Un giardino di sculture da vivere in Via Brera a Milano. La Galleria Annamaria Consadori a Milano espone capolavori di scultori di chiara fama internazionale.
La Galleria Annamaria Consadori a Milano in Via Brera 2, ci offre una mostra a dir poco singolare, anzi confesso di trovarmi dinanzi a una esposizione impaginata da apparire come una vera eccellenza italiana dell’arte contemporanea. La mostra ha per titolo “Sculture da vivere”, bellissimo titolo quasi in opposizione a quello scritto del grande Arturo Martini che soppesava “la scultura lingua morta”. E la stessa proposta della gallerista Consadori si innesta e anzi perpetua il lavoro magistramente condotto per decenni dalla mia amica Ada Zunino nella sua galleria di Via Turati. Scelta rigorosa questa della Consadori che mette in scena un giardino di sculture -in gran parte di scultori italiani- che datano dal dopoguerra ad oggi.
Devo dire a malincuore che in Italia a tutt’oggi non esiste ancora un vero collezionismo della scultura, perché si è pensato sempre che essa fosse funzionale solo come “arte monumentale” e arte pubblica, da sistemare in piazze, istituzioni pubbliche, parchi, giardini e cimiteri. Spesso i collezionisti osservano che le abitazioni sono piccole e che le sculture richiedono spazio; è vero, ma è altrettanto vero che gli scultori hanno nei loro atelier piccole sculture, taune forse più belle di altre grandi. Ho visto esempi di piccole sculture di grandi artisti contemporanei, inserite nelle abitazioni di amici collezionisti; le ho trovate di rara bellezza e di straordinaria complicità con l’ambiente.
Ora la mostra qui in Via Brera dalla Galleria Consadori aperta fino al 4 aprile 2019 lascia leggere ben venti sculture elaborate con tecniche e materiali diversi -dal gesso all’acciaio- di notissimi scultori di chiara fama internazionale, per taluni di essi ho addirittura curato delle mostre bellissime, non ultima quella commemorativa di Mauro Staccioli -a un anno dalla scomparsa- nello storico spazio del Liceo Artistico di Brera a Milano.
Brillano non poco queste geometrie di Mauro Staccioli; ma accanto vivono bellissime opere scultoree di Alik Cavaliere, Nanda Vigo, Giuseppe Spagnulo, Francesco Somaini, Umberto Milani, Fausto Melotti, Pietro Consagra, Lucio Fontana, Giuseppe Maraniello, Fritz Wotruba, un ritratto di Marino Marini, una scuiltura in marmo di Gio Pomodoro, e ancora Giacomo Benevelli e altri ancora.
E ancor più accattivante la raccolta di disegni e studi degli scultori esposti, una quadreria di altissimo livello che esempla forme e segni di ciò che è stato poi completato ed eseguito nelle sculture vere e proprie.
Una mostra da non perdere e soprattutto una mostra che merita un bel 10 e lode.
Carlo Franza