Bomba Gay sul Vaticano. “Sodoma”, il libro di Frederic Martel apre scenari inquietanti su Papa Bergoglio e sulla Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Il più grave scandalo del millennio dopo i roghi per gli eretici e le streghe.
Il titolo è “Sodoma”, incombe come una morsa e un veleno mortifero sul Vaticano e su Papa Bergoglio, ed anche su chiese e conventi disseminati nel mondo. Papi, cardinali, vescovi, preti e frati sono avvolti nella nube dello stordimento del piacere gay. La Chiesa Contemporanea, Papa Bergoglio e la sua gerarchia, ma anche la truppa pretesca, sono entrati nell’indagine durata quattro anni di ricerche dello scrittore francese Frédéric Martel, giornalista e sociologo, con il libro “Sodoma”, saggio-inchiesta da far tremare dalle fondamenta la Chiesa Cattolica di Cristo Gesù, che ha in San Pietro a Roma e nel Vaticano la centrale dei Vangeli e della fede. E’ stato finalmente rotto l’ ultimo tabù del mondo oltretevere(Vaticano), vale a dire l’ omosessualità. Per la verità, alla fine della lettura, come un film mi sono passate nella mente le migliaia tra preti, frati, cardinali, vescovi e monsignori gay che ho avuto modo di conoscere personalmente nei miei convegni di studioso in giro per il mondo. Molti di questi erano proprio squallide figure. Molti di questi la Chiesa li ha fatti anche santi o li sta santificando. Molti fedeli sussurravano, si sapeva eccome di tutto ciò, la falsità era all’ordine del giorno, ma il bubbone è scoppiato anche grazie al Nunzio Apostolico, il vescovo Carlo Maria Viganò che ha posto in crisi il Papato di Bergoglio visto che anche lui sapeva ma non ha fatto e anzi spesso ha coperto i suoi amici. Torniamo al Vaticano, alla curia vaticana, visto che Martel dice che qui emerge una situazione ipotizzata da molti, ma mai certificata, e cioè che l’ 80% dei sacerdoti che lavorano in curia sarebbe omosessuale. La Chiesa nella sua gerarchia è contraddistinta dai gay perché lì trovano rifugio, protezione, comodità. Pensate che Frederic Martel ha costituito uno staff con oltre 70 collaboratori nei tanti Paesi in cui l’ indagine si spinge, dal Cile all’ Italia, dal Messico alla Francia, da Cuba alla Spagna, andando di persona a intervistare 41 cardinali, 52 vescovi, 45 nunzi apostolici, persino qualche decina di guardie svizzere per un totale di oltre 1.500 persone. E’ così certo che la regia di tutto è proprio qui, tutto ciò riflette, segna e condiziona le scelte del Vaticano sia nelle sue linee evangeliche e dottrinali ( la Chiesa di Bergoglio insegna con i Cardinali Parolin, Becciu, Bassetti, Bagnasco, Galantino, ecc. ), ed anche nelle mosse economiche e negli affari. L’ affare della omosessualità è proprio al centro della ragnatela che avvolge vischiosamente i sacri palazzi e i Dicasteri Vaticani. Questa la tesi di Frederic Martel chiaramente illustrata nel libro-inchiesta che deve entrare nelle case di tutti i cattolici del mondo.
Un lavoro sterminato quello di Frederic Martel, che mette in luce pagine certe, vere, disgustose, mette il dito nella piaga ulcerosa e incancrenita del sesso uscito finalmente dai confessionali, dalle alcove e dalle saune( a Roma una sauna gay è in un palazzo di proprietà vaticana) di tutto il mondo; badate bene che tutto ciò è reso in modo fin troppo percepibile proprio perché Frederic Martel è gay dichiarato, ben conosce la comunità omosessuale e negli ultimi anni, vale a dire i quattro di lavoro-stesura del libro, ha trascorso sempre una settimana al mese a Roma (anche in Vaticano) per intrecciare rapporti con le sue fonti. Il libro-inchiesta( Bloomsbury editore britannico), già in libreria dallo scorso febbraio, arrivato in 20 Paesi e tradotto in otto lingue, oramai è un bestseller in oltre 15 Paesi; un libro di quasi 600 pagine (in Italia edito da Feltrinelli, traduzione di Michele Zurlo) che abbraccia cinque pontificati: da Paolo VI fino a Benedetto XVI e Papa Bergoglio. Ci si domanda nella chiesa cattolica perché quell’intellettuale che è stato Papa Benedetto XI si è dimesso; è proprio in questa luce che va letta la sua rinuncia. Papa Benedetto XI non riusciva più a reggere quelli che lui chiamava “lupi”. Pongo ai lettori una disamina o meglio una riflessione che può aiutare in tal senso. Vi siete mai chiesti perché per la lista della gran parte dei Vescovi Cattolici nominati dalla Congregazione dei Vescovi a una sede vescovile in giro per il mondo si attinge sempre a direttori di seminari? Provate a spulciare le biografie di Cardinali e Vescovi e vedrete che erano stati Direttori di Seminari diocesani, Regionali e Interregionali. E’ nei seminari di tutto il mondo che si inizia a vivere l’omosessualità, qui inizia l’apprendistato omosessuale. Papa Benedetto XVI ha persino riscontrato che un simile episcopato attuò una selezione dei candidati al punto da determinare il sorgere nei seminari di “club di omosessuali”, non solo: accadde che “la pedofilia sia stata diagnosticata come permessa e conveniente”. Il rettore di un importante seminario era uso proiettare film pornografici ai suoi allievi. Saputa la cosa, è stato fatto vescovo, ha sostenuto il Papa emerito. C’è stata insomma una semina di preti aperti alle più diverse esperienze sessuali. E per darvi un’idea più precisa ecco il racconto di un seminarista Denis Lemarca: “Manipola il mio sesso. Mi masturba. Entrato a 23 anni nel Seminario della Missione di Francia (1987), Denis Lemarca -uno dei primi accusatori- racconta il suo primo incontro con lo psicologo della Chiesa, soprannome con cui è conosciuto in Francia mons. Tony Anatrella della Diocesi di Parigi, “Io sono disteso sul lettino, nudo. Sono sorpreso dalla leggerezza del massaggio. È più che altro una carezza su tutta la parte anteriore del corpo che gira delicatamente intorno alla zona genitale. Poi Mons. Tony Anatrella mi chiede di tenere la sua mano e di guidarla. Io guido allora la sua mano, prima sulle zone che lui ha toccato e fin dove la lunghezza del mio braccio lo permette. La sua mano non si ritrae quando l’avvicino al mio sesso. Mi invita allora a guidare la sua mano sulle zone dove vi sono ancora delle “tensioni”. Ho un’erezione. Quando guido la sua mano sul mio sesso, egli solleva le dita per sfiorarlo. Poi vengo invitato a lasciar andare la sua mano da sola. Egli allora manipola il mio sesso. Mi masturba. Poi mi chiede se voglio godere. Io dico: No. Così si chiude la prima seduta di “corporeo”. Mi trovo in una specie di siderazione. Non ho memoria di ciò che ho potuto dire all’uscita di questa seduta. Alla seconda seduta di “corporeo” ho goduto. È la prima volta che godo in presenza di un altro essere umano. Classe 1941, Mons. Tony Anatrella, il sacerdote è accusato d’aver abusato sessualmente di giovani uomini nel corso di sedute volte alla guarigione degli stessi dall’omosessualità secondo il metodo delle terapie riparative di Joseph Nicolosi. Ma il tutto si sarebbe tradotto in palpeggiamenti e induzione alla masturbazione reciproca”. Una situazione similare è accaduta su un trentenne di Matino (Lecce) da parte di un sacerdote di Casarano(Le); e di casi se ne possono raccontare a centinaia.
Sulla Chiesa Cattolica di tutto Novecento e specie degli ultimi decenni, Martel intervista e propone i ricordi deflagranti degli amanti di diversi cardinali ormai defunti, indicandoli apertamente come omosessuali. I nomi di vescovi e porporati sono di quelli di rilievo. Il più conosciuto al grande pubblico è di certo quello dell’ arcivescovo Paul Casimir Marcinkus, classe 1929, americano di Cicero (Chicago), presidente dello Ior negli anni di Licio Gelli, Michele Sindona e Roberto Calvi. Molti di questi preti e vescovi gay hanno avuto contatti con escort tramite una chat denominata “Reverendis”. Martel dice di averne incontrato gli amanti di questi Vescovi, Cardinali e Monsignori, tanto da descriverne i festini gay ai quali partecipava, o i fugaci incontri con amanti in divisa ovvero guardie svizzere ben remunerate, su una Peugeot 504 grigio metallizzato. Anche alcuni cardinali dell’ epoca sarebbero stati omosessuali, figure di rilievo nella gerarchia vaticana: dal cardinale Pio Laghi (secondo note della Cia declassificate e dello stesso autore) al cardinale Sebastiano Baggio e, ancora, diversi sacerdoti e monsignori molto vicini a Giovanni Paolo II. Nel libro si incontra un altro personaggio di rilievo, l’ ex Segretario di Stato Angelo Sodano, tra le figure centrali del saggio al quale sono dedicate una cinquantina di pagine. Sodano avrebbe avuto un intensissimo rapporto con il dittatore Augusto Pinochet, tanto che quest’ ultimo è riuscito a far infiltrare alcuni agenti segreti cileni nel suo staff, agenti – svela sempre Martel – che erano omosessuali e che trovarono un’ importante accoglienza da parte di Sodano. Stando all’articolo del settimanale cattolico The Tablet, Martel sarebbe convinto che il defunto arcivescovo colombiano Alfonso López Trujillo, uno dei cardinali elettori al conclave del 2005, fosse uno strenuo difensore dell’omosessualità e dell’uso di contraccettivi nei rapporti gay; secondo il giornalista, numerosi sacerdoti avrebbero accettato la propria sessualità, preferendo tenere una condotta discreta, al contrario di altri “coinvolti in incontri ad alto rischio”( vedi il caso recente dell’escort Francesco Mangiacapra e delle sue rivelazioni riguardanti diocesi di Campania, Puglia, Basilicata e Calabria).
Sulla storia della Chiesa di oggi bisogna partire dalla dimensione omosessuale, proprio per decifrare gran parte delle vicende: dal rifiuto del preservativo all’ obbligo del celibato sacerdotale; le vicende Vatileaks I e II; fino alle dimissioni di Benedetto XVI e alla guerra attuale a papa Bergoglio. Martel fotografa la curia vaticana di oggi, dove non è propriamente corretto parlare di una “lobby gay”, per il semplice fatto che la maggior parte di preti, monsignori e vescovi appartiene a quella che in gergo popolare viene indicata come “la parrocchia”. Si è o non si è della parrocchia gay, per loro che sono clero è normale ed ammesso, senza dare troppa visibilità, ma tutto con discrezione e segretezza; quando invece tutto non lo è. In Vaticano viaggia un linguaggio al femminile circa i nomignoli addossati a gran parte della comunità curiale, vale a dire vescovi e cardinali, ve ne cito alcuni, Jessica, la Vipera, la Beddazza, la strega cattiva del Midwest e altri e ancora. Lo squallore non ha confini. E poi pretendono il baciamano di Principi della Chiesa. Ma mi fermo qui per rispetto al Cristo che morì in Croce, vilipeso, ingiuriato, calunniato, frustato.
Il libro di Frederic Martel ha aperto una finestra non piccola, fa guardare dentro e fuori il Vaticano, fa guardare nelle diocesi di tutto il mondo, nei seminari, fa luce e li mette sotto i riflettori i predatori fra tanti cardinali e vescovi, come il Cardinale Theodore Edgar McCarrick di New York. Ci aveva già provato il Nunzio monsignor Carlo Maria Viganò a denunciare i “codici” omosessuali in curia, ma non creduto da Papa Bergoglio, anzi lo aveva fatto già ai tempi di Papa Ratzinger nel 2011, nero su bianco, vedendosi respinto dalla Curia Romana. E lo è stato anche con Papa Bergoglio. Anzi sapete cosa risponde Papa Bergoglio a proposito dei preti e vescovi gay, da irritare la parte più conservatrice del clero? Nel dicembre 2018 il pontefice ha precisato come “nella nostra società sembra che l’omosessualità sia di moda e questa mentalità, in qualche modo, può influenzare anche la Chiesa”. Questo è il Vangelo secondo Bergoglio che ha così aperto un grave scisma nella Chiesa di Roma.
Carlo Franza