Yann Arthus-Bertrand, il fotografo ambientalista presenta immagini de “La terra vista dal cielo”. Una straordinaria mostra al Castello di Postignano-Perugia,uno dei borghi più belli d’Italia.
Grande successo per l’inaugurazione della mostra fotografica di Yann Arthus-Bertrand che si è tenuta sabato 4 maggio 2019 a Castello di Postignano (PG), dalle ore 18.30, nell’ambito dell’ottava edizione della manifestazione culturale “Un Castello all’Orizzonte”. Il pubblico presente, arrivato anche da fuori regione, ha potuto ascoltare il grande fotografo, ambientalista e accademico di Francia che ha “raccontato” una ad una le sue opere. Yann Arthus-Bertrand è stato presentato da Pietro Del Re. L’esposizione, che presenta 46 immagini della terra scattate dall’alto, potrà essere visitata fino al 16 giugno 2019 negli appartamenti Sabbioneta e Assisi nei seguenti orari: tutti i giorni, dalle 10 alle 22, con ingresso gratuito, poi a seguire da settembre. La bella notizia che è stata data dalla Proprietà del borgo restaurato in occasione dell’inaugurazione è che LA MOSTRA, dopo la chiusura del 16 giugno prossimo, RIAPRIRÀ A SETTEMBRE PER PERMETTERE ALLE SCUOLE DI VISITARLA (a tempo debito saranno comunicate le date di inaugurazione e di chiusura).
A proposito della mostra a Castello di Postignano, il collega Pietro del Re afferma: “Per aver ritratto per anni il pianeta dell’alto, a bordo di ultra-leggeri o elicotteri, Yann Arthus-Bertrand è stato nominato, cosa più unica che rara per un fotografo, accademico di Francia. La sua raccolta di immagini “La Terra vista dal cielo”, un lavoro di oltre vent’anni fra panorami incontaminati e sfruttamento irresponsabile dell’uomo, ha già venduto più di 4 milioni di copie, mentre il suo film “Home”, che tratta di temi simili (e realizzato con la collaborazione di Luc Besson e François-Henri Pinault), è stato visto da 600 milioni di persone. Nel 2016 ha realizzato un altro straordinario documentario, “Human”, girato in 150 Paesi, dove la sua équipe ha intervistato centinaia di persone: presentato lo stesso giorno al Festival del Cinema di Venezia e all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, “Human” è stato in entrambi i luoghi accolto da un uragano di applausi”.
Le fotografie esposte al borgo umbro sono una selezione del progetto “La Terra vista dal cielo”: Yann Arthus-Bertrand invita il pubblico ad un viaggio attraverso le realtà del mondo. Le sue immagini aeree riflettono la varietà dei contesti naturali e delle espressioni della vita, ma anche il segno dell’uomo e i suoi danni all’ambiente. Tale lavoro costituisce un “stato dei luoghi” del pianeta dall’inizio di questo millennio.
L’insieme inseparabile di fotografie e testi ci invita a riflettere sull’evoluzione del pianeta e sul divenire dei suoi abitanti. Fotografo testimone, Yann Arthus-Bertrand si è augurato di rivolgersi al numero più ampio possibile di persone di tutti i paesi. L’esposizione sottolinea che, più che mai, i livelli e i modi attuali di consumo, di produzione e di sfruttamento delle risorse, non sono sostenibili a lungo. Essa illustra una tappa decisiva nella quale l’alternativa che offre uno sviluppo sostenibile aiuti a determinare i cambiamenti che permetterebbero di “rispondere ai bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di rispondere alle loro”. Questi cambiamenti, questo impegno efficace nella strada dello sviluppo sostenibile, non dipendono soltanto dalle volontà dei governi e delle potenze mondiali. Ognuno, individualmente, ha un ruolo da giocare per l’avvenire del pianeta, ciascuno ha il potere e il dovere di agire e di mobilitarsi in massa, per influenzare coloro che decidono. Yann Arthus-Bertrand offre i mezzi per una presa di coscienza attraverso la mostra sopracitata. Frutto di un paziente lavoro di ricerca cominciato nel 1990, le fotografie, scelte tra migliaia di scatti, devono la loro potenza di emozione e di evocazione all’occhio di Yann Arthus-Bertrand e alla sua preoccupazione di essere testimone per le future generazioni. L’esposizione non è fine a se stessa ma costituisce una tappa importante di un progetto da portare avanti ogni giorno. Ci sono decine di nazioni da percorrere e, grazie alle coordinate geografiche di ciascuno scatto, altre fotografie potranno ritrovare i medesimi luoghi e prolungare l’impresa ambiziosa.
Cosciente dei suoi impatti sul pianeta, Yann Arthus-Bertrand ha creato nel 2005 la Fondation GoodPlanet. La fondazione informa sulle scommesse ambientali, sociali ed economiche che abbiamo davanti. Grazie a ActionCarbone, un programma di riduzione e di compensazione di riduzione di gas a effetto serra, la Fondation GoodPlanet sostiene nei paesi in via di sviluppo associazioni che permettono a popoli privati di energia, di accedere a fonti di energia rinnovabili e pulite. Nel 2006, per raggiungere il maggior numero di persone, ha realizzato una serie di documentari per la televisione “Visto dal cielo”, seguita dal lungometraggio 7 MILLIARDS D’AUTRES, HOME, HUMAN e presto WOMAN. La maggioranza delle fotografie della Terra vista dal cielo sono state realizzate in elicottero tra 30 e 3000 metri di altitudine. Yann Arthus-Bertrand lavora sempre con attrezzature Canon. Per la Terra vista dal cielo utilizza apparecchi CANON EOS-1 Ds Mark III con focali serie L tra 16mm e 500mm. Le velocità variano tra 1/250 e 1/1000. Il volume-fotografico “La Terra vista dal cielo” pubblicato da Éditions de La Martinière, è stato tradotto in 24 lingue.
Yann Arthus-Bertrand è nato nel 1946, e da sempre è stato appassionato del mondo animale e di ambienti naturali. A trent’anni partì per il Kenya accompagnato dalla moglie Anne, con la quale condusse uno studio sul comportamento di una famiglia di leoni nella riserva di Maasai Mara, che durò tre anni. Per guadagnarsi da vivere, allo stesso tempo ha lavorato come pilota di mongolfiera. Ha scoperto il mondo dal cielo e si è impegnato nella fotografia aerea, trovando la sua vocazione: testimoniare l’immagine della bellezza della Terra ma anche dell’impatto dell’uomo sul pianeta. Da questa avventura, nel 1981, pubblicò il suo primo libro “Lions”, leoni che Yann Arthus-Bertrand ama presentare come i suoi “primi professori di fotografia”. Yann è diventato un fotografo di grandi reportage e collabora con giornali come National Geographic, Geo, Life, Paris Match, Figaro Magazine ecc. Poco alla volta, ha intrapreso un lavoro più personale, in particolare sul rapporto uomo/animale, da cui verranno i libri Animali e Cavalli. Nel 1991 ha fondato Altitude, la prima agenzia di fotografia aerea al mondo.In occasione della prima conferenza di Rio del 1992, Yann Arthus-Bertrand decise di intraprendere un importante progetto fotografico per il 2000 sullo stato del mondo e dei suoi abitanti: “la Terra dal cielo”. Il libro ha avuto successo internazionale, con oltre 3 milioni di copie vendute, e la mostra di fotografia all’aperto, presentata in circa 100 paesi, è stata vista da circa 200 milioni di persone. Dal 2005 ha creato la Fondazione GoodPlanet, organizzazione non governativa, coinvolta nell’educazione ambientale e nella lotta contro il cambiamento climatico e le sue conseguenze. Nella fondazione, Yann sviluppa il progetto “6 miliardi di Altri”, divenuti il 31 ottobre “7 miliardi di Altri”. La finalità è basilare: incontrare i 7 miliardi di abitanti del pianeta e raccogliere le loro testimonianze. Oggi, Yann Arthus-Bertrand è considerato più un attivista ambientalista che un fotografo di successo; allo stesso tempo è l’autore di “Vu du Ciel”, una serie di documentari televisivi in cui ogni episodio esplora un particolare problema ecologico; i documentari sono stati esportati in 49 paesi del mondo. Con questa esperienza televisiva, Yann Arthus-Bertrand ha realizzato un film, HOME, sullo stato del nostro pianeta. Nel 2012, ha creato Hope Production, società senza scopo di lucro. Allo stesso tempo, la Fondazione GoodPlanet ha avviato il “Programma Ocean” finalizzato a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla conservazione degli ecosistemi marini. Nel 2015, il suo film HUMAN fu presentato in anteprima, simultaneamente, al Festival del Cinema di Venezia e all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, alla presenza di Ban Ki-Moon. Attraverso le sue molteplici testimonianze piene di amore, felicità, ma anche di odio e violenza, HUMAN ci mette di fronte all’Altro e alla nostra stessa vita. Questo lungometraggio testimonia più che mai il desiderio di Yann di risvegliare una coscienza collettiva e responsabile al fine di sensibilizzare il maggior numero possibile di persone. Yann Arthus-Bertrand ha intrapreso una nuova sfida, la realizzazione di WOMAN. I film prodotti dalla struttura HOPE sono disponibili gratuitamente per le ONG, le associazioni e le scuole nell’ambito dei programmi di educazione ambientale.
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La manifestazione culturale “Un Castello all’Orizzonte 2019“, con il patrocinio della Regione Umbria, della Provincia di Perugia e del Comune di Sellano, offre al pubblico mostre di fotografia, concerti di musica classica, jazz e contemporanea, presentazioni di libri ed altro. Tutte le iniziative sono ad ingresso gratuito. Questa ottava edizione aggiunge, di venerdì, rilassanti intrattenimenti musicali per un aperitivo serale nel rinnovato scenario del Giardino delle Rose. Castello di Postignano, in Umbria, frazione del Comune di Sellano (PG), fu abbandonato negli anni ’60 ed è tornato a vivere grazie ad una attenta opera di restauro durata molti anni, a cura degli Architetti Gennaro Matacena e Matteo Scaramella. Il borgo è stato inaugurato nel giugno 2011 e il restauro è stato ultimato nel 2013. HA RETTO PERFETTAMENTE E SENZA ALCUN DANNO ALLE SCOSSE DEL TERREMOTO CHE SONO AVVENUTE DA AGOSTO AD OTTOBRE 2016, GRAZIE ALLA QUALITÀ ANTISISMICA DEL RESTAURO. E’ interamente vincolato dal Ministero dei Beni Culturali; nel 2014, nell’ambito del Premio ‘La Fabbrica nel Paesaggio’, ha avuto l’attestato di merito dalle Federazioni italiane ed europee dei Club e Centri per l’UNESCO “come efficace interprete dei valori unescani per la salvaguardia e tutela del paesaggio e dell’ambiente ”;
nel 2016, è entrato a far parte de “I Borghi più belli d’Italia” attraverso Sellano, il suo Comune, di cui è una delle gemme più preziose; il 6 novembre 2017, a Londra, presso il The May Fair Hotel, il Relais Castello di Postignano è stato premiato per la categoria “BEST SERVICED ACCOMMODATION” nell’ambito del prestigioso “Europe & Mediterranean Awards for Excellence 2018”, organizzato da Condé Nast Johansens.
“Castello di Postignano è l’archetipo dei borghi collinari italiani”, così è stato definito dall’architetto americano Norman F. Carver Jr, tanto da riprodurre le imponenti case-torri del borgo, aggettanti l’una sull’altra, nella copertina del suo libro fotografico “Italian Hilltowns” pubblicato nel 1979. La principale originalità del borgo restaurato consiste nell’unire destinazione turistica e destinazione residenziale: oltre al Relais con le sue suite, comprende una trentina di case di residenza, alcune già vendute ed altre in vendita. Il borgo offre un’esperienza di turismo e di vita sostenibili, fatti di sostanza e di emozioni: case perfettamente restaurate nel rispetto dell’impianto medievale delle architetture, ma caratterizzate da tutte le risorse di una vivibilità moderna – un relais villaggio albergo 4 stelle – un ristorante/trattoria dove, la cucina semplice, l’attenzione alle tradizioni e alla qualità delle materie prime sono la sua filosofia – una caffetteria con terrazza panoramica – un wine bar “Vini e Oli dell’Umbria” – un centro servizi – l’antica Chiesa della SS. Annunziata, oggi luogo di eventi culturali, artistici e di intrattenimento; qui i restauri hanno svelato affreschi di antica bellezza, tra i quali una Crocifissione del XV secolo apparsa dietro una parete crollata – una biblioteca in collaborazione con l’Associazione INTRA Umbria dei libri salvati, dedicata a giardini, orti e parchi – la sala biliardo – alcune botteghe artigiane – un centro benessere – una piscina riscaldata – una palestra all’aperto “percorso vita” – un campo per il gioco delle bocce – il Giardino delle Rose, ampio terrazzo panoramico tra la collina ricoperta di rose e la vallata, ideale per relax, lettura e intrattenimento.
Carlo Franza