41eo1eqjOJL._SX334_BO1,204,203,200_Avevamo recensito sempre sul Il Giornale.it “Valigia diplomatica” il precedente libro di  Antonio Morabito, illustre Ambasciatore italiano, e già abbiamo in mano un nuovo libro diverso dal precedente, in quanto il primo era una sorta di diario esistenziale, mentre questo dal titolo “Moderne odissee  (ed. Albatros, 2018),” è un illuminante sforzo di lettura del mondo contemporaneo, un pò trattatello socio-politico che tenta di spiegare i drammi del nostro tempo, di registrarne i cambiamenti profondi che da un ventennio, ed oggi ancor più, nei territori del mondo e della nostra Europa sono esplosi con immigrazioni fuori da ogni controllo. E dunque questo recente libro che si innerva nel   percorso letterario, che è stringente per l’ambasciatore Morabito, narra, utilizzando un linguaggio piano eppure acuto,  di drammi, sconvolgimenti planetari e cambiamenti profondi che toccano il mondo moderno. 152c4c08a6a5297b1903645a407286d5_LScrive Morabito: “Spesso le grandi tragedie del mondo ci toccano solamente quando mettono a rischio la nostra vita da vicino. Allora ci appaiono di proporzioni enormi. Le guerre, la sovrappopolazione, la lotta alla fame e alle discriminazioni, il degrado ambientale che ammala la terra, le grandi carestie e gli sconvolgimenti geopolitici, se riguardano aree remote del pianeta e non intaccano il nostro quieto vivere, restano relegati a notizie dei telegiornali o a qualche approfondimento alle nostre letture”. Lo scrittore diplomatico si addentra nel suo trattato sulla  tutela dell’ecosistema, esplora una  ricerca della pace esponendo  le tante ingiustizie e i soprusi, punta il dito sui cristiani perseguitati, si addentra pur con qualche distonia nei drammi di migranti e rifugiati, nella violazione di diritti umani e nelle atrocità diffuse, nella lotta alla povertà, mettendo a fuoco il continente africano, da cui fuggono milioni di persone alla ricerca di un Eldorado introvabile.morabito1E’ chiaro che il problema non è solo sociologico e sociale, ma soprattutto politico per via di un sopravvenuto capitolo sovranista che ora inizia ad avvolgere l’Europa e il mondo. E’ vero che l’Ambasciatore Morabito vuole dire la sua sul tema spinoso dell’immigrazione, forsanche per lo spessore cristiano e cattolico di formazione che gli vive dentro, ma la politica insegue altre strade. E’ per questo che il titolo del libro di cui parliamo “Moderne Odissee” punta il dito sull’uomo di oggi visto un po’ –forzatamente- come un novello Ulisse. “Personalità espansiva e allegra. Gran lavoratore. Ricco come pochi di umanità e generosità. Antonio Morabito ha uno stile che conquista: lo charme della diplomazia, coniugato alla familiarità accattivante di uomo del Sud. Diplomatico nato, per stile, carattere, socievolezza, ha anche la capacità di generare sincera simpatia e amicizie vere”, ecco come l’illustrissimo diplomatico calabrese, Antonio Morabito, viene descritto nella prefazione dal giornalista Roberto Messina. Altruista, generoso, disponibile, aperto al dialogo, sono questi alcuni segnali  e indicatori portanti che hanno mosso lo scrittore a consegnarci le pagine di questo libro che non solo affronta storicamente e sociologicamente fatti e drammi del nostro tempo, ma tra le righe affida anche segnali di speranza per un futuro migliore.  

Antonio Morabito è nato a Gallina di Reggio Calabria, di formazione cattolica, si laurea in Scienze Politiche all’Università ‘La Sapienza’ di Roma. Inizia la carriera diplomatica della Repubblica italiana nel 1986, presso il Ministero degli Affari Esteri, DG Affari Politici, Ufficio ONU. Membro della delegazione italiana all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Primo Segretario di Legazione, settori politico, economico e commerciale all’Ambasciata d’Italia a Jakarta -1989 – 1993. Console d’Italia a Mendoza, Argentina – 1993-1996. A Roma, alla Direzione Generale per gli affari politici, ufficio Africa subsahariana, da aprile 1997 al novembre 2000 è all’Ufficio del Consigliere Diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri. Membro della delegazione italiana ai lavori del G8 di Denver, Birmingham e Okinawa nonché all’Assemblea ONU per gli Obiettivi del Millennio, nel dicembre 2000 diviene Primo Consigliere all’Ambasciata d’Italia a Teheran. Al MAE nel 2003 ricopre il ruolo di Coordinatore per la Comunicazione e le attività istituzionali pubbliche della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo. Coordina la realizzazione delle ‘Giornate per la Cooperazione Italiana’ 2004 – 2005 e alle iniziative di promozione dell’impegno dell’Italia all’aiuto allo Sviluppo. Dal luglio 2006 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri è Consigliere Diplomatico del Ministro delle Politiche per la Famiglia e partecipa ai lavori della prima Conferenza Nazionale per la Famiglia – 2007. Coordinatore dal 2008 per la Comunicazione alla Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale per il MAE, è promosso Ministro Plenipotenziario l’anno seguente fino a diventare, dal 2010 al 2015, Ambasciatore d’Italia nel Principato di Monaco. Tra le iniziative realizzate: ‘Incontri con Regioni e Città d’Italia’, l’esposizione ‘Stile Italiano arte e design’, quattro edizioni del ‘Mese della Cultura e della Lingua italiana”, oltre alla I edizione del ‘Forum internazionale del made in Italy’. In questo periodo porta anche a termine l’importante Accordo bilaterale di scambio informazioni in materia fiscale e bancaria. Ministro Plenipotenziario, attualmente è al settore Comunicazione della Direzione Generale del Sistema Paese presso il MAE. Coniugato con Carina Marcela Diaz, ha due figli, Carlo Agostino e Maria Elena.

Carlo Franza

 

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