che rappresenta l’universo, teorizzato dagli studiosi esaminando la luce emessa dalle galassie: un rosa molto tenue, tendente al bianco, che ricorda proprio la schiuma dell’acqua in ebollizione. E’ la sfumatura che percepiamo osservando ad occhio nudo tutte le stelle dell’universo assieme e che in se stesso cela un’infinita serie di colori, dal viola al verde, dal rosso al giallo, passando per il blu. “Cosmic Latte” – che a mio avviso richiama anche la Via Lattea- è il titolo scelto da Robert Pan, artista altoatesino dalle esperienze internazionali, per la sua mostra personale in corso negli spazi della galleria Lorenzelli Arte a Milano in Corso Buenos Aires 2 . L’esposizione, presenta circa trenta opere di medio e grande formato, la maggior parte delle quali è stata realizzata appositamente per l’occasione, oltre ad alcuni lavori, anch’essi di grandi dimensioni, che fanno parte della produzione più recente di Pan.
Robert Pan da anni compie un intenso lavoro di ricerca e sperimentazione utilizzando la resina come materia prima delle sue opere. Questo materiale, lavorato con varie tecniche, gli consente di porre al centro delle sue indagini artistiche il valore del colore e della luce, creando opere più simili a oggetti dalla forza vibrante che a tele che impongono la loro presenza nello spazio, da osservare frontalmente quanto lateralmente. L’artista altoatesino plasma in un primo momento i suoi lavori attraverso la sovrapposizione di strati, l’accumulazione di resine e pigmenti. Il procedimento di addizione è poi seguito da uno di sottrazione, che rende il suo operato più simile a quello di uno scultore che a quello di un pittore: seguendo il metodo michelangiolesco di lavorazione dei blocchi di marmo, l’artista “vede” l’immagine imprigionata nelle materia e la libera “per via di togliere”. Gli scalpelli che incidono il marmo sono qui sostituiti da acidi che scavano e bruciano la resina, svelando infine forme e colori sommersi.
“Si tratta, per l’artista, di un percorso di scoperte e rivelazioni -afferma Ivan Quaroni, curatore della mostra- che riguarda non solo il linguaggio formale, la tecnica o la comprensione dei materiali, dei pigmenti, degli strumenti dell’opera, ma anche, e forse soprattutto, la natura stessa dell’individuo e i suoi rapporti con l’universo circostante”. L’universo, evocato dal titolo della mostra, è un elemento centrale nella ricerca artistica di Robert Pan, che in esso trova il mezzo preferenziale per sondare e indagare l’uomo, la sua natura e il suo animo, pur parlando un linguaggio formale astratto. Le sue opere sono mappe cosmiche che si caricano di una valenza umana, emanano un calore percepibile e riconoscibile, ben distante dal freddo siderale delle galassie.
Robert Pan nasce a Bolzano nel 1969, dal 1987 al 1991 studia all’Accademia di Belle Arti di Urbino per poi trasferirsi a Parigi per un soggiorno-studio della durata di un anno. Al soggiorno parigino segue un anno (1992-1993) di permanenza a Londra. Dal 1993 al 1995 vive e lavora a New York e in seguito si stabilisce nuovamente a Bolzano, dove attualmente vive ed opera. Robert Pan partecipa a numerose esposizioni, personali e collettive, di livello internazionale e le sue opere sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private.
Carlo Franza