94427-unnamedL’elegante edificio liberty di inizio Novecento che ospita l’Acquario Civico di Milano, accoglie – fino a domenica 3 novembre – tra le sue pareti e le sue vasche la mostra “BMARE-SOTTO-9LAU” dell’artista Elia Festa  promossa dal Comune di Milano – Cultura dall’Acquario – Civica Stazione Idrobiologica di Milano.Non  mi ha sorpreso la mostra di Elia Festa,  visto che conosco l’artista fin dai primi anni Ottanta, ho frequentato il suo studio e ne  ho sempre apprezzato il talento che ha versato in mille scatti e opere di vivace storicità e poeticità.

Conosciuto e apprezzato come fotografo già alla fine degli anni Settanta oggi Elia Festa è un artista visivo che cattura con il suo obiettivo dettagli di oggetti comuni, di architetture, di fenomeni,  di luci che spesso sfuggono allo sguardo comune. Li rimaneggia, ne coglie l’essenzialità, ne scruta l’animo svelandone la parte più profonda e nascosta.  elia-festa-blau-620x298Diciamo pure che legge l’anima di tutte le cose. E così le sue opere, che inizialmente possono sembrare macchie astratte e informi, ad un occhio attento rimandano a paesaggi suggestivi lontani che accendono emozioni e curiosità. Le opere di Festa si muovono dalla realtà scrutando i particolari, scoprendo riverberi che definiti dall’occacquariiohio, assumono via via una nuova vita indipendente. Con il progetto espositivo “Blau” Elia Festa mette in dialogo con l’acqua e con l’elemento fluido le forme sfumate e quasi caleidoscopiche delle sue immagini nelle quali la stabilità della dimensione corporea e figurativa si intreccia e si deforma sfruttando le inesauribili potenzialità della tecnologia.

asd_2018_2_okokok_3ner-neu-ner_base_80La mostra, che si avvale anche della collaborazione dell’architetto Giovanni Ronzoni, si compone di fotografie, sculture e installazioni che, in dialogo con lo spazio circostante, invitano a una riflessione sul tema del difficile rapporto fra uomo e ambiente con particolare riferimento allo sfruttamento delle risorse idriche e al fenomeno delle cosiddette “isole di plastica” che infestano ormai da tempo i nostri mari. In questa mostra, che ha trovato l’importante sostegno di Corepla, il Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, Festa si confronta con un ambito del tutto nuovo per la sua “poetica” fornendo un’interpretazione artistica sul tema delle plastiche e della catastrofe ambientale che rischia di provocare ferite insanabili al nostro Pianeta. In tale prospettiva, con le 40 opere esposte (opere visive, installazioni, realtà virtuale) l’artista agisce sull’immagine creando corrispondenze inaspettate con la realtà ed esaltando simmetrie che solo l’immaginazione riesce nel compito di scoprire e portare a espressione. Opere e mostra  vivono in linea con l’attenzione alla natura e all’ambiente che ormai contagia giovani e adulti, ovvero l’intera società internazionale. C’è di più, che l’impianto della mostra mi ha richiamato certe coincidenze messe in atto con vasche d’acqua dall’artista Paolo Scheggi alla Biennale di Venezia qualche anno fa. bassa_Schermata-2019-06-30-alle-13.43.40E ancora la sensibile percezione del blu, un colore inaugurato alla grande come monocromia da Yves Klein a Milano a Palazzo Reale negli anni Cinquanta. Il percorso espositivo inizia con una installazione artistica composta da 206 piccole opere applicate a stampi realizzati in plastica riciclata. Lo spazio successivo, denominato “Il vortice”, è caratterizzato da un’altra emblematica installazione che rappresenta un labirinto realizzato con pareti di plastiche riciclate nel quale il visitatore vivrà una sensazione di fastidio e smarrimento venendo in continuo contatto con materiali plastici. Segue la zona delle “vasche dei pesci” con opere luminose che richiamano lo scioglimento dei ghiacciai fino ad arrivare al “giardino d’inverno”, cuore dell’esposizione, con 14 grandi opere dell’artista rappresentative della tematica dell’acqua nelle sue diverse forme. Il percorso espositivo, fortemente esperienziale per il visitatore, si chiude con “la sala dell’Immersione” nella quale un gioco di proiezioni di opere di Festa su temi legati all’acqua e alle plastiche, accompagnato da effetti musicali con musiche di Piero Salvatori, accresce la suggestione di camminare su fondali oceanici al di sotto delle grandi isole di plastica, completamenti immersi nell’acqua. I visitatori diventano quindi ospiti in un ambiente di cui al contempo scoprono di essere la causa del disagio che hanno nell’esplorarlo.

 

Elia Festa giovanissimo incontra l’artista Ibrahim Kodra e inizia a frequentare il suo studio e con lui tutto il mondo dell’arte milanese, e in particolare Pierre Restany che lo introdurrà alle prime mostre “L’età del pensiero” e “Riflessioni”. Lavora come free-lance per la Young & Rubican Agency. Collabora con Photology Milano e Londra dal 1993 realizzando reportage e ritratti in gallerie di tutto il mondo, Conosce e frequenta molti tra I più importanti fotografi del ‘900, tra cui il Maestro Mario Giacomelli con il quale instaura un rapporto di amicizia e artistico. Con Photology partecipa ad Artbasel ‘96 e AIPAD New York ’96-’97-’98-’99. Nel 2000 espone a Villa Impero-Photology Bologna e pubblica per Photology il lavoro decennale, di genere ritratto e atmosfera, nella rassegna dei grandi autori della fotografia internazionale ”100 al 2000”. Incontra il regista Salvino Raco con il quale realizza nel 2006 la Performance “La corsa di Sizwe Kondhile” le cui opere fotografiche vengono proiettate alla Triennale di Milano. Ispirato da questo lavoro realizza il progetto “It’s about blood”, dedicato a Nelson Mandela e al dolore e all’anima del grande sacrificio umano della storia Africana. Nel 2010 presenta “Microbi” alla galleria “Studio Visconti” di Milano. Nel marzo 2013 presenta il lavoro “Black Lights” alle Officine Creative Ansaldo di Milano, lavoro sulla violenza alle donne, ai minori, ai portatori di handicap in collaborazione con il regista Salvino Raco, l’Università Bicocca di Milano e l’Ambasciata di Svezia. Nel 2015 – Last Supper a Estearte International Contemporary Art Fair- Punta dell’Este – Uruguay e Photology Garzon Uruguay e sempre nel 2015 – SI.C.L.A.; Questo ricordo lo vorrei raccontare – Photology – Noto – Italy. Nel 2016 “Giants & Microbi” – Mondogaleria – Madrid – Spagna. Nel 2017 – “Tekton” – Zona Maco Mexico Arte Contemporaneo – Mexico City, sempre nel 2017 – “Sprint Time Table” con Matteo Fantoni e Paula Lattes – Pau Design Container – Milan – Italy e “Long Playing Table” – “David Bowie Tribute” curate da Monica Colussi, Londra. Nel 2017 al Palazzo delle Stelline di Milano presenta “Nato soprattutto a Milano” mostra antologica. Nel 2018 inizia importante collaborazione con Accenture con il lavoro “È necessario far respirare la mente”.

Carlo Franza


 

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