Con Salvini avanti tutti, perché difende i valori cristiani. Cosa che non fa né Papa Bergoglio, né il Segretario di Stato vaticano Cardinale Parolin, né il Presidente Cei Cardinale Bassetti. E’ il tramonto del Vangelo secondo Bergoglio.
Coraggio amici, con Salvini avanti tutta. Cosa? La nave per le prossime elezioni europee. Dopo il rosario tenuto fra le mani – l’avrei fatto anch’io e vi confesso che ne ho sempre uno in tasca ogni giorno dell’anno- per Matteo Salvini è arrivato il turno anche del crocifisso. Dal palco di Bari, dov’ero presente, anzi presentissimo, il leader della Lega ha sfidato ancora una volta le critiche piovute dal mondo della Chiesa e dai vescovi, dopo che lo scorso sabato aveva concluso il suo comizio a Milano baciando il rosario e invocando la protezione dei sei santi patroni dell’Europa, ad iniziare da San Benedetto. “Questo me lo ha donato la signora Maria -ha detto Matteo Salvini- non è un simbolo di sopraffazione, ma un simbolo di civiltà e rispetto. Se a qualcuno dà fastidio il crocifisso -ha aggiunto- torni al Paese dal quale è venuto. Noi dobbiamo essere orgogliosi della nostra storia, testimoniare la nostra fede e le nostre radici”. Sono parole che io cattolico avrei voluto sentir dire da Papa Bergoglio, ormai considerato dai più traditore della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, e invece niente. Anzi da un folto gruppo di teologi e intellettuali considerato eretico. Bergoglio e tutta la sua consorteria dal Cardinale Parolin al Cardinale Bassetti che ormai di sacro e di Cristo hanno ben poco nei loro discorsi giornalieri, visto che parlano a vanvera di accoglienza, come fossero opposizione al governo italiano in carica, parlano di tutto eccetto che dei Vangeli. Anzi parlano del Vangelo secondo Bergoglio. Parole forti e fuoriposto, come fosse il verbo in terra, sono venute dal vescovo di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, monsignor Domenico Mogavero che ha detto: “ Salvini non può dirsi cristiano”. Perché Mogavero lo è, pensa proprio di averne la patente? Povero Cristo, dai cieli li guarda tenebrosamente. L’amico Agostino Nobile su Stilum Curiae di Marco Tosatti argomenta una seria reazione alle dichiarazioni del Segretario di Stato Cardinale Pietro Parolin per le parole di Matteo Salvini a Milano e anche una reazione all’introduzione all’Assemblea CEI tenuta dal suo presidente Cardinale Gualtiero Bassetti. Parole che riporto integralmente in quanto lasciano vedere in che mani siamo capitati ovvero da che vertici ecclesiastici vaticani siamo governati; parole reattive quelle di Agostino Nobile che rispecchiano il mio sentire di cattolico, con quei valori cattolici e cristiani che già mia madre Ada Damiani, anche terziaria francescana come Don Tonino Bello, mi ha trasmesso fin dalla prima fanciullezza. E dunque il coraggio di dirsi apertamente cattolici. Così Nobile: “ La furbizia ecclesiastica conferma il programma bergogliano. Pietro Parolin, Segretario di Stato: “Io credo che la politica partitica divida, Dio invece è di tutti. Invocare Dio per sé stessi è sempre molto pericoloso”. Un commento infelice che cozza con la Storia. Basterebbe ricordare lo scudocrociato della Democrazia Cristiana. Un partito che ha guidato l’Italia per 52 anni portandola, dopo le distruzioni della Prima e della Seconda guerra mondiale, tra le prime potenze economiche mondiali. Certo, dando un’occhiata ai massacri quotidiani di cristiani per mano islamista, invocare Allah per sé stessi effettivamente è pericoloso. Ma non vediamo dove sta il pericolo del Dio cristiano. Sarà per questa bizzarra congettura che gli imam sono invitati dai bergogliani nelle chiese durante le sante messe, mentre condannano Salvini per aver menzionato le radici cristiane dell’Europa? Per Gualtiero Bassetti, presidente della CEI: “il problema non è innanzitutto l’Europa, bensì l’Italia […] Attenzione, però: non si vive di ricordi, di richiami a tradizioni e simboli religiosi o di forme di comportamento esteriori!”.
A parte le due parole conclusive, inserite per rendere digeribile la grettezza cosmica pronunciata, tradotto significa che per la Chiesa 2.0 duemila anni di storia cristiana devono essere aboliti. Bassetti sa bene che una società senza tradizioni e memoria, che lui definisce furbescamente “ricordi”, è una non-società che apre le porte a una cultura consapevole delle proprie radici. Guarda caso, l’islam. Da Bruxelles arrivano i “suggerimenti” che impongono a tutti gli stati dell’UE l’aborto, l’eutanasia, il matrimonio gay, l’immigrazione irregolare di centinaia di migliaia di giovani musulmani. Nonostante questa macroscopica evidenza, per il presidente della CEI il problema non è l’Europa ma l’Italia. Le anime candide di Parolin-Bassetti confermano che la furbizia non è sinonimo di perspicacia. Pertanto li ringraziamo per la loro, pur velata, chiarezza”.
Ho riportato integralmente le parole dello scrittore Nobile su Stilum Curiae perché parlano da sé. Non hanno bisogno di commenti. E’ arrivato il tempo di schierarsi e di dire e predicare senza paura il Vangelo, i valori cristiani e le vere radici dell’Europa. Checchè ne dica Bergoglio, Parolin e Bassetti.
Carlo Franza