162449817-6e178d1b-6a01-48f4-b971-e3bcc20c428aIn occasione della canonizzazione di Paolo VI ( un papa che ho vissuto da amico in quanto vicino agli intellettuali e agli artisti ), che vi è stata  nel mese di ottobre 2018, aperta da qualche mese e lo rimarrà fino  al 9 dicembre 2018  nelle sale terrene dei Musei Capitolini la mostra “I Papi dei Concili dell’era moderna. Arte, Storia, Religiosità e Cultura”.  Un percorso che si snoda intorno a 30 opere – dipinti, sculture, argenti e tessuti liturgici rari e preziosi – e illustra le figure di alcuni tra i pontefici che sono stati protagonisti dei tre concili dell’era moderna, il Concilio di Trento, nel Cinquecento, il Concilio Ecumenico Vaticano I e il Vaticano II, tra Ottocento e Novecento, veicoli 162449539-59b16546-928a-4214-8108-9a985eb9fbaadi riforme e rinnovamenti nella continuità della Chiesa, con importanti ricadute in campo teologico-storico e pastorale e sul versante artistico. Dalla seconda metà del Cinquecento al Novecento, si sono susseguiti pontefici, sul soglio di Pietro, che hanno confermato tre Concili, i quali, proprio perché realizzati nell’era moderna si sono fatti anche interpreti di tale epoca, 162449486-1c3018bf-4f90-4ba2-b361-b67a5bfc6078con i suoi “linguaggi”.
La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ideata e organizzata dal Centro Europeo per il Turismo e la Cultura presieduto da Giuseppe Lepore con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura, è curata dal Bibliotecario di S.R.C. Arcivescovo Jean-Louis Bruguès, dall’Arcivescovo Agostino Marchetto, Nunzio Apostolico e Storico dei Concili e da Daniela Porro, Direttore del Museo Nazionale Romano.

La mostra, si apre con una panoramica sui protagonisti del Concilio di Trento, a partire da Paolo III Farnese, del quale si potranno ammirare due ritratti, uno di Jacopino del Conte, eseguito nAnteprima stampa mostra 'I Papi dei Concili dell'era moderna. Arte, Storia, Religiosità e Cultura'el 1545, e l’altro di Cesare Fratino realizzato a distanza di secoli, nel 1949. Per la prima volta l’uno accanto all’altro, si potrà apprezzare la fortuna iconografica, la fama del pontefice e soprattutto la filiazione delle due opere, in un sinergico scambio di suggestioni.

Per la storia dell’arte, quello di Trento fu un Concilio significativo in quanto il documento numero 25 delle costituzioni, redatto dall’acuta mente del cardinale di Bologna Gabriele Paleotti, comprendeva una serie di precise indicazioni rivolte agli artisti, dalle 1fa7a568-5aa5-11e8-b12b-25e5d4b9f267_Clipboard-21677-kXO-RJGwgWaXOMygdrY2CEQaafL-1024x576@LaStampa.itquali era necessario non transigere. In pittura emersero figure di santi e sante martiri che divennero oggetto di catechesi, tra cui santa Apollonia martire raffigurata, tra gli altri, da Federico Barocci, pittore interprete delle direttive conciliari, del quale in mostra si vedrà per la prima volta un inedito dipinto in cui la santa è collocata in un paesaggio e domina la scena a figura intera.
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Altro pontefice coinvolto nel Concilio di Trento, soprattutto per l’indizione dell’indice dei libri proibiti, fu Marcello II d162541087-15c809c6-a338-423d-b68d-27a9a2fc4180el quale si potrà ammirare un affascinante ritratto in vesti cardinalizie di Jacopino del Conte. Mentre di Giulio III, potremo vedere la bella e rara terracotta colorata proveniente dai depositi di Villa Giulia.
162449447-4d1cc4a2-4ab9-4100-8502-f3d9d22de212Bisognerà attendere tre secoli per giungere alla convocazione del Concilio Ecumenico Vaticano I voluto da Pio IX nel 1869. Questo evento viene ricordato tra l’altro per aver avallato l’infallibilità del Pontefice e, ancor prima, alla vigilia del Concilio lo stesso papa si rese protagonista della dichiarazione del dogma dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. In mostra l’imponente Proclamazione del Dogma dell’Immacolata Concezione eseguito nel 1856 da Francesco Podesti, un affa162449457-a2f9c4b6-9313-4fe0-9cc4-c4fb24b1ad90scinante dipinto proveniente dalla Pinacoteca Civica di Ancona. Dalla Città del Vaticano, custoditi dall’Ufficio Celebrazioni Liturgiche nella Sacrestia del Pontefice, arrivano due preziosi manufatti come il raffinato Triregno e la Croce processionale con la quale Pio IX aprì il Concilio.

Nel 1962 papa Giovanni XXIII, del quale in mostra si potrà rivedere il celebre discorso alla luna e il Volto in bronzo di Giacomo Manzù, dichiarava aperto il Concilio Ecumenico Vaticano II. Questo Concilio vide protagonista un altro papa che è stato  canonizzato lo scorso ottobre 2018, Paolo VI, il quale volle chiudere l’evento conciliare con una lettera agli artisti, letta in Cappella Sistina l’8 dicembre 1965 che ascolteremo in filodiffusione grazie alla concessione di Rai Direzione Teche.Francesco_Podesti Dalla Collezione Paolo VI di Concesio a Brescia arrivano il ritratto a figura intera di Paolo VI in abiti pontificali eseguito da Dina Bellotti e, tra gli altri, la bella scultura in bronzo del pontefice di Enrico Manfrini, sviscerando l’intimo rapporto del pontefice bresciano con l’arte e la liturgia. Mentre dalla Sacrestia del pontefice vedremo la preziosa Mitra con ricami a fili d’oro.

Questa mostra, che nasce e si sviluppa nell’ambito di una collaborazione pluriennale tra i Musei Capitolini e il Centro Europeo per il Turismo e la Cultura, è  un’occasione irripetibile per romani e turisti di riavvicinare la personalità e la storia dei grandi Vescovi di Roma legati nella memoria ai Concili Ecumenici dell’era moderna, per i quali devozione e popolarità non sono venute meno con il passare del tempo. Un percorso espositivo che si snoda tra arte, fede e spiritualità, mettendo in evidenza la bellezza di diversi manufatti d’arte provenienti dalla Città del Vaticano, da vari musei italiani e da collezioni private.

 

Carlo Franza    

 

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