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Guerra fiscale tra il Comune di San Giovanni Rotondo-Foggia  e il Vaticano, mentre la Segreteria di Stato del Vaticano e Bergoglio pensano a far politica a tutto campo sull’apertura dei porti italiani e sui migranti che secondo loro dovrebbero essere accolti a milioni.  Il Comune di San Giovanni Rotondo vuole esattamente  2 milioni di euro dalla Santa Sede, ovvero dal Vaticano, per l’Imu non pagata sull’ospedale di Padre Pio. Guerra tra carte bollate e tribunali. San Giovanni Rotondo è la terra di Padre Pio, lì  in quel convento pugliese visse il frate di Pietralcina che oggi è Santo. Ed è lì che il frate volle l’Ospedale, la Casa Sollievo della Sofferenza. Sicchè dire San Giovanni Rotondo e dire Opera- Casa Sollievo della Sofferenza  è la stessa cosa.galantinoDPS_6861_5_60737122Il motivo è monetario, la vicenda è legata all’Imu. Il Comune pugliese batte cassa al Vaticano, perché San Giovanni Rotondo, con le opere sacro-sociali connesse dipendono da Roma e da Bergoglio. Tre sono i santuari che dipendono dal Vaticano (Loreto- Basilica Santa Casa, il Santuario di  Sant’Antonio- Padova e la Prelatura di San Giovanni Rotondo con il suo vescovo- Basilica e Ospedale Casa). Dunque l’Ospedale di San Giovanni Rotondo è privato ed è sotto controllo Vaticano.

Ma veniamo alla vicenda. Tutto parte dall’«Immobiliare Casa Sollievo della Sofferenza» che possiede gli immobili ospedalieri (oltre a una modernissima stalla con 700 bovini e frantoi per la produzione di olio) e la «Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza» (la Fondazione) che gestisce questa struttura d’eccellenza con 900 posti letto a San Giovanni Rotondo in provincia di Foggia. Accertamenti sulla Fondazione e sull’Immobiliare. Accertamenti e conti salati. Intanto l’Immobiliare è una spa che fa capo all’APSA, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica. La Fondazione, presieduta da Monsignor Franco Moscone arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, è un ente «sotto la vigilanza della Santa Sede — dice lo statuto appena rinnovato — e per essa alla Persona del Cardinale Segretario di Stato (Cardinale Parolin) pro tempore».

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Veniamo alle richieste del Comune di San Giovanni Rotondo. Dunque la presa diretta del Vaticano è evidente, così come la pretesa del Comune di San Giovanni Rotondo che aveva avviato gli accertamenti già nel 2018 per poi notificare successivamente gli avvisi sull’Imu (imposta municipale sul possesso di fabbricati) non pagata. Non era mai successo prima, ma è certo che i tributi sono dovuti. L’Immobiliare della Santa Sede ha fatto subito ricorso ottenendo, per ora, lo stop all’esecutività degli atti in attesa di entrare nel merito. Ciò ha nel frattempo mandato in rosso di 1,7 milioni i conti perché subito è stato  stanziato dalla Santa Sede un fondo rischi da 2 milioni. “La somma accantonata — scrivono i manager nominati dal numero uno dell’Apsa, monsignor Nunzio Galantino — tiene conto dell’imposta accertata, con relative sanzioni e interessi, nella prospettiva di una possibile soccombenza nel primo grado di giudizio e conseguente possibile ipotesi conciliativa per gli anni successivi a quelli oggetto di accertamento”. L’Immobiliare ha concesso gli immobili in comodato gratuito alla Fondazione che esercita l’attività sanitaria: entrambe, Immobiliare e Fondazione, sono controllate,  o meglio “coperte”, da due «parrocchie» della Santa Sede, che è esente dall’Imu. Ma l’immobiliare è una spa mentre la Fondazione è un ente soggetto (anche) al diritto canonico: la grana nasce qui, i legali comunali vogliono il versamento, la battaglia è in corso. Dovrebbe essere la Casa Sollievo della Sofferenza, un ospedale di eccellenza. PICT0394-kCy-U31301620804142MhE-656x492@Corriere-Web-SezioniIl Comune di San Giovanni Rotondo, 27 mila abitanti, da poche settimane è retto da una coalizione Pd-liste civiche dopo alcuni mesi (febbraio-giugno 2019) di gestione commissariale. Qui, proveniente da Pietrelcina nel beneventano dove nacque nel 1887, visse dal 1916 fino alla morte nel 1968 Padre Pio, poi diventato santo. Il piccolo ospedale originario è oggi un polo ospedaliero di alta specializzazione, con un centro di ricerca all’avanguardia nazionale e internazionale. Ha circa 900 posti letto, 57 mila ricoveri annui e oltre 1,3 milioni di prestazioni ambulatoriali. Ma adesso c’è un “però” enorme perché l’Ospedale presenta un “Bilancio in rosso”, le cose non vanno più bene. Monsignor Galantino il vescovo vaticano chiamato il “ Di  Vittorio” di Puglia perché nativo di Cerignola pare sia stressato da questa storia.  Il bilancio  dell’Ospedale per il 2018 si è  chiuso con circa 2-3 milioni di perdita principalmente a causa dei costi per il nuovo contratto di lavoro. Ma anche in questo caso si tratta di indiscrezioni perché non vi sono, da anni, cifre ufficiali. Di ufficiale c’è stato ad aprile il cambio della guardia al vertice con l’addio dopo 12 anni del direttore generale e del vicepresidente Domenico Crupi e la promozione al vertice di Michele Giuliani, ex direttore amministrativo. Tocca ora proprio a quest’ultimo dover  risolvere la grana fiscale che preoccupa  moltissimo la Segreteria di Stato del Vaticano, da non far più dormire Mons. Nunzio Galantino  capo dell’APSA – Vaticano.

Carlo Franza

 

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